
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
L'Orto sul Colle dell'Infinito, nel centro storico di Recanati, a pochi passi dalla casa del poeta, è situato sull'altura che dal 1837 è intitolata L'Infinito di Giacomo Leopardi. Un luogo semplice di pace e silenzio, punteggiato di fiori, ortaggi e alberi da frutto, che induce alla riflessione e alla contemplazione ed evoca la sensazione di infinito grazie al panorama su cui si affaccia.
L'orto faceva parte dell'antico complesso di S. Stefano, ex convento di Clarisse poi del Sacro Cuore di Bergamo, fondato nel 1535 su un terreno anticamente di proprietà della famiglia Leopardi. Nel 1810 l'orto e il suo convento vennero temporaneamente abbandonati per soppressione napoleonica per essere poi riaperti solo nel 1819. Nel 2019 sono stati portati a compimento i lavori di restauro. Restituito oggi al suo semplice decoro, è un giardino quieto e silenzioso, da cui ancora si gode, aldilà di un muro, una vista eccezionale che spazia sulle dolci colline marchigiane fino al mare e ai monti. È un luogo capace di evocare, oggi come allora, il pensiero dell'infinito.
L'Orto sul Colle dell'Infinito è adiacente al Centro Nazionale di Studi Leopardiani, l'istituto di cultura venne fondato nel 1937 con lo scopo di promuovere e favorire gli studi e le ricerche relativi alla vita e alle opere del poeta. Il progetto dell'edificio fu affidato all'ingegnere e architetto Guglielmo De Angelis d'Ossat. Il disegno è un tipico esempio di architettura civile del Ventennio, monumentale e celebrativa, chiaramente ispirata ai canoni stilistici piacentiniani tanto apprezzati dal regime fascista. La sua collocazione – accanto alla casa natale del poeta e al culmine del percorso che risale le pendici del Monte Tabor – e l'attento restauro affrontato dal FAI hanno permesso di riassegnare all'edificio una immediata capacità di comunicare al visitatore il proprio ruolo e la propria importanza storica. L'orto dell'antico convento di S. Stefano mantiene ancora oggi la sua antica conformazione di giardino medievale, hortus conclusus. La superficie risulta tripartita risale agli interventi di riqualificazione del 1937, a loro volta impostati su tracciati più antichi.
Visite guidate speciali ed incontri in collaborazione con professori, esperti e studiosi dedicate alla biodiversità ed alla storia del luogo. Un'occasione per conoscere altri aspetti e curiosità dell' Orto che fu tanto caro al Poeta. Per i bambini due giornate di laboratori dedicate alla scoperta dell'Orto, delle piante, delle erbe aromatiche e spontanee che qui si trovano. L'Orto sul colle dell'Infinito, durante le Giornate FAI di Primavera, aprirà eccezionalmente gli ambienti dell' dell'ex monastero - ora IIS V.Bonifazi - per mostrare ai visitatori una serie di affreschi datati 1930-1931 realizzati dalle educante dell'antico collegio che qui si trovava. Attraverso una visita guidata a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Classico di Recanati e dell'Istituto Aleandri di Macerata, e con il prezioso supporto di Francesca Tata, ex educanda che sarà presente sabato e domenica pomeriggio, i visitatori potranno conoscere la storia degli affreschi e le vicende che ne portano alla realizzazione. Oltre ciò, i visitatori, potranno conoscere e rivivrere aneddoti e curiosità, usi e costumi, della stretta quotidianità delle educande.
A seguito dell’accordo firmato tra il Comune di Recanati, il FAI, il Centro Nazionale di Studi Leopardiani e il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura ‘Giacomo Leopardi’, sono state affidate alla Fondazione la valorizzazione culturale e la gestione di una parte degli spazi del Centro Nazionale di Studi Leopardiani e di quella porzione del Colle conosciuta come Orto delle Monache.
L’obiettivo del FAI è stato quello di realizzare un progetto di valorizzazione e restauro che mettesse in relazione i due aspetti del Colle dell’Infinito: quello paesaggistico e quello filosofico e poetico.
A pochi passi dalla casa natale di Giacomo Leopardi, infatti, nell’orto dell’antico Monastero di S. Stefano, il poeta ambientò la celebre poesia L’Infinito. L’Orto sul Colle dell’Infinito è quindi il culmine di una vera e propria “visita guidata” dentro la poesia, che invita, tra proiezioni immersive e coinvolgenti esperienze, a riscoprire la storia, il significato e il valore universale di pochi versi, capolavoro della cultura italiana.
All'interno del percorso i visitatori incontreranno una piccola camera di registrazione dove è possibile registrare la propria lettura de L’Infinito per poi condividerla sul portale web appositamente realizzato dal FAI www.fainfinito.it Il portale navigabile on line sarà una specie di opera collettiva intitolata alla lirica di Giacomo Leopardi.
Per mantenerlo intatto e curarlo in modo adeguato, questo luogo - come tutti gli altri salvati dal FAI - necessita di un’attenta manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, e periodici interventi di restauro. Inoltre, i costi di gestione che permettono l’apertura al pubblico sono significativi. Per questo abbiamo bisogno di un aiuto concreto da parte di chi, come noi, vuole mantenere vivi per sempre luoghi unici e speciali.