In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Presente in città subito dopo l'Unità d'Italia, l'allora Banca Nazionale acquisisce nel 1868 un prestigioso palazzo situato in quello che era stato Borgo Cotogni, poi Borgo Pio e infine Borgo Vittorio Emanuele, asse viario principale sul quale la città moderna si espande verso est. Pur con varie ristrutturazioni degli spazi interni, l'edificio conserva l'elegante facciata originaria.
L'immobile oggi sede della Banca d'Italia è composto da vari corpi risalenti a epoche diverse, da cortili e da un giardino. Il palazzo viene costruito ai primi dell'Ottocento su disegno dell'architetto Luigi Mirri, e presenta la particolarità di due facciate contigue, entrambe sopraelevate e coeve, con finitura diversa ma sostanziale unità architettonica. Dopo l'acquisizione da parte della Banca avviene una prima ristrutturazione, corrispondente probabilmente alla sopraelevazione del prospetto. Nel secondo Dopoguerra si procede a un importante ampliamento e modernizzazione; ulteriori lavori di riordino generale degli spazi e di adeguamento alle rinnovate esigenze funzionali e operative vengono effettuati alla fine degli anni 80.
Le due facciate neoclassiche, unificate dal portico al pianoterra, sono molto diverse nella finitura e nella decorazione: quella di destra è più semplice, in mattoni faccia a vista, mentre la facciata di sinistra, ripartita da cinque arcate, si caratterizza per una articolata decorazione a rilievi architettonici e figurati: medaglioni tra le arcate, formelle con divinità classiche giacenti, opera di Antonio Trentanove, tra le finestre del primo livello, e 12 figure femminili ritratte in pose aggraziate nel piano d'attico. Negli interni nulla è rimasto della decorazione originale, che prevedeva un probabile intervento decorativo di Felice Giani. L'assetto attuale si caratterizza per gli eleganti rivestimenti marmorei del secondo Novecento.
La visita prevede una descrizione della facciata di quello che viene individuato come Palazzo Romagnoli di Borgo Cotogni, mentre all'interno saranno visibili i locali del primo e secondo piano adibiti a uffici e spazi amministrativi insieme alla collezione d'arte della Banca, comprendente fra l'altro sei grandi pannelli in ceramica di Angelo Biancini, dedicati a temi della Romagna e dell'economia, un bassorilievo dello scultore Mario Bandini del 1942, "La madre del legionario", realizzato dalla ditta Zaccagnini di Firenze, sei tele di Maceo Casadei dedicate a paesaggi e un "Tramonto romano" di Alberto Sughi, oltre ad ulteriori dipinti, sculture e vasi in ceramica di epoca contemporanea.
Apprendisti Ciceroni dell'istituto tecnico commerciale Matteucci indirizzo turistico di Forlì