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Il santuario lauretano sorge su un colle a 127 metri s.l.m che si affaccia sul mar Adriatico: dai camminamenti di ronda attorno ai bastioni della Basilica è possibile ammirare il mare, mentre per capire l'importanza architettonica, pittorica, artistica di questo luogo, basta entrare al suo interno e volgere lo sguardo verso l'alto. È grazie alla costruzione del santuario che è nata tutt'intorno la città di Loreto che nel corso dei secoli si è espansa ed oggi occupa circa 18 km².
La storia del santuario lauretano inizia tra il 1291 e il 1294 quando, secondo la tradizione, partendo da Nazaret, la famiglia Angeli trasporta la casa di Maria fino al Monte Prodo dove oggi sorge la città di Loreto. È nel 1586 che, grazie a Sisto V, Loreto diventa contemporaneamente città e sede vescovile. Meta di pellegrinaggi da tutto il mondo, Loreto è stata visitata anche da esponenti della cultura come Miguel de Cervantes, Torquato Tasso, Galileo Galilei e Cartesio. Da non dimenticare la visita amara da parte di Napoleone: nel 1797 proprio a Loreto riuscì a salvarsi da un attentato a lui diretto ma poi depredò il Tesoro lauretano, costituito prevalentemente da ex-voto e donazioni.
Il progetto originale della basilica in stile gotico è stato attribuito da alcuni a Giuliano da Maiano, da altri a Baccio Pontelli: si tratta comunque di architetti militari e in effetti l'edificio mostra lungo le sue absidi dei camminamenti di ronda che ne fanno, oltre che una chiesa imponente (le dimensioni sono di 93 metri di lunghezza per 60 di larghezza), anche una formidabile fortificazione. Nel Quattrocento viene completata la cupola dall'architetto Giuliano da Sangallo, nel Cinquecento vengono realizzati il Palazzo Apostolico che costeggia la piazza e il mirabile rivestimento marmoreo della Santa Casa. È del Settecento il bellissimo campanile progettato da Luigi Vanvitelli. Nel Novecento le cappelle absidali vengono dedicate alle più importanti nazioni cattoliche e vengo abbellite e affrescate da artisti diversi.
Il percorso di visita inizia nella Sala del Tesoro voluta da Clemente VIII per raccogliere i numerosi e preziosi doni del santuario contenuti in decorosi armadi realizzati da Andrea Costa. La sala viene impreziosita dagli affreschi del Pomarancio che costituiscono uno dei più importanti complessi decorativi di gusto tardomanieristico, ispirato ai canoni della maniera romana. All'ingresso della Sala c'è un corridoio chiamato "Piccola Sagrestia" che è diventata una galleria di opere d'arte scultoree e pittoriche: Il percorso prevede poi la visita e la possibilità di conoscere tre luoghi speciali all'interno del santuario: la Cappella di San Giovanni opera del pittore Luca Signorelli; la Cappella dei Duchi d'Urbino realizzata da artisti originari tutti del prestigioso ducato; a conclusione del giro, sarà possibile visitare la Cappella di San Marco realizzata da Melozzo da Forlì.
Apprendisti Ciceroni IC "Solari" - Loreto