Dal centro di Galliate, percorrendo un lungo viale alberato, si raggiunge la chiesa campestre di San Pietro in Vulpiate, più conosciuta come santuario del Varallino perchè ricorda in scala ridotta il Sacro Monte di Varallo Sesia. L'attuale edificio, dedicato alla Natività di Maria Vergine, sorge nel luogo in cui un tempo si trovava una piccola cappella con l'immagine della Vergine Maria nell'atto di porgere al Bambino una pera, ritenuta miracolosa: l'affresco, risalente al XV secolo, è ancor oggi visibile nel coro della chiesa. La leggenda narra infatti che una nobildonna romana, posseduta dal demonio, si recò alla cappella per chiedere la grazia della guarigione. Mentre si avvicinava all'edificio, la donna venne sbalzata dalla carrozza, ma non si fece alcun male. Anzi, rialzandosi, si accorse di essersi anche liberata dallo spirito maligno. La matrona attribuì questa liberazione alla benevolenza della Madonna miracolosa: perciò lasciò una cospicua offerta affinchè si ingrandisse la piccola chiesetta. A partire del XVI secolo la cappelletta venne ampliata fino ad assumere le forme attuali; l'interno della chiesa, a pianta ellittica, presenta dieci cappelle laterali e un ampio presbiterio, dove sono rappresentati i quindici Misteri del Rosario. Sul lato destro si aprono le cappelle dei Misteri della Gioia, sul sinistro quelle dei Misteri del Dolore, nel presbitero sono raccolti i Misteri della Gloria. Presso il santuario lavorarono numerosi artisti dal secolo XVII al secolo XIX. Tra questi i più importanti furono lo scultore e statuario romano Dionigi Bussola (1612-1687), allievo del Bernini, e il valsesiano Lorenzo Peracino (1710-1789), che ha lasciato il suo capolavoro nella decorazione della cupola, raffigurante l'Incoronazione della Vergine e il Paradiso. Quest'ultimo affrescò anche le due sacrestie con l'aiuto del figlio Giovanni Battista tra il 1780 e il 1781: sulle pareti sono raffigurati i Misteri della Luce e altri significativi episodi della vita pubblica di Gesù. L'esterno del santuario è dominato dalla maestosa facciata realizzata tra il 1886 e il 1894 su disegno del sacerdote e architetto galliatese don Ercole Marietti.