08 febbraio 2025
Un civile servizio è il titolo del XXIX Convegno Nazionale che la Fondazione ha organizzato a Milano, al Teatro alla Scala, l’8 febbraio, dedicato come ogni anno ai suoi Delegati e Volontari, provenienti a centinaia da tutta Italia, ma stavolta in un’edizione speciale che celebra i cinquant’anni dalla nascita del FAI, fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, con Alberto Predieri e Franco Russoli.
Cinquant’anni di “un civile servizio” che la Fondazione svolge a fianco delle istituzioni, con i cittadini e per il Paese, con una missione che si invera nella cura di luoghi speciali con lo scopo esclusivo di educare la collettività alla conoscenza, alla frequentazione e alla tutela del patrimonio di storia, arte e natura italiano.
Un incontro aperto alla città di Milano, dove il FAI è nato e opera, ospitato nella sua sede più prestigiosa, il Teatro alla Scala, che, più che una celebrazione del passato, vuole essere l’occasione per esprimere gratitudine nei confronti di chi – volontari, iscritti, donatori e sostenitori, istituzioni e cittadini, a cui si aggiungono i luoghi – ha consentito alla Fondazione di nascere e crescere.
«Il FAI è nato da un'idea, da un'ispirazione; un'iniziativa talmente profonda da compiere mezzo secolo. È stata l'idea di Elena Croce raccolta da Giulia Maria Crespi e da tante altre generose persone, che oggi ci consente di celebrare il FAI e le sue volontarie e i suoi volontari che adempiono con il loro servizio al mandato dell'articolo 9 della Costituzione. Quell'articolo 9 che affida alla Repubblica la tutela e la promozione del patrimonio culturale italiano, non allo Stato, non agli enti locali, ma alla Repubblica, intesa nel suo insieme. Invocare la “res publica” come responsabile della salvaguardia del patrimonio culturale significa che ciascuno di noi deve sentirsi partecipe del dovere di preservare l'eredità delle innumerevoli città sviluppatesi nel nostro territorio per farne la matrice della propria identità plurale, capace di orientare il senso del nostro divenire nel mondo di oggi, nel mondo globale. Monumenti, opere d'arte, documenti, tracce, testimonianze del passato fanno parte di noi e devono essere curate così come curiamo ogni altro aspetto della nostra vita. Oggi i siti tutelati dal FAI sono saliti a 72, con il contributo dei 300.000 iscritti e l’opera di 16.000 volontari. È così che la Fondazione assicura da cinquant'anni il godimento pubblico di migliaia di siti normalmente inaccessibili e il recupero di centinaia di luoghi altrimenti destinati all'abbandono o all'incuria. Ringrazio quindi il FAI per quanto fa ogni giorno per custodire e valorizzare questa bellezza», ha affermato il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ha fatto avere un suo videomessaggio.
«I 50 anni del FAI sono l’occasione per esprimere a tutti la nostra gratitudine: ai fondatori, prima di tutto, ai donatori dei Beni, ai volontari vigorosi, a chi ci finanzia con la sua iscrizione! E sono anche l’occasione per ribadire – con ben cinque inaugurazioni di nuovi Beni – che la missione educativa del FAI, ragione stessa della sua esistenza, in essi si incarna sempre con quel sogno e quella passione, quella intraprendenza e anche quel po’ di sana incoscienza che rende vitale la nostra Fondazione. Il FAI partì da 1.000 metri quadrati sull’isola di Panarea e festeggia i suoi 50 anni con una donazione a Lipari! Lo interpreto come il segno che i venti di Eolo, che dalle Eolie spirano, saranno favorevoli al FAI anche per i prossimi 50 anni», ha dichiarato il Presidente del FAI Marco Magnifico.
«È un vero piacere celebrare in un luogo speciale come il Teatro alla Scala i cinquant'anni del FAI – ha commentato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala – L'autentica passione con cui il Fondo per l’Ambiente Italiano si dedica alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturalistico del nostro Paese lo rende un punto di riferimento nella promozione della cultura in Italia. Grazie ai volontari, ai donatori e ai suoi sostenitori, in questo mezzo secolo di iniziative e progetti, il FAI è riuscito a far scoprire e apprezzare a milioni di persone – a cominciare dagli studenti – in tutta la penisola la bellezza di luoghi d'arte, di cultura e natura, nascosti o dimenticati. Siamo felici che questo affascinante viaggio abbia avuto inizio a Milano, nel 1975. E siamo certi che proseguirà con costante determinazione e dedizione».
