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Urbino, posta su due colli tra le valli dei fiumi Metauro e Foglia, visse il suo periodo di splendore in pieno Rinascimento sotto il Duca Federico da Montefeltro che ne fece un centro artistico e culturale attirando la presenza di artisti e letterati tra i più famosi del tempo. Il centro storico, che conserva ricche testimonianze del suo passato, è diventato patrimonio dell'UNESCO nel 1998. Il cuore della città è la piazza della Repubblica dalla quale si dipartono quattro vie principali che conservano i monumenti oggetto della nostra visita.
L'Orto Botanico era in origine un grande orto recinto, comunicante con l'antico convento di San Francesco. La sua fondazione risale al 1809, anno in cui le vicende politiche avevano determinato la soppressione dell'Università e l'istituzione di un Liceo Convitto. Qui, per ricoprire gli insegnamenti di Botanica e Agraria, fu chiamato ad insegnare il prof. Giovanni de' Brignoli di Brünnhoff, che creò, come fondamentale per gli studi medici ed agrari, un orto botanico di piante autoctone e non. Dopo il periodo della restaurazione, l'Orto fu riconsegnato alle cure degli ordini religiosi che, successivamente, lo cedettero "in enfiteusi" all'Università, non potendo sostenere il gravoso impegno economico (1844).
L'edificio, in stile neoclassico, fu eseguito in mattoni di cotto dipinti con vernice ad olio. La facciata, realizzata tra il 1848 ed il 1851 ad opera dell'ingegnere Ercole Salmi, termina in alto con un cornicione sporgente sopra il quale il muro sorregge sei portavasi in ferro. Grazie ad una cancellata in ferro è possibile accedere all'atrio a volta, completamente dipinto da Quinto Possenti nel 1861/62. Un'antica vetrata policroma introduce alla scalinata che porta al giardino dove si ammirano piante ad alto fusto e piccole aiuole irregolari. L'Orto è suddiviso in tre terrazzamenti ed una serra principale, realizzata dallo stesso de' Brignoli nel 1813, che contiene, in inverno, le piante più delicate e che necessitano di un clima tropicale.
Per le Giornate del FAI di Primavera 2024 in linea con il tema scelto per le sedi di Ateneo dell'Università, "l'INCISIONE nella divulgazione scientifica", oltre alla visita guidata del museo vivente "Orto Botanico" si prevede l'esposizione di alcuni volumi antichi, provenienti dalla biblioteca universitaria, legati alla biologia vegetale e alla botanica, tra cui: i Commentari del medico senese Pietro Andrea Mattioli; l'Erbario Nuovo del medico Castore Durante; la Dendrologia di Ulisse Aldrovandi con parti dedicate alle proprietà farmaceutiche ed alla simbologia degli alberi; il Giardino di agricoltura di Marco Bussato da Ravenna, dedicato al lavoro del perfetto giardiniere; Flora ouero Cvltvra di fiori, di Giovanni Battista Ferrari, la prima traduzione in italiano del primo trattato sui giardini di epoca moderna.
Visite guidate a cura di: 1. Prof. Andrea Pompa Prefetto e responsabile scientifico dell'orto botanico dell'università di Urbino Carlo Bo 2. personale in forza all'orto botanico 3. studenti e dottorandi afferenti al Dipartimento di scienze biomolecolari (DISB) 4. volontari