In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La chiesa rupestre di S. Nicolò Inferiore costituisce un unicum nel panorama della Sicilia medievale per il suo palinsesto pittorico, per i tipi iconografici e le complesse trasformazioni subite nel corso dei secoli. Scavata per intero nella roccia, San Nicolò, detta "Inferiore" perché situata a Modica bassa, fu la parrocchia del quartiere grecofono altomedievale della città, ma la presenza dell'iconostasi e del syntronon darebbero ragione persino di una chiesa di rito orientale da datare intorno al 9°secolo.
L'attuale impianto ha una lunghezza pari a m 9 circa ed è concluso a NE da un ampio emiciclo absidale, largo m 6,60 e profondo m 3,80, lungo il quale gira il sedile perimetrale o synthronon con cattedra al centro. Il suo ciclo pittorico, da riferire probabilmente all'11°, 13° e 16° secolo, testimonia il passaggio dal rito greco ortodosso a quello latino. Allo strato più antico appartengono le raffigurazioni della parte alta del catino absidale che corrisponderebbero all'Ascensione. Al centro si conserva il Pantokrator assiso in trono e gli Apostoli. con la mano sinistra il pastorale desistra si intravedono due coppie di Santi Vescovi e di Santi Cavalieri che si fronteggiano. Al secondo ciclo pittorico appartengono invece: un Santo vescovo (San Nicola o Sant'Eligio) che regge con la mano
sinistra il pastorale desinente a protome equina;San Michele Arcangelo, in atto di psychostasia, ovvero di pesare le anime, che tiene anche un globo con croce;Cristo Pantokrator, assiso in trono all'interno di una mandorla. È ritratto nell'atto di benedire e con la mano sinistra tiene il Vangelo aperto su GV 8,12;la Vergine Theotokos, del tipo dell'Hodigitria, seduta in trono, che regge con la mano destra il Bambino posto sulle sue ginocchia. un Santo monaco che si appoggia a un corto bastone;un giovane santo, accompagnato dalla didascalia "DELL LIBER" che lo fa riconoscere come San Vito, invocato per la liberazione dalle malattie nervose;San Pietro, benedicente, stringe una cordicella da cui penzolano due chiavi.Immediatamente a destra dell'abside è appena riconoscibile una Theotokos distrutta dall'apertura della nicchia destinata a fonte battesimale.San Nicolò è raffigurato, invece, nella parete sinistra della chiesa. Tra gli interventi successivi merita di essere segnalato l'affresco di San Giacomo risalente al XVI secolo. Il nimbo, sorretto da due angeli, contiene la didascalia in volgare: "SANTU JACUBU IN TRANCIS".Al di sotto del cavedio, tracce di un polittico raffigurante San Nicola nell'atto di dare udienza ad una povera vergine.
Votata al censimento "I Luoghi del Cuore" del 2020, San Nicolò Inferiore ha ottenuto un finanziamento del FAI – Fondo Ambiente Italiano- Banca Intesa Sanpaolo pari a €19 mila finalizzato al restauro degli affreschi. Una mobilitazione corale che ha coinvolto le Associazioni Culturali Centro Studi sulla Contea di Modica, proprietaria del monumento, e Associazione Culturale VIA confluite, assieme a gruppi di volontari, alle istituzioni pubbliche e alle scuole, nel Comitato "Abbi cura di San Nicolò Inferiore" al fine di salvare il prezioso monumento e di tramandarlo alle future generazioni.