L’ex Monastero di San Pier Maggiore è un antichissimo complesso dell'ordine benedettino risalente all'XI
secolo con una pregevole chiesa romanica, il cui interno fu ristrutturato alla metà del XVII secolo. A
seguito delle soppressioni napoleoniche l'articolato complesso fu acquisito dalla municipalità, che più
tardi convertì una parte di esso in edificio scolastico. La chiesa monumentale resta di fatto sconosciuta al
pubblico perché inaccessibile, ma rappresenta uno dei casi più affascinanti di architettura barocca di
questa parte della Toscana.
La Chiesa di S. Pietro è una delle più antiche di Pistoia: l’edificio fu fondato in epoca longobarda (748 d.C.)
e successivamente ampliato e trasformato a più riprese. L’ordine inferiore della facciata venne terminato,
infatti, nella seconda metà del XIII secolo. L'interno dell'aula è stato fortemente trasformato dall’intervento
condotto nel 1640 ad opera dell’architetto gesuita Tommaso Ramignani (1569-1657), che inglobò le
colonne delle navate all'interno di pilastri in muratura, impostò una nuova volta nella navata centrale e
realizzò il nuovo coro superiore per le claustrali che oggi ospita le opere delle scultore pistoiese Andrea
Lippi (1888-1916). Al periodo tardobarocco appartiene l'altare di San Sebastiano, il cui ammodernamento
fu patrocinato dall'omonima compagnia e decorato con preziosi stucchi ospitò una preziosa tavola di
Ridolfo del Ghirlandaio che rappresenta la Vergine con Santi e oggi è esposta presso il Museo Civico di
Pistoia.
L'aula ha visto alcuni interventi di restauro e consolidamento della struttura e di alcuni pregevoli lacerti
di affresco tra cui la flagellazione di Cristo attribuita a Salerno di Coppo ma ancora molto resta da fare
per intervenire sulle coperture, le pavimentazioni, gli impianti, la sistemazione degli accessi sulla piazza,
gli arredi lapidei e marmorei nonché per l'organo a tre tastiere costruito all'inizio del XIX secolo e in particolare
è necessario un intervento per l'altare di san Sebastiano che dovrebbe essere completamente
restaurato e restituito in questo modo all'originario splendore.