Scopri il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo
A Modica, insieme alle grotte artificiali ad uso abitativo, vennero ricavati i luoghi destinati alla cura animarum, le tante chiese rupestri riscontrabili ancora oggi sia in ambito urbano che extra-moenia. Nel cuore del centro storico, in via Grimaldi, si trova la chiesa intitolata a San Nicolò. Realizzata tra l’XI ed il XII secolo, quando l’isola venne restituita alla cristianità con la conquista normanna, essa costituisce una delle più importanti architetture religiose in negativo presenti nella Sicilia sud-orientale. Trattandosi verosimilmente della chiesa parrocchiale del quartiere grecofono di Modica, in essa venne inizialmente officiato il rito orientale, gradualmente abbandonato in seguito all’affermarsi del processo di latinizzazione. Nel 1577 la chiesa di San Nicolò venne annessa alla vicina e più importante parrocchia di San Pietro.
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IL BENE
Di origine medievale e forse la più antica tra le chiese cittadine, fu riscoperta casualmente nel 1987, durante lo sgombero di un’abitazione privata in pieno centro storico. Nel 1992 venne acquistata grazie a una sottoscrizione dal Centro Studi sulla Contea di Modica, che si è occupato, attraverso scavi archeologici, di riportare alla luce le varie stratigrafie che testimoniano la sua evoluzione. Il piccolo edificio, che si trovava in pessimo stato di conservazione anche a causa di usi impropri – fu utilizzato anche come garage - è costituito da un ambiente di circa 45 metri quadrati e da un’abside semicircolare con affreschi di epoca bizantina, che mostrano il Cristo Pantocratore circondato da angeli. Lungo le pareti è visibile una seduta ottenuta dalla roccia calcarea in cui è scavata la chiesa. L’edificio rappresenta la traccia più evidente e conservata di architettura rupestre bizantina nell’area dei Monti Iblei ed era probabilmente il luogo di culto del quartiere grecofono altomedievale della città.
PROGETTO SOSTENUTO
A 25 anni dall’ultimo restauro effettuato, grazie alla visibilità ottenuta con I Luoghi del Cuore, il Centro Studi ha potuto aggregare una rete di partner cofinanziatori e ha portato a termine un intervento di notevole urgenza di recupero degli affreschi, in precarie condizioni di conservazion per le infiltrazioni di umidità. Il FAI e Intesa Sanpaolo hanno sostenuto questo significativo e fondamentale intervento di restauro.
LE PERSONE CHE HANNO RACCOLTO I VOTI
Il censimento “I Luoghi del Cuore” anche in questa occasione ha visto una mobilitazione corale che ha coinvolto associazioni culturali, gruppi di volontari, istituzioni pubbliche, scuole che, con grande entusiasmo, hanno sostenuto la raccolta voti per la chiesa. Dedizione, impegno e tenacia hanno spinto, infatti, le associazioni culturali “Centro Studi sulla Contea di Modica” e “Associazione Culturale VIA” a costituire un comitato in cui sono confluite associazioni e gruppi con l’unico intento di salvare questo prezioso monumento dal degrado e di valorizzarlo per le future generazioni.
CONTRIBUTO: 19.099 euro
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