santuario

SANTUARIO E CHIESA RUPESTRE DI SAN VITTORE M.

BREMBATE, BERGAMO

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SANTUARIO E CHIESA RUPESTRE DI SAN VITTORE M.

anno censimento

2022

numero voti

13,832

posizione classifica

14

stato del progetto

tipologia

Restauro

La chiesa legata al fiume Brembo, nella sua evoluzione secolare, dall’edificio rupestre del X secolo agli affreschi seicenteschi.

La Chiesa sorse nel X secolo presso un attraversamento del fiume Brembo, scavalcato dal ponte ancora esistente accanto al complesso religioso, poco prima della sua confluenza nell’Adda, cruciale via di comunicazione del tempo. La sua posizione era tanto più strategica in quanto la chiesa era stata fondata presso la strada di collegamento tra Milano e Bergamo e in prossimità del più breve percorso via terra tra Crema e Lecco. Molto cresciuta rispetto alla sua fondazione, si presenta oggi come un complesso su tre livelli sovrapposti, raccordati da una scala monumentale esterna: al primo, poco più alto del greto del fiume, si trovano tre grotte, residuo di una più ampia erosione provocata dall’acqua; al secondo livello, in un’ampia cavità, è stata ricavata prima dell’anno Mille la chiesa rupestre ipogea; al terzo, contiguo al piano stradale, sono state erette la chiesa della seconda metà del Quattrocento e, nei secoli successivi, il campanile e la canonica.

La primitiva chiesa inferiore, a cui si accede mediante la scala esterna, è appunto la più antica, segnalata per la prima volta nel 962. Denominata tradizionalmente “Grotte di San Vittore”, è considerata una rara chiesa rupestre di pianura affrescata. La grotta, ampliata e dotata di un atrio, fu chiusa lungo il lato che dava sul fiume per proteggere l’edificio dalle piene. Nella seconda metà del XV secolo ed entro il 1526, data che figura sull’affresco con la Madonna e San Vittore, fu eretta la chiesa superiore, con una suggestiva muratura in ciottoli di fiume collocati a spina di pesce. L’abside venne poi affrescata nel 1663 dal pittore cremasco Giovan Battista Botichio, con un ciclo dedicato alla vita di San Vittore, soldato di origine africana, martirizzato a Milano nel 303, all’epoca dell’imperatore Massimiano, per non aver voluto rinunciare alla fede cristiana. Gli affreschi, firmati e datati all’interno dell’arco trionfale, si caratterizzano per l’agilità della stesura, la teatralità di alcune scene, i rapidi schizzi dei paesaggi che fanno da sfondo agli avvenimenti, o che sono promossi a soggetto autonomo.

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SANTUARIO E CHIESA RUPESTRE DI SAN VITTORE M.

BREMBATE, BERGAMO

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SANTUARIO E CHIESA RUPESTRE DI SAN VITTORE M.
La chiesa rupestre di San Vittore, primitiva parrocchiale della comunità di Brembate, è stata fondata in età altomedievale presso la strada che, provenendo da Milano, dopo aver superato l’Adda tra Trezzo e Capriate, attraversava il Brembo con un ponte che dalla chiesa ha assunto il nome. In questo tratto le sponde sono caratterizzate da anse, insenature rocciose e grotte entro le quali la tradizione ricorda si fosse rifugiato il martire cristiano. La chiesa si presenta oggi come un complesso su tre livelli sovrapposti: • al primo, poco più alto del greto del fiume, si trovano tre grotte residue di una più ampia erosione provocata dall’acqua; • al secondo livello in un’ampia grotta è stata ricavata la chiesa rupestre ipogea; • al terzo è stata eretta la chiesa quattrocentesca e la canonica. La primitiva chiesa inferiore, a cui si accede mediante una scala esterna, è la più antica, segnalata per la prima volta nel 962. Denominata tradizionalmente “Grotte di San Vittore”, è considerata una rara chiesa rupestre di pianura affrescata. La grotta venne in seguito ampliata e chiusa verso il fiume per difenderla dalle sue piene. È dotata di un altare e un presbiterio, realizzati in pietra di Sarnico e ceppo di Brembate. Nell’aula si trova il fonte battesimale con una vasca in pietra è abbellita da quattro sculture di testine stilizzate. Sopra la vasca si trova una sporgenza rocciosa dove, secondo la tradizione, ci sarebbe l’impronta della mano di S. Vittore, in quel punto scende perennemente una goccia di acqua ritenuta miracolosa. Verso il fondo della grotta vi è un piccolo altare, forse quello originario, con un affresco di Gesù Crocifisso, datato al XIII secolo. La pala dell’altare maggiore è abbellita da un affresco secentesco di G. Battista Botticchio con “L’Incoronazione della Vergine”, con i santi Vittore e Pantaleone, La volta e la parete sono state dipinte con altri affreschi dei secoli XIV-XV, come hanno dimostrato i recenti saggi stratigrafici coperti successivamente per le pestilenze. A sinistra dell’altare ci sono tracce di altri affreschi, forse del XV secolo, raffiguranti S. Barbara, San Cristoforo e San Paolo. Nel Seicento venne aperta una scala fatta ad imitazione di quella di Roma che congiunge la chiesa inferiore con quella superiore. Fra il XV e il XVI secolo si diede inizio alla costruzione della chiesa superiore, più ampia e successivamente allargata. Sopra la porta vi è un affresco del XVI secolo, rappresentante S. Vittore a cavallo con S. Sebastiano e S. Rocco. Il presbiterio a volta è tutto ornato da affreschi di G. Battista Botticchio del 1663 raffiguranti il martirio di S. Vittore. La pala d’altare è opera di Francesco Zucco del 1595 rappresenta la “Vergine con il Bambino, con San Vittore e S. Francesco”. A sinistra del presbiterio l’affresco della Vergine con Gesù Bambino e S. Vittore del 1526 è stato ricoperto interamente da un altro affresco posteriore. Il campanile è del 1602 fondato su roccia è fabbricato in gran parte con ceppo di Brembate. La festa di S. Vittore ricorre nella prima settimana di maggio. Ogni mese vengono organizzate visite guidate e nel Santuario si celebrano i matrimoni e in passato anche altri sacramenti. Restauro conservativo L’aula ipogea subisce gli effetti di una concentrazione molto intensa di umidità dovuta ad infiltrazioni e percolazioni di acqua che ha danneggiato nel corso del tempo gli affreschi, le sculture e le parti architettoniche. Le pareti rocciose sono completamente ricoperte da muffe e funghi che favoriscono il mantenimento dell’umidità. La Parrocchia ha promosso con la collaborazione di associazioni, del comune e dei volontari un progetto di restauro conservativo dell’apparato artistico e uno studio igrometrico e microclimatico a cura di Ecogeo srl di Bergamo.
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