Scopri il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo
Il lago d'Orta, paragonabile a una perla incastonata tra le Alpi, luogo di bellezza e di pace, tra la provincia di Novara e quella del Verbano-Cusio-Ossola, è altresì un esempio universalmente noto per il grave avvelenamento che ha subito all'inizio del '900. L'equilibrio ambientale spezzato dall'uomo è stato solo in parte ripristinato dall'intervento di liming (abbattimento di acidità e metalli con carbonato di calcio, che ha avuto luogo alla fine degli anni '80). Le acque cristalline di oggi sono potenzialmente soggette a nuovi attacchi e nei fondali sono ancora presenti le sostanze tossiche abbattute nell’intervento di bonifica. Il valore del lago non è costituito solo dalla sua attrattività turistica, ma anche da tutti i beni e servizi che possiamo ricavarne: ad esempio è una grande riserva d'acqua, bene primario e sempre più minacciato.
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IL BENE
Il Lago d'Orta è un lago prealpino di origine glaciale, il più occidentale dei grandi laghi prealpini italiani. Situato interamente in Piemonte, è suddiviso tra la provincia di Novara e quella di Verbania-Cusio-Ossola. A partire dal 1926 il lago fu gravemente inquinato dagli scarichi di rame e solfato d'ammonio dell'industria tessile Bemberg, che produceva rayon; in pochi anni diventò invivibile per la maggior parte degli organismi presenti. L’equilibrio ambientale è stato a oggi solo in parte ripristinato dall'intervento di liming, l’abbattimento di acidità e metalli con carbonato di calcio, che ha avuto luogo alla fine degli anni '80. Le acque cristalline di oggi nascondono fondali nei quali sono ancora presenti le sostanze tossiche parzialmente abbattute con la bonifica.
PROGETTO SOSTENUTO
L’intervento del FAI e di Intesa Sanpaolo, proposto dall’Ecomuseo del Lago d'Orta e Mottarone in collaborazione con il comune di Orta San Giulio, si inserisce in questo contesto sostenendo un innovativo progetto pilota che permetterà di risanare i sedimenti litorali mediante l’utilizzo di cozze di acqua dolce, sfruttando la loro capacità di agire come “spugne” assorbendo elementi tossici e di monitorare lo stato delle acque. I bivalvi, che verranno reintrodotti nel lago in apposite gabbie e dotate di sensori, avranno anche il ruolo di biosentinelle delle aree litorali. Dati scientifici provano che questo tipo di intervento, ideato dal CNR ISE, risulta efficace senza essere dannoso per le cozze.
LE PERSONE CHE HANNO RACCOLTO I VOTI
Il Comitato “Amici del Lago d’Orta”, formato da diversi soggetti di grande rilevanza sui temi della tutela ambientale e della sostenibilità, tra cui l’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR ISE) Pallanza e l’Ecomuseo del Lago d'Orta e Mottarone e dalla maggior parte dei comuni che affacciano sul lago, ha guidato la raccolta firme al censimento con l’intento di rendere i cittadini consapevoli delle criticità del luogo, con grande coinvolgimento delle scuole. Anche a seguito della raccolta voti al censimento, nel dicembre 2018, nel comune capofila San Maurizio d’Opaglio, è stato siglato un Protocollo d’Intesa per la costituzione del Contratto di Lago per il Cusio da parte di Comuni, Associazioni e Aziende – con ben 82 sottoscrittori - alla presenza di Vicepresidenza Regionale, Assessorato all’Ambiente e delle Province di Novara e VCO. A promuoverlo l’associazione “Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone”, che si è posta l’obiettivo di coinvolgere le due Province per una gestione coordinata degli aspetti ambientali, della riqualificazione e della sostenibilità.
CONTRIBUTO: 20.000 euro
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Il lago d'Orta, paragonabile a una perla incastonata tra le Alpi, luogo di bellezza e di pace, tra la provincia di Novara e quella del Verbano-Cusio-Ossola, è altresì un esempio universalmente noto per il grave avvelenamento che ha subito all'inizio del '900. L'equilibrio ambientale spezzato dall'uomo è stato solo in parte ripristinato dall'intervento di liming (abbattimento di acidità e metalli con carbonato di calcio, che ha avuto luogo alla fine degli anni '80). Le acque cristalline di oggi sono potenzialmente soggette a nuovi attacchi e nei fondali sono ancora presenti le sostanze tossiche abbattute nell’intervento di bonifica. Il valore del lago non è costituito solo dalla sua attrattività turistica, ma anche da tutti i beni e servizi che possiamo ricavarne: ad esempio è una grande riserva d'acqua, bene primario e sempre più minacciato.