In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Casa Macchi è un grazioso palazzetto di provincia che sorge all'ombra del campanile della chiesa di un tranquillo paesino a pochi chilometri da Varese, Morazzone. Non vi è nulla di straordinario in questo luogo, né nel giardino, né nell'architettura, né nelle decorazioni o gli arredi, né infine negli oggetti o nella storia dei suoi abitanti.
Eppure la prima visita qui soddisfa, perché vi è un indiscutibile fascino nel penetrare in un mondo che fu, conservato fin nei suoi minimi dettagli, congelato nel momento dell'abbandono - che pare quasi furtivo, repentino e inevitabile -, e che ancora odora di vita quotidiana, della caffettiera rimasta sulla stufa o della pipa lasciata sul tavolino tra le poltrone del salotto.
Al di là di ragnatele fittissime e polvere di tarli, quel che colpisce a Casa Macchi è la possibilità di cogliere e restituire la vita autentica di una dimora che non fu né cascina né palazzo, né ordinaria né straordinaria, ma tipica, tradizionale, semplice, vicina nelle forme - borghesi, con qualche gradevole vezzo alto-borghese - e vicina nel tempo, tanto da generare curiosità ed empatia nel visitatore, che vi riconoscerà oggetti e consuetudini in un paesaggio domestico che appartiene alla sua stessa tradizione (soprattutto se lombardo), capace di solleticare la memoria e di accendere un qualche interesse antiquario.
Sabato 23 e domenica 24 marzo visite su contributo con approfondimenti degli Apprendisti Ciceroni dell'I.C. "Don Cagnola" di Gazzada Schianno-Scuola Secondaria di primo grado "E.Fermi" di Morazzone. Tra le iniziative speciali riservate agli iscritti FAI e a chi si iscrive o rinnova in loco sabato 23 e domenica 24 nel pomeriggio sarà possibile partecipare a visite speciali di Casa Macchi.
Apprendisti Ciceroni dell'I.C. "Don Cagnola" di Gazzada Schianno- Scuola Secondaria di primo grado "E.Fermi" di Morazzone
Casa Macchi è un grazioso palazzetto di provincia che sorge all'ombra del campanile della chiesa di un tranquillo paesino a pochi chilometri da Varese, Morazzone. Non vi è nulla di straordinario in questo luogo, né nel giardino, né nell'architettura, né nelle decorazioni o gli arredi, né infine negli oggetti o nella storia dei suoi abitanti. Eppure la prima visita qui soddisfa, perché vi è un indiscutibile fascino nel penetrare in un mondo che fu, conservato fin nei suoi minimi dettagli, congelato nel momento dell'abbandono - che pare quasi furtivo, repentino e inevitabile -, e che ancora odora di vita quotidiana, della caffettiera rimasta sulla stufa o della pipa lasciata sul tavolino tra le poltrone del salotto. Al di là di ragnatele fittissime e polvere di tarli, quel che colpisce a Casa Macchi è la possibilità di cogliere e restituire la vita autentica di una dimora che non fu né cascina né palazzo, né ordinaria né straordinaria, ma tipica, tradizionale, semplice, vicina nelle forme - borghesi, con qualche gradevole vezzo alto-borghese - e vicina nel tempo, tanto da generare curiosità ed empatia nel visitatore, che vi riconoscerà oggetti e consuetudini in un paesaggio domestico che appartiene alla sua stessa tradizione (soprattutto se lombardo), capace di solleticare la memoria e di accendere un qualche interesse antiquario.