«La celebrazione dei 50 anni del FAI è occasione per ringraziare i tanti volontari, delegati e donatori per l’impegno a rendere la bellezza a beneficio della collettività. Il FAI ha istituzionalizzato il concetto di un patrimonio comune di luoghi, offrendo una cornice di efficienza organizzativa e professionalità capace di generare senso di appartenenza. La Lombardia è terra di progresso e avanguardia, come anche di educazione e cura del territorio. Il FAI ci ha abituato a vivere la meraviglia come fosse consuetudine. Eppure, in 50 anni non smette di sorprendere per la capacità di generare una vera e propria offerta culturale che reca sviluppo, progresso e crescita sociale ed economica», queste le parole del Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.
«Le aree interne del nostro Paese rappresentano una straordinaria risorsa culturale e per questo necessitano di un adeguato programma di valorizzazione. ANCI, nell'ambito del protocollo attualmente in vigore con il FAI e in sinergia con tutte le istituzionali nazionali e locali, lavorerà all'elaborazione di un piano di interventi finalizzati al recupero, alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali presenti nelle aree interne in modo da ridurre il processo di spopolamento di quelle zone e favorirne le condizioni di sviluppo economico e sostenibilità ambientale», così il Presidente di ANCI Gaetano Manfredi.
Cinquant’anni di attività nel campo della valorizzazione e della gestione del patrimonio culturale e della tutela dell’ambiente e del paesaggio, che si fonda sui Beni del FAI: 72 luoghi speciali salvati e recuperati, di cui 56 aperti regolarmente al pubblico – nel 2024 visitati da oltre 1 milione e centomila persone – e 16 attualmente in restauro. Cinquant’anni di attività nella promozione della cultura e nell’educazione della cittadinanza, capillare e radicata nei territori e nelle comunità grazie all’impegno, all’intelligenza e alla passione di migliaia di volontari: cittadini italiani che trovano nel FAI la possibilità di svolgere quello stesso “civile servizio” a beneficio del Paese, ma anche un consesso sociale che arricchisce e l’occasione di una personale crescita culturale.
Oggi la Fondazione può contare sul supporto di oltre 300.000 iscritti e più di 16.000 volontari; le manifestazioni Giornate FAI di Primavera e d’Autunno hanno consentito negli anni l’apertura di oltre 23.000 luoghi d’arte, cultura e natura visitati da più di 15 milioni e mezzo di italiani; le iniziative della Fondazione hanno coinvolto oltre 4 milioni di studenti, di cui più di 550.000 hanno potuto svolgere un’esperienza di cittadinanza attiva nel ruolo di Apprendisti Ciceroni; infine, grazie al censimento I Luoghi del Cuore, che dal 2003 a oggi ha registrato oltre 11 milioni di voti, già 162 luoghi hanno potuto beneficiare di preziosi interventi di recupero e valorizzazione.
Il Convegno Nazionale è stata l’occasione per annunciare alcuni tra gli appuntamenti più importanti del 2025. Il FAI, infatti, festeggerà i suoi cinquant’anni inaugurando cinque Beni con apertura al pubblico e con una nuova offerta culturale e di servizi: Podere Case Lovara, a Punta Mesco, nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, una casa rurale con vigneto, uliveto e orti su uno spettacolare terrazzamento a picco sul mare, raggiungibile solo a piedi lungo il sentiero che collega Levanto e Monterosso; Villa Rezzola a Lerici, il più bel giardino inglese della Liguria di Levante, in una villa di fine Ottocento che abbraccia con lo sguardo l’intero golfo da Portovenere a Lerici; Casino Mollo, un casino di caccia seicentesco ai margini del bosco dei Giganti di Fallistro, già Bene FAI nel Parco Nazionale della Sila, a Spezzano della Sila, in Calabria; Monte Fontana Secca e Col de Spadaròt, una malga a 1.461 metri di altitudine sul Massiccio del Grappa, nel Comune di Setteville (BL), che tornerà a essere un pascolo delle tipiche vacche burline, con casera per produrre il formaggio, e soprattutto uno spazio didattico dove insegnare la pastorizia di montagna; infine Case Montana, un piccolo edificio rurale settecentesco che domina il Giardino della Kolymbethra, già Bene FAI, e che testimonia e racconta il paesaggio storico rurale della Valle dei Templi di Agrigento, Capitale italiana della Cultura 2025.
