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La Villa Avellino - de Gemmis è un antico ed elegante palazzo nobiliare di Pozzuoli situato al centro della città a pochi metri dall'Anfiteatro Flavio e dal Tempio di Serapide. La facciata principale affaccia sulla via Carlo Rosini, che collega la parte alta della città al Porto. Alle spalle del fabbricato un ampio giardino, in pendio da settentrione verso il mare, arricchisce il complesso della villa Nel 1980gran parte del giardino della villa è diventato di proprietà Comunale e adibito a parco pubblico mentre la restante parte è annessa alla residenza destinata ad attività ricettiva.
La sontuosa villa fu edificata nel 1540 dai principi Colonna di Stigliano. Il palazzo rimase di loro proprietà fino al 1797, quando fu venduto ai Padri Benedettini della Congregazione di Montevergine. Nel 1807 l'ordine fu soppresso e la proprietà passò ai Duchi di Lusciano fino al 1836, anno in cui la proprietà fu venduta all'archeologo Francesco Maria Avellino, dal quale il palazzo prese il nome. L'intero fabbricato negli anni novanta è stato oggetto di un consolidamento delle murature al fine di scongiurarne il crollo. Un muro, a circa 5 metri e per tutta la lunghezza dalla facciata, fu posto al fine di impedire il passaggio dei pedoni. Grazie ai lavori di restauro, effettuati dagli attuali proprietari, il Palazzo dal 2011 è stato adibito ad un elegante struttura ricettiva.
La Villa Avellino - de Gemmis ha un impianto planimetrico di forma irregolare ad "L", con corte centrale ad archi sovrapposti. La struttura portante verticale è costituita da una muratura omogenea di blocchi regolari di tufo. La facciata principale su Via Carlo Maria Rosini presenta un portale con bugne in piperno, mentre al livello superiore si succedono sette balconi alternativamente con timpano triangolare e con cornice decorata. La volta a botte a tutto sesto dell'androne è decorata con l'affresco dello stemma nobiliare. Il complesso architettonico include anche una Cappella gentilizia, la Cappella di Sant'Andrea, trasformata in ristorante dopo il 1980,originariamente adorna di stucchi e di un altare in marmo policromo. Nelle fondamenta del fabbricato è inglobata una cisterna d'epoca romana, sito ad oggi non visitabile, denominata "piscina Lusciano", dalla famiglia dei principi di Lusciano. Databile intorno alla seconda metà del I secolo d.C., questa struttura era di fondamentale importanza per la raccolta dell'acqua ad uso degli edifici circostanti. Gli spazi aperti della Villa di impianto settecentesco comprendono un giardino pensile che poggia su strutture d'epoca romana, un parcheggio e alcune corti e terrazze.
Nelle giornate Fai di autunno gli apprendisti ciceroni condurranno i visitatori alla scoperta di questo interessante complesso edilizio, panoramicissimo ed immerso in un verde secolare. Si partirà dall'accesso principale per ammirare l'affresco dello stemma gentilizio sulla volta a botte e i ciceroni illustreranno le vicende storiche che hanno caratterizzato le trasformazioni dell'intero complesso. Dall'androne i visitatori saranno introdotti nella corte minore, interna al fabbricato, dove saranno illustrate le caratteristiche architettoniche, le trasformazioni e gli ampliamenti. Dalla corte interna, attraverso l'ampia scala, si accederà ai terrazzamenti del giardino. I ciceroni illustreranno il recente progetto di restauro paesaggistico e ambientale del giardino dotato ancora di piantumazioni secolari. Attraverso una scala a doppia rampa si scenderà nella corte maggiore, oggi destinata a rappresentazioni e concerti, per accedere ai locali del Complesso. Al suo interno si visiterà la Cappella di Sant'Andrea e la mostra permanente di Vincenzo Aulitto, scomparso nel 2021, artista di forte creatività, sperimentatore e attento al territorio flegreo