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La Chiesa di Raffaele Arcangelo è posta a pochi passi dal Rione Terra e a ridosso del centro storico cittadino. Un vero gioiello riportato all'antico splendore. La chiesa è l'unica chiesa puteolana conservata nel suo stile originario, quando Napoli e i Campi Flegrei, i paesi all'ombra del Vesuvio e le isole del golfo erano mete di celebri viaggiatori e artisti stranieri, quando alla corte di Carlo e Ferdinando di Borbone maturò una delle stagioni più splendide e raffinate dell'arte europea. Entrando in San Raffaele," un incredibile scrigno rococò", come lo ha definito Raffaello Causa, si ritro
La Chiesa sorge nel punto in cui era presente una piccola cappella dedicata a S.Caterina d'Alessandria. Fu realizzata grazie a numerose donazioni offerte dagli abitanti al santo arcangelo , per il quale si affermò una fervida devozione. In particolare un giovane sacerdote, Domenico D'Oriano, si fece promotore della raccolta. Il nuovo vescovo di Pozzuoli, Nicola de Rosa nel 1743 dispose la ristrutturazione della cappella affidando l'incarico all'ingegnere Tommaso Raiola. Questi, visto il pessimo stato dell'edificio, consigliò di abbatterlo e di ricostruirlo. Successivamente fu nominato rettore della nuova Chiesa Domenico D'Oriano
Dal punto di vista artistico la Chiesa si colloca in un momento di passaggio tra i due stili che hanno dominato il XVII e XVIII secolo: barocco e rococò. La facciata, con un andamento curvilineo, mostra un'evidente influenza di Francesco Borromini. Nella parte centrale della facciata si staglia il portale in piperno al di sopra del quale è posta una nicchia in cui è collocata la statua in marmo bianco raffigurante l'arcangelo Raffaele. La chiesa ha una pianta centrale di forma ottagonale con un prolungamento nella zona absidale dove è collocato l'altare maggiore: un pregevole lavoro di intarsio sormontato da due colonne tortili in marmo verde. Le colonne fiancheggiano la pala d'altare: un dipinto eseguito da Giovan Battista Rossi che raffigura l'Arcangelo Raffaele e Tobiolo. Vari dipinti si susseguono poi lungo le pareti,in gran parte riconducibili a Giacinto Diano, Particolarmente pregevoli gli stucchi e i marmi e anche la pavimentazione della chiesa, opera di Giuseppe Massa, esponente di una delle famiglie di "riggiolari" più noti nel napoletano. Sovrastano l'ingresso una cantoria e un organo, entrambi pezzi unici di grande valore. La compresenza di architettura e scultura e la loro intercambiabilità, rende lo spazio assolutamente avvolgente ed organico
Nelle giornate Fai di autunno gli apprendisti ciceroni condurranno i visitatori alla scoperta di questa preziosissima Chiesa, che purtroppo è di rado aperta. Dopo averli fatti soffermare sulla facciata esterna, i nostri ciceroni accompagneranno i visitatori all'interno dove la luce entra dalle ampie finestre e concorre ad accendere i colori, la superficie del marmo, dello stucco e del legno dorato. I visitatori avranno modo di ammirare la singolare pianta ottagonale della Chiesa, e di notare la preziosità degli stucchi e dei marmi che sono uno degli elementi di spicco che contribuisce a donare prestigio alla chiesa. I visitatori saranno guidati poi nella lettura delle tele che arricchiscono la Chiesa, e in particolare saranno accostati alla vicenda biblica di Tobia il giovane e dell'arcangelo Raffaele, che è alla base della pala d'altare e ritorna nei costoloni della cupola che raffigura episodi della vita di Tobia il giovane o anche Tobiolo. I visitatori avranno modo di apprezzare il perfetto equilibrio degli elementi strutturali e decorativi che contribuisce a rendere la chiesa un unicum nel panorama architettonico puteolano, un "raro scrigno del più raro rococò napoletano"