In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

Sui muri dei palazzi signorili e dei manufatti architettonici più importanti e sulle pavimentazioni in pietra del centro storico di Senigallia, attraverso epigrafi, lapidi e stemmi, riusciamo a "leggere" la storia della città nei suoi momenti più importanti. In sostituzione dei testi scritti, essi sono in visione perenne per tutti quelli che vivono la città, come testimonianza della sua storia civile, politica, religiosa, culturale.

La storia della trasformazione nei secoli della città di Senigallia viene descritta nelle epigrafi e stemmi che incontriamo mentre percorriamo le vie del centro storico, con episodi che ne hanno segnato la sua evoluzione, dal degrado e impoverimento nel periodo medievale alla rinascita del XV e XVI secolo con i Malatesta e i Della Rovere; dallo sviluppo economico del 1700-800 fino al 20° secolo, che ha portato nuovi impulsi turistici e insediativi, ma che è anche stato segnato dalle due grandi Guerre mondiali.

Diversificati sono sia le modalità di presentazione delle epigrafi, sia la loro forma, legata al periodo storico in cui sono state eseguite e alla tipologia dell'evento descritto: dalla grande lapide in pietra posta sulla facciata del Duomo alla semplice scritta con inchiostro nero inneggiante Pio IX nel porticato del Foro Annonario; dalle diverse forme e dimensioni delle innumerevoli lapidi ed epigrafi collocate nel portico del Palazzo Comunale all'iscrizione sopra alcuni portali signorili in pietra.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Si percorreranno le vie e le piazze del centro storico per scoprire epigrafi, lapidi, stemmi che normalmente non vengono osservati dal cittadino. Si visiteranno: i giardini Catalani, con le epigrafi che narrano dell'ex mercato bovino ed ovino, l'ingresso del teatro La Fenice con epigrafe che ricorda Cesare Battisti, patriota della Prima Guerra Mondiale, piazza Garibaldi con la grande epigrafe dedicata al Papa Pio IX, via Pisacane con epigrafe che ricorda la posizione delle mura prima dell'ampliazione settecentesca, via Maierini con epigrafe sullo scienziato Luigi Galvani, il Palazzo Comunale con epigrafi, di diversa natura che ricordano i patrioti delle guerre di indipendenza durante il Risorgimento, l'ing. Perilli che con le sue ricerche idrauliche evitò le esondazioni del Misa nei primi decenni del ‘900, alcune vittime della Grande Guerra, alcune iscrizioni in latino di epoca romana, ecc., Porta Lambertina con epigrafi sul papa Benedetto XIV famiglia Lambertini e sul cardinale Ercolani, i portici Ercolani con epigrafi in due pilastri bombardati durante la Grande Guerra e durante una battaglia Austro- Russa del 1700.

Testo scritto da MARCELLO MENGUCCI ARCHITETTO E DOCENTE DI STORIA DELL'ARTE

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