In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Villa Rosebery, estesa su una superficie di mq. 66.056, si sviluppa in declivio verso il mare, con un dislivello di circa quaranta metri. Nella parte più bassa del parco si trovano i fabbricati denominati "Casina a mare" e "Piccola foresteria", prospicienti il porticciolo. In posizione più elevata la "Grande foresteria". Proseguendo, nella zona nord, si incontra la costruzione più antica, la Palazzina Borbonica, composta da numerose sale di rappresentanza. Tutto il resto del territorio è sistemato a parco. La proprietà che dal 1897 prende il nome di "Villa Rosebery", ha origine nei primi anni
dell'Ottocento. Si deve all'ufficiale austriaco Giuseppe De Thurn, brigadiere di marina per la flotta borbonica, la creazione della proprietà tramite l'acquisto e l'accorpamento, a partire dal 1801, di alcuni fondi terrieri contigui.Nella zona più alta e panoramica, che sarà poi detta del "Belvedere", il conte Thurn fece edificare una piccola residenza con cappella privata ed un giardino; tutto il resto della tenuta fu invece destinato ad uso agricolo, con ampi vigneti e frutteti, e ceduto in affitto a coloni. Nel 1820 la principessa di Gerace e il figlio don Agostino Serra di Terranova acquistarono la proprietà di Capo Posillipo, la zona si prestava bene ad essere trasformata da fondo prevalentemente agricolo a villa residenziale. I lavori di riassetto della tenuta furono affidati ai
gemelli architetti Stefano e Luigi Gasse. Morti la principessa e il figlio, nel 1857 gli eredi vendettero la proprietà a Luigi di Borbone; da questo momento la villa fu detta "la Brasiliana" in onore della moglie di Luigi, sorella dell'imperatore del Brasile. Il nuovo proprietario sostituì alle aree coltivate un grande parco alberato, e la dotò di un porticciolo. Nel 1897, lord Rosebery, politico britannico acquista la proprietà e ne fece suo ritrovo riservato. Dopo la donazione del governo inglese, neel 1932 la Villa divenne proprietà del nostro Stato e fu messa a disposizione della famiglia reale. Dal giugno 1944, nominato Umberto luogotenente del Regno, Vittorio Emanuele III si trasferì nella villa con la consorte Elena: vi rimarrà fino all'abdicazione e alla partenza per l'esilio in Egitto nel 1946.Rimase quindi vuota e in abbandono per diversi anni finché una legge del 1957, includendola fra i beni immobili in dotazione alla Presidenza della Repubblica, non ne determinò la rinascita.
L'apertura nelle Giornate FAI prevede la visita del Parco, che unisce la flora mediterranea allo stile del giardino inglese, si prosegue poi verso la Casina Borbonica con le sue sale di rappresentanza, ancora continuando nel parco si giunge alla Darsena per poi concludere il giro alla Grande Foresteria.
Apprendisti Ciceroni del Liceo “Vittorini” e Liceo “Umberto”.