Il Lago d'Orta è un lago prealpino di origine glaciale, il più occidentale dei grandi laghi prealpini italiani. Situato interamente in Piemonte, è suddiviso tra la provincia di Novara e quella di Verbania-Cusio-Ossola. A est, il monte Mottarone separa il lago d'Orta dal Lago Maggiore, mentre a ovest, monti alti fino a 1300 metri separano lo specchio acqueo dalla Valsesia. Meta di turisti da tutto il mondo, il lago d’Orta racconta, con i suoi borghi e porticcioli, la vita dei pescatori che hanno abitato per secoli le sue sponde.
A partire dal 1926 il lago fu gravemente inquinato dagli scarichi di rame e solfato d'ammonio dell'industria tessile Bemberg, che produceva rayon, fibra che necessita per la sua lavorazione un prelievo di acque pulite e dolci. Più la produzione aumentava, più nel lago venivano gettati residui di metalli pesanti: rame e solfato d'ammonio derivanti dalla produzione di cellulosa. In pochi anni diventò invivibile per la maggior parte degli organismi presenti. L’equilibrio ambientale è stato solo in parte ripristinato con l’installazione di due impianti di trattamento delle acque reflue e dall'intervento di liming, l’abbattimento di acidità e metalli con carbonato di calcio, che ha avuto luogo alla fine degli anni '80. Le acque cristalline di oggi nascondono fondali nei quali sono ancora presenti le sostanze tossiche parzialmente abbattute con la bonifica.
Dal 2019 è attivo il Contratto di Lago del Cusio che comprende l’area del Bacino idrografico del Lago d’Orta, la Valle Strona e parte della Valle dell’Agogna. Il Contratto di Lago è un accordo tra associazioni, enti, istituzioni che si attivano per preservare l’integrità di un territorio, rendendolo sempre più vivibile e attrattivo.
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Il lago d'Orta, paragonabile a una perla incastonata tra le Alpi, luogo di bellezza e di pace, tra la provincia di Novara e quella del Verbano-Cusio-Ossola, è altresì un esempio universalmente noto per il grave avvelenamento che ha subito all'inizio del '900. L'equilibrio ambientale spezzato dall'uomo è stato solo in parte ripristinato dall'intervento di liming (abbattimento di acidità e metalli con carbonato di calcio, che ha avuto luogo alla fine degli anni '80). Le acque cristalline di oggi sono potenzialmente soggette a nuovi attacchi e nei fondali sono ancora presenti le sostanze tossiche abbattute nell’intervento di bonifica. Il valore del lago non è costituito solo dalla sua attrattività turistica, ma anche da tutti i beni e servizi che possiamo ricavarne: ad esempio è una grande riserva d'acqua, bene primario e sempre più minacciato.
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