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La chiesa rupestre di San Vittore, primitiva parrocchiale della comunità di Brembate, è stata fondata in età altomedievale presso la strada che, provenendo da Milano, dopo aver superato l’Adda tra Trezzo e Capriate, attraversava il Brembo con un ponte che dalla chiesa ha assunto il nome. In questo tratto le sponde sono caratterizzate da anse, insenature rocciose e grotte entro le quali la tradizione ricorda si fosse rifugiato il martire cristiano. La chiesa si presenta oggi come su tre livelli: • al primo, poco più alto del greto del fiume, si trovano tre grotte residue di una più ampia erosione provocata dall’acqua; • al secondo livello in un’ampia grotta è stata ricavata la chiesa rupestre ipogea; • al terzo è stata eretta la chiesa quattrocentesca e la canonica. La primitiva chiesa inferiore, a cui si accede mediante una scala esterna, è la più antica, segnalata per la prima volta nel 962. Denominata tradizionalmente “Grotte di San Vittore”, è considerata una rara chiesa rupestre di pianura affrescata. La grotta venne in seguito ampliata e chiusa verso il fiume per difenderla dalle sue piene. È dotata di un altare e un presbiterio, realizzati in pietra di Sarnico e ceppo di Brembate. Nell’aula si trova il fonte battesimale con una vasca in pietra è abbellita da quattro sculture di testine stilizzate. Sopra la vasca si trova una sporgenza rocciosa dove, secondo la tradizione, ci sarebbe l’impronta della mano di S. Vittore, in quel punto scende perennemente una goccia di acqua ritenuta miracolosa. Verso il fondo della grotta vi è un piccolo altare, forse quello originario, con un affresco di Gesù Crocifisso, datato al XIII secolo. La pala dell’altare maggiore è abbellita da un affresco secentesco di G. Battista Botticchio con “L’Incoronazione della Vergine”, con i santi Vittore e Pantaleone, La volta e la parete sono state dipinte con altri affreschi dei secoli XIV-XV, come hanno dimostrato i recenti saggi stratigrafici coperti successivamente per le pestilenze. A sinistra dell’altare ci sono tracce di altri affreschi, forse del XV secolo, raffiguranti S. Barbara, San Cristoforo e San Paolo. Nel Seicento venne aperta una scala fatta ad imitazione di quella di Roma che congiunge la chiesa inferiore con quella superiore. Fra il XV e il XVI secolo si diede inizio alla costruzione della chiesa superiore, più ampia e successivamente allargata. Sopra la porta vi è un affresco del XVI secolo, rappresentante S. Vittore a cavallo con S. Sebastiano e S. Rocco. Il presbiterio a volta è tutto ornato da affreschi di G. Battista Botticchio del 1663 raffiguranti il martirio di S. Vittore. La pala d’altare è opera di Francesco Zucco del 1595 rappresenta la “Vergine con il Bambino, con San Vittore e S. Francesco”. A sinistra del presbiterio l’affresco della Vergine con Gesù Bambino e S. Vittore del 1526 è stato ricoperto interamente da un altro affresco posteriore. Il campanile è del 1602 fondato su roccia è fabbricato in gran parte con ceppo di Brembate. La festa di S. Vittore ricorre nella prima settimana di maggio. Ogni mese vengono organizzate visite guidate e nel Santuario si celebrano i matrimoni e in passato anche altri sacramenti. Restauro conservativo L’aula ipogea subisce gli effetti di una concentrazione molto intensa di umidità dovuta ad infiltrazioni e percolazioni di acqua che ha danneggiato nel corso del tempo gli affreschi, le sculture e le parti architettoniche. Le pareti rocciose sono completamente ricoperte da muffe e funghi che favoriscono il mantenimento dell’umidità.
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