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SANTUARIO DELLA BEATA VERGINE DEL MONTE ALTINO

SANTUARIO DELLA BEATA VERGINE DEL MONTE ALTINO

ALBINO, BERGAMO

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SANTUARIO DELLA BEATA VERGINE DEL MONTE ALTINO
Salendo da Bergamo lungo la Val Seriana si scorge il monte Altino con la sua forma vulcanica sbucare timidamente alle spalle dell'imponente massiccio del Misma. E' posto su un crocevia di valli con le quali ha consolidato un legame ormai secolare sia nel lavoro che nella devozione: la val Cavallina a est, la val Gandino e la Valle Rossa a nord, la Val Seriana a ovest e la Valle del Lujo a sud. Nel lontano 1496 la Vergine Maria apparve su questa montagna aprendo la strada a migliaia di pellegrini che da allora ogni anno vengono a visitare uno dei più noti santuari della terra bergamasca. La fede, la bellezza dei luoghi e i comodi accessi sia in auto che a piedi sono buone ragioni per salire fin quassù a 900m di quota specialmente nelle calde giornate estive. Il visitatore del Santuario ha a disposizione una comoda e panoramica strada asfaltata che sale da Albino (uscita Cene-Sud al km 14 della Strada Statale della Valseriana da Bergamo) passando per Vall'Alta (4 Km) o Cene (5 Km) e un'altra più stretta ma ugualmente affascinante dal Passo del Colle Gallo sopra Gaverina. La storia del Santuario ha inizio più di 500 anni fa. Un carbonaio di nome Quinto Foglia durante una calda giornata di Luglio si trova in questo luogo coi suoi due giovani figli per tagliare legna. I figli vengono colti da una forte sete e poiché nei dintorni non ci sono sorgenti d'acqua il padre decide di rivolgersi con semplicità e fiducia a chi in quel momento sente più vicino e così invoca la Madre di Dio. A questo punto la storia del miracolo tramandataci attraverso i secoli ci racconta che la Madonna ascolta la preghiera e appare chiedendo a Quinto Foglia di colpire col falcetto un punto preciso del terreno roccioso. Quando l'uomo ha fatto quanto chiesto dalla Vergine nota con stupore che un rivolo di acqua sgorga davanti a lui consentendo ai figli di dissetarsi. Poco importa se Quinto Foglia avrebbe potuto scendere al fondovalle e dissetare i figli dalle acque del Serio. Lui decide di affidarsi con semplicità a Colei in quel momento sente più vicino e che può intercedere per sollevarlo dalla sofferenza e dai dubbi. Questo è l'inizio di una storia di fede della quale ciascun pellegrino può sentirsi partecipe visitando il cuore del Santuario simbolicamente rappresentato dalla fonte che, appartata dietro il Presbiterio, lascia intravvedere la roccia da cui nel lontano 23 Luglio 1496 incominciò a sgorgare acqua. Sul retro della chiesa si trova una piccola fontana in cui viene convogliata l'acqua della fonte che può essere attinta dal pellegrino e portata a casa come dono di Maria. Nella nicchia sopra l'altare maggiore è presente la statua lignea che raffigura Maria negli attimi del miracolo in cui indica a Quinto Foglia la roccia da colpire. I due figlioletti in disparte già si stanno dissetando con l'acqua che sgorga.

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