Modica: tornano a splendere gli affreschi della chiesa di San Nicolò

Modica: tornano a splendere gli affreschi della chiesa di San Nicolò

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Modica: tornano a splendere gli affreschi della chiesa di San Nicolò
Dal territorio

23 gennaio 2023

Grazie a “I Luoghi del Cuore” uno degli esempi di architettura rupestre bizantina in Sicilia è stato salvato! L’intervento di restauro della Chiesa rupestre di San Nicolò a Modica è stato proposto dal “Centro studi sulla Contea di Modica”, con l’intento di salvare questo prezioso monumento dal degrado e di valorizzarlo per le future generazioni.

Si sono conclusi i lavori del restauro conservativo delle pitture parietali della chiesa bizantina di San Nicolò Inferiore, finanziati dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto “I Luoghi del Cuore”.

L’intervento di recupero degli affreschi è stato possibile grazie alle 30.226 persone che hanno scelto di votare San Nicolò Inferiore come proprio luogo del cuore in occasione del 10° censimento promosso dal FAI. Il censimento “I Luoghi del Cuore”, come spesso accade, ha visto una mobilitazione corale che ha coinvolto associazioni culturali, gruppi di volontari, istituzioni pubbliche, scuole che, con grande entusiasmo, hanno sostenuto la raccolta voti per la chiesa. Dedizione, impegno e tenacia hanno spinto, infatti, le associazioni culturali “Centro Studi sulla Contea di Modica” e “Associazione Culturale VIA” a costituire un comitato in cui sono confluite associazioni e gruppi con l’unico intento di salvare questo prezioso monumento dal degrado e di valorizzarlo per le future generazioni.

L’ottimo risultato raggiunto ha permesso alla Chiesa rupestre di San Nicolò Inferiore di posizionarsi al sesto posto nella classifica nazionale del censimento e nel 2021 l’associazione culturale “Centro Studi sulla Contea di Modica”, proprietaria del Bene, ha potuto così partecipare al Bando che il FAI lancia dopo ogni censimento per richiedere un intervento di notevole urgenza di recupero degli affreschi, date le precarie condizioni di conservazione, dovute in particolare a infiltrazioni di umidità. Il progetto, selezionato da FAI e Intesa Sanpaolo, ha ottenuto un finanziamento di 19.000 euro per la sua realizzazione.

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La chiesa rupestre e l’intervento di restauro

Di origine medievale e forse la più antica tra le chiese cittadine, sopravvissuta a terremoti, inondazioni e ai bombardamenti del 1943, fu riscoperta casualmente nel 1987 da Duccio Belgiorno su segnalazione di alcuni ragazzi che, giocando a pallone, avevano individuato tracce di pitture parietali all’interno di un dammuso. Nel 1992 venne acquistata grazie a una sottoscrizione dal “Centro Studi sulla Contea di Modica” che si è occupato, attraverso scavi archeologici, di riportare alla luce le varie stratigrafie che testimoniano la sua evoluzione. Il piccolo edificio, che si trovava in pessimo stato di conservazione anche a causa di usi impropri, – fu utilizzato anche come garage - è costituito da un ambiente di circa 45 metri quadrati e da un’abside semicircolare con affreschi che mostrano al centro il Cristo Pantocratore circondato da angeli. Lungo le pareti è visibile una seduta ottenuta dalla roccia calcarea in cui è scavata la chiesa.

L’edificio rappresenta la traccia più evidente e conservata di architettura rupestre bizantina nell’area dei Monti Iblei ed era probabilmente il luogo di culto del quartiere grecofono altomedievale della città.

Una storia straordinaria per una chiesa straordinaria che racconta, attraverso il suo palinsesto pittorico, il passaggio dal rito greco ortodosso a quello latino.

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Il rigoroso lavoro di disinfezione, disinfestazione e messa in sicurezza delle pitture parietali, appena concluso, è stato curato dalla ditta Methodos, in collaborazione con Gaetana Ascenzo Restauri ed è stato cofinanziato da Acqua Santa Maria, Edilzeta Zaccaria e dal Comune di Modica. Inoltre, nel corso dell’intervento anche i visitatori di San Nicolò sono stati spettatori d’eccezione del recupero degli affreschi in quanto si è permesso loro di assistere al “dietro le quinte” della fase di restauro.

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I Commenti

Giuseppe Gini, Presidente regionale FAI Sicilia, desidera commentare: «Il FAI opera da più di 45 anni sul territorio per valorizzare, promuovere e tutelare, attraverso le Giornate FAI e la campagna “I Luoghi del Cuore”, il grande patrimonio culturale e paesaggistico della Sicilia e dell’Italia, contribuendo a salvare beni di incommensurabile valore come la Chiesa rupestre di San Nicolò Inferiore. Le iniziative proposte dal FAI diventano occasioni di riappropriazione dei propri tesori da parte di tutta la comunità che assume, così, il ruolo di protagonista d’eccezione di una grande azione di recupero e di salvaguardia dei propri beni monumentali e paesaggistici e della propria identità culturale. Nel 2020 il censimento di FAI e Intesa Sanpaolo ha innescato a Modica un meccanismo di interazione tra associazioni culturali e istituzioni permettendo il conseguimento di un risultato straordinario per la città e per la Sicilia».

«San Nicolò Inferiore merita di essere un luogo del cuore – sottolinea la Capo Delegazione FAI di Ragusa Avv. Gisella Scollo – per ciò che rappresenta per Modica e per tutta la Sicilia: una preziosa testimonianza della storia religiosa dell’isola e un unicum nel panorama della Sicilia medievale. È un luogo della memoria, è il passato che dialoga con il nostro presente. Il FAI insieme a Intesa Sanpaolo ha permesso alla chiesetta di non restare un semplice appannaggio di quel passato e le ha restituito una rinnovata bellezza».

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