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Urbino è uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano, di cui conserva ancora oggi il fascino artistico e l'eredità architettonica di una immensa ricchezza storica essendo stata un punto d'attrazione per i più illustri studiosi e artisti del Rinascimento provenienti da ogni parte d'Italia e d'Europa. Ha influenzato il progresso culturale nel resto dell'Europa, riuscendo a mantenere quasi intatto il suo eccezionale complesso urbano fatto di edifici in in pietra arenaria e circondato da una lunga cinta muraria in cotto. Nel 1998 è diventata Patrimonio dell'UNESCO.
Fondata nel 1506, l'Università di Urbino è una delle più antiche d'Europa. La sua nascita è strettamente correlata al Ducato di Urbino, retto da Guidobaldo da Montefeltro che istituì il "Collegio dei dottori", e alla volontà del roveresco papa Giulio II. Divenne poi "Pubblico studio" nel 1576 e "Università" nel 1671 per opera di papa Clemente XI. Il 23 ottobre 1862, per effetto del Regio Decreto n. 912, venne proclamata "Libera università". Nel 1947 fu nominato Rettore dell'Università il Prof. Carlo Bo che propose un ambizioso programma di sviluppo della scuola nella città. Nel 1951 Carlo Bo incaricò l'architetto Giancarlo De Carlo di ristrutturare Palazzo Bonaventura, sede storica dell'Università.
Negli anni successivi vennero a realizzazione altre sedi (Facoltà di Legge 1966-1969, Facoltà di Magistero 1968-1976, Facoltà di Economia 1977-1997) in cui De Carlo seppe sempre coniugare il rispetto delle strutture edilizie originarie con la necessità di complessi edilizi moderni e funzionali senza mai cadere nel mimetismo o nello storicismo. Il tutto rappresenta un tassello importante del patrimonio dell'architettura italiana del '900 e un grande risultato del Rettore. Nel 2003 l'università è stata intitolata proprio a Carlo Bo, magnifico rettore per cinquantaquattro anni (1947-2001). In concomitanza con il cinquecentenario di fondazione è stato avviato il processo di statalizzazione che si è concluso il 13 novembre 2012.
Durante le Giornate FAI avremo la possibilità di visitare lo spazio espositivo delle COLLEZIONI MINERALOGICHE e delle RACCOLTE GEONATURALISTICHE, sito nel piano A dell'area scientifico-didattica "Paolo Volponi", inaugurato nel settembre 2021. Lo spazio ospita tre rilevanti collezioni mineralogiche donate all'Ateneo urbinate per un totale di oltre 4.500 campioni di varia provenienza nonché alcune raccolte geonaturalistiche già in dotazione all'area scientifica per scopi di ricerca e didattica. Ciascuna collezione e raccolta è corredata da pannelli espositivi che ne raccontano la storia e che accompagnano il visitatore in un percorso didattico-narrativo. In particolare, in armonia con il tema scelto per questa edizione che è l'INCISIONE nella divulgazione scientifica, i visitatori potranno ammirare contemporaneamente sia campioni naturali sia le loro rappresentazioni in volumi scientifici di grande rilevanza storica di autori a cavallo tra Cinquecento e Seicento. Tali volumi, che saranno realmente presenti nello spazio espositivo, potranno essere "sfogliati" virtualmente dai visitatori attraverso il portale Sanzio Digital Heritage, la piattaforma gestita dal Settore Biblioteche.
Approfondimento scientifico a cura di: Prof. Michele Mattioli (Responsabile Scientifico delle Collezioni Mineralogiche) e Prof.ssa Maria Balsamo (Responsabile Scientifico delle Raccolte Naturalistiche)