Giornate FAI di Primavera
Sabato 23 e domenica 24 marzo 2024
GAETANO LAPIS E LA CAGLI BAROCCA

GAETANO LAPIS E LA CAGLI BAROCCA

CAGLI, PESARO E URBINO

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GAETANO LAPIS E LA CAGLI BAROCCA
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In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

La piccola preziosa città murata di Cagli, rifondata d'imperio nel 1289 per volontà del marchigiano Niccolò IV, primo papa francescano, è caratterizzata dall'eccezionale presenza di un cospicuo nucleo di trenta opere di Gaetano Lapis (Cagli, 1706 – Roma, 1773): tra i migliori allievi di Sebastiano Conca (1680 - 1764). In particolare le opere di Lapis, caratterizzate da una brillante cromia e dalla dolcezza delle figure, si addensano nelle chiese dei conventi femminili di clausura, che sono ampiamente ammodernate e ampliate nella prima metà del Settecento.

Gaetano Lapis entra giovanissimo nell'atelier di Sebastiano Conca, che dal 1725 era divenuto il più importante di Roma, al tempo autentica caput mundi dell'arte. La colonia di artisti marchigiani si era di molto rinvigorita grazie al pontificato di Giovanni Francesco Albani di Urbino: papa Clemente XI (1700-1721). Tra le prime opere di Lapis, con le quali si impone al pubblico con il nomignolo di "Carraccetto", figurano le cinque grandi tele con storie dalla "Gerusalemme liberata" del 1730 (tradizionalmente considerati i suoi primi dipinti autonomi), commissionate dai Loreti di Cagli, che oggi fanno bella mostra in un'apposita sala della Galleria Nazionale delle Marche nel Palazzo Ducale di Urbino.

Le chiese barocche di Cagli consentono di immergersi in significativi esempi contestualizzati di divulgazione della pittura romana interpretati in larga parte dal Lapis e dai suoi maestri: Sebastiano e Giovanni Conca. Pitture che hanno il pregio di essere conservate, in molti casi, in perfetto dialogo con l'architettura ed i marmi policromi della prima metà del Settecento. L'itinerario proposto nell'ambito delle celebrazioni per i 250 anni dalla morte, si articola, dalle opere giovanili a quelle dell'età matura, attraverso le chiese di San Nicolò, San Giuseppe, San Pietro, San Francesco, la Basilica Concattedrale, la chiesa di San Domenico per concludersi nella chiesa di Santa Chiara. Nella Cappella del SS.mo Sacramento del Duomo, è particolare il pendant, contrassegnato dall'uso brillantissimo del colore, con le scene a sviluppo orizzontale de La caduta della manna nel deserto e de La comunione degli Apostoli, che Lapis, carico di commissioni, realizza a Roma nel 1756 per la Confraternita del SS.mo Sacramento. All'interno di un grande triangolo rovesciato, formato dai due gruppi di Apostoli, si staglia al naturale, sereno e amorevole, il Cristo che, lievemente proteso verso Pietro gli porge il pane spezzato.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Punto di partenza dell'itinerario, alla scoperta di 25 opere di Gaetano Lapis, è la chiesa barocca di San Nicolò. Qui il visitatore si trova dinanzi alla recuperata pala dell'altar maggiore di Gaetano Lapis, che era stata asportata nel 1811 dai commissari napoleonici. Colpisce il riallacciato, potente dialogo della pala con i marmi policromi degli altari, in stretto rapporto visivo con le altre cinque opere del medesimo artista. L'itinerario si conclude nella chiesa settecentesca di Santa Chiara. All'interno dell'aula, nel grande riquadro della volta, l'ampio affresco del Lapis rap-presenta la Gloria di Santa Chiara. Lo schema utilizzato è molto simile a quello impiegato da Sebastiano Conca, per l'affresco realizzato al centro della navata della chiesa romana di Santa Cecilia. Con tale affresco per il Conca, alla cui bottega già operava il Lapis, si apre il periodo più importante della carriera, divenen¬do il "protagonista indiscusso, col solo Trevisani a contender¬gliene la palma, dell'ambiente romano, e con una risonanza non solo interregionale ma anche europea" che si riverbera sui suoi migliori allievi come il Lapis.

Testo scritto da Delegazione FAI di Pesaro Urbino

Iniziative speciali

GAETANO LAPIS E LA CAGLI BAROCCA. Nell’ambito delle celebrazioni per i 250 anni dalla morte.

Itinerario nel centro storico con partenza presso la Chiesa di San Niccolò, in via Angelo Celli (punto di accoglienza FAI), per proseguire verso la Chiesa di San Pietro, la Chiesa di San Francesco, l'Oratorio di San Giuseppe, il Duomo, la Chiesa di San Domenico e concludersi alla Chiesa di Santa Chiara (punto di accoglienza FAI). Presso i punti di accoglienza sarà possibile ritirare una pianta del centro storico con il percorso da seguire.

 

Visite a cura di

Alberto Mazzacchera (storico e critico d'arte). sabato (ore 15:00) e domenica (ore 10:30, ore 15:00, ore 17:00), Apprendisti Ciceroni Istituto Comprensivo Statale Franco Michelini Tocci di Cagli e Liceo Scientifico Torelli di Pergola

Aperture vicine

ABBAZIA DI SAN VINCENZO AL FURLO

ACQUALAGNA, PESARO E URBINO

ANTIQUARIUM PITINUM MERGENS DI ACQUALAGNA

ACQUALAGNA, PESARO E URBINO

ABBAZIA DI SAN MICHELE ARCANGELO A LAMOLI DI BORGO PACE

LAMOLI, PESARO E URBINO

EX LANIFICIO CAROTTI GIA' CARTIERA DUCALE

FERMIGNANO, PESARO E URBINO

ORATORIO DI SAN GIOVANNI DECOLLATO

MONDOLFO, PESARO E URBINO

CHIESA DEL NOME DI DIO

PESARO, PESARO E URBINO

VILLA MIRALFIORE

PESARO, PESARO E URBINO

PALAZZO DUCALE

PESARO, PESARO E URBINO

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GAETANO LAPIS: ITINERARIO NEL CENTRO STORICO DI CAGLI

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