Accanto agli interventi delle autorità, il programma ha previsto quattro relazioni e due dialoghi, durante i quali personalità di spicco delle istituzioni e della cultura hanno riflettuto sui principi cardine dell’identità stessa della Fondazione e del suo ruolo, per immaginare i prossimi cinquant’anni: la funzione pubblica, a dispetto della natura privata dell’ente, la riflessione affidata a Marta Cartabia; il ruolo sussidiario del FAI e il suo impatto sulla crescita del Paese, quella svolta da Francesco Profumo; la necessità di un impegno costante, e anzi crescente, in studio e ricerca scientifica, per garantire la missione culturale ed educativa della Fondazione, nelle parole di Giovanni Agosti; e infine lo spirito del FAI, che simbolicamente prosegue e protegge quanto creato già dall’Uomo e dalla Natura, nella riflessione di Vito Mancuso.
A seguire due dialoghi: il primo ha dato voce a personalità che con amicizia hanno accompagnato e sostenuto la nascita e la crescita del FAI, condividendone nella loro stessa attività principi e valori, e lo specifico intento di disseminare la cultura nel Paese attraverso una comunicazione larga e lo strumento della narrazione (Luciano Fontana, Antonio Ricci, Andrée Shammah e Lella Costa); il secondo, invece, ha raccolto quattro sindaci (Gaetano Manfredi, Matteo Chiantore, Francesco Micciché e Bruno Zanolla), che, dalle aree urbane (Napoli, Ivrea e Agrigento) alle aree interne e più svantaggiate dell’Italia (Setteville), hanno testimoniato il lavoro congiunto del FAI con le amministrazioni pubbliche e l’aspettativa per l’apertura di nuovi Beni che siano effettivamente a servizio e beneficio dei loro territori e delle loro comunità.
Il XXIX Convegno Nazionale dei Delegati e dei Volontari FAI si è svolto con il Patrocinio del Ministero della Cultura e del Comune di Milano. Si ringrazia per il contributo Regione Lombardia e Fondazione CARIPLO.
Ferrarelle Società Benefit, Partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI, dal 2010 preziosa sostenitrice dell’iniziativa e impegnata insieme alla Fondazione in importanti attività di tutela e valorizzazione del paesaggio e della cultura del nostro Paese. Oltre alla salvaguardia dell’ambiente, l’azienda si impegna a favorire la crescita del patrimonio intellettuale, sociale ed economico di ciascun luogo e comunità in cui svolge la propria attività; Dolce&Gabbana, Partner della Fondazione dal 2024, che consolida la sua vicinanza al FAI per promuovere e valorizzare le eccellenze artigiane e le bellezze artistiche, architettoniche e paesaggistiche italiane. Un’importante partnership triennale basata sui valori comuni di italianità, cultura, tradizione, educazione e bellezza.
Si ringraziano inoltre tutte le aziende sponsor, alcune già Corporate Golden Donor, che hanno accolto con entusiasmo l’appello di sostegno al FAI in questa importante occasione: ACPV Architects, Studio di architettura riconosciuto a livello internazionale, dal 2008 vicino al FAI, che recentemente ha anche offerto strumenti di progettazione digitale per il restauro e la conservazione dei Beni della Fondazione; CYBEROO, PMI innovativa specializzata in cyber security per le imprese, già a fianco della Fondazione dal 2022, rinnova il suo contributo triennale a favore della protezione del patrimonio culturale italiano e per il primo anno è sponsor del Convegno; Legance - Avvocati Associati, uno dei più grandi studi legali indipendenti d’Italia, sostenitore del FAI in continuità dal 2018, ha scelto di confermare la propria vicinanza alle attività istituzionali della Fondazione in occasione del Convegno Nazionale 2025; Pirelli, tra gli storici sostenitori del FAI, rinnova il suo impegno a favore dei progetti promossi dalla Fondazione e, per la prima volta, diventa sponsor del Convegno. Una collaborazione speciale, basata su valori e obiettivi condivisi che si consolida ogni anno dal 2005. Grazie anche a Italo, Mobility Partner dell’evento, che ha deciso di affiancarsi al FAI per promuovere una mobilità sostenibile, invitando i viaggiatori alla scoperta dell’Italia più bella.
In occasione del Convegno Nazionale, il FAI ha avviato una collaborazione con Caritas Ambrosiana per dare nuovo valore al cibo non consumato destinandolo a chi ne ha più bisogno, contribuendo così alla riduzione dello spreco alimentare, in linea con il proprio impegno nella valorizzazione delle risorse e nella solidarietà sociale.
Si ringrazia infine COREPLA, Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica, che partecipa al Convegno Nazionale del FAI con la presenza, presso la sede dell’Università degli Studi di Milano, di un eco compattatore per la raccolta differenziata delle bottiglie in PET alimentare e per sensibilizzare i partecipanti verso comportamenti virtuosi nei confronti dell’ambiente.
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