Questo sito beneficia di fondi europei PNRR - programma per valorizzare l'identità dei luoghi: parchi e giardini storici.
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Villa Miralfiore si trova all'interno dell'omonimo parco sul limitare del centro cittadino. La Villa era una delle residenze ducali suburbane ed assolveva al compito di luogo di svago e rappresentanza. Oggi il parco, nel tempo diventato una grande tenuta agricola, è di proprietà pubblica, salvo una piccola parte, annessa alla villa, di proprietà privata, che conserva parte dei giardini formali.
La storia di villa Miralfiore è legata alle varie importanti famiglie che, nei secoli, hanno avuto il possesso della città di Pesaro; fu infatti proprietà dei Malatesta, poi degli Sforza, per passare al ricco Simone Bonamini, maggiordomo del duca Francesco Maria I della Rovere e, nel 1559, a Guidubaldo II della Rovere al quale dobbiamo il magnifico aspetto che, ancora oggi, in parte conserva. All'estinzione della famiglia ducale il Miralfiore, così come tutti i beni allodiali dei della Rovere, passerà prima ai Medici, ai Lorena, poi alla Camera Apostolica ed infine alla famiglia Albani, che la terrà sino agli anni Novanta del XX secolo. Il nuovo proprietario, l'imprenditore Vittorio Livi, dopo aver promosso il restauro del complesso, ne farà la sua residenza e centro di rappresentanza.
L'edificio presenta struttura asimmetrica, con il lato d'ingresso porticato. Di grande interesse all'interno, al primo piano, le cinque sale con affreschi e decorazioni a grottesche attribuiti a Federico Zuccari e Antenore Ridolfi ultimati nel 1573. Il ciclo pittorico illustra, tra l'altro, imprese riferibili a Guidubaldo II Della Rovere, di cui ricorrono le iniziali sulle cornici delle porte. Alla struttura della villa sono addossati i giardini; un disegno di Francesco Mingucci del 1626 ci mostra come si presentava il giardino in epoca roveresca: il rettangolare "giardino della fontana" suddiviso in sei comparti delimitati da siepi di bosso, con la fontana "ornata di quattro statuette di bronzo rappresentanti scimmie in diversi atti" in corrispondenza dell'asse centrale ed una pergola quadrangolare, oggi scomparsa, che ne cingeva l'intero perimetro; verso sud-ovest, due terrazzamenti a quote leggermente inferiori, cinti da spalliere di agrumi - il superiore denominato "giardino dei melaranci" - disegnati a comparti con perimetro di bossi e fiori; verso nord-est, troviamo una parte del giardino oggi scomparsa, sistemata da Girolamo Arduini nel 1583, raggiungibile dal giardino principale attraverso una scala a rampe contrapposte.
Durante le Giornate FAI di Primavera 2024 Villa Miralfiore sarà eccezionalmente aperta alle visite, sia relativamente ai bellissimi giardini formali che per quanto riguarda gli interni. Visita riservata agli iscritti FAI, con possibilità di iscriversi sul luogo. La visita al complesso dei Giardini all'Italiana sarà a cura degli Apprendisti Ciceroni dell'Istituto tecnico Agrario Cecchi per gruppi di 25 persone, ingressi ogni 20/30 minuti; la visita delle sale dipinte al primo piano a cura di Clara Tarca e al Museo del Design in vetro curvato "Spazio Miralfiore" a cura dell'Istituto Tecnico Economico Tecnologico Bramante Genga, per gruppi di 15 persone, ingresso ore 10/11/15/16; Nella giornata di sabato e domenica contributi a cura di Vittorio Livi, titolare del Bene, e di Silvia Torri, responsabile eventi a Villa Miralfiore. Inoltre è previsto un Momento Musicale a cura degli allievi del Conservatorio Rossini di Pesaro (quartetto sax).
Sabato 23, ore 12,00 Momento Musicale a cura degli allievi del Conservatorio Rossini di Pesaro: quartetto di sassofoni
Sabato 23, ore 17,00 Conversazione con Vittorio Livi e Silvia Torri sui progetti in corso nel giardino storico, finanziati con i fondi del PNRR
Apprendisti Ciceroni Istituto Tecnico Economico Tecnologico Bramante Genga e Istituto Tecnico Agrario Cecchi