I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare
QUASANO

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TORITTO, BARI

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QUASANO
Quasano è una delle poche borgate che si affacciano sul perimetro del Parco Nazionale della Murgia. Alcuni sostengono che abbia origini antichissime, fungendo da crocevia tra gli insediamenti di Legna, Casette di Castigliolo e il Parco della Mena. E’ evidente che questa località fosse abitata nell'antichità, come attestano alcune sepolture e anfore vinarie scoperte nell'attuale Largo della Bugia. Secondo la leggenda popolare, il nome del borgo avrebbe origine dall'esclamazione di una nobildonna chiamata Prosapia, che durante una villeggiatura avrebbe pronunciato le parole "qui si sana". La prima citazione della località appare però ne “Parchi antichi in tempo del libro degli erbaggi, e straordinari insoliti nell'anno 1575" dove si troverebbe scritto "Parco di Acquasana prima nominato il Parco di Acqua Sana, quale fu dell'Ecc.mo Padrone; carro uno, versure due e quattro noni", e successivamente nel Tavolario Pompeo Basso, dove si leggerebbe "...e nello loco dove si dice Acquasana una masseria con stalle, cisterna, e cappella poco discosto dalle fontane di acqua surgente". Anche sulla carta geografica dello Zannoni viene citata una “Masseria Madonna degli Angeli ad Acquasana”, Tale toponimo sembrerebbe così il più convincente e del resto l’area doveva essere molto ricca di acque. Una lama taglia la borgata, e varie risorgive erano presenti lungo tutta l’area delle Matine e lungo l'antica via Caprile, nonchè presso il "Largo delle Fontane" e il vicino Lago della Mandria. La Masseria Madonna degli Angeli richiama nel nome il culto della Vergine legato ad un ritrovamento miracoloso. La leggenda racconta che durante l'aratura dei campi, un contadino osservò i suoi buoi inginocchiarsi vicino a un albero dove scoprì un dipinto raffigurante la Vergine Maria. Venne eretta una modesta cappella rurale per consentire ai lavoratori locali una sosta per la preghiera. All'esterno, in una nicchia, è ancora visibile un affresco risalente al XVI-XVII secolo mentre all'interno si trova un altare in pietra con un dipinto del 1863 realizzato dal pittore andriese Francesco Segalepre. Purtroppo, nella parte inferiore, un Cristo deposto è parzialmente abraso. Sono presenti anche due dipinti sferici con le immagini di san Giuseppe da Copertino con sullo sfondo una città bombardata, e una donna in preghiera con alle spalle un borgo, probabilmente Toritto. Almeno fino agli anni Sessanta, il borgo era caratterizzato dalla sola presenza della Masseria del barone dalla piccola chiesetta, e dalla nuova Chiesa di Maria SS. degli Angeli, edificata nel 1872, se si escludono le costruzioni rurali limitrofe jazzo Crocitto, jazzo la Sentinella, e il bellissimo jazzo Lamadenza. E’ di fine Ottocento la tradizione della distribuzione dei pani durante la festa della Madonna che le massaie di Toritto preparano marchiato MSSQ, Maria Santissima degli Angeli di Quasano. La festa si inserisce, nei riti agrari e si svolge nei pressi della “rotonda” del paese, probabilmente realizzata alla fine dell’800. In passato era usanza ricoprire il terreno di un folto tappeto di spighe, sul quale i cavalli, giravano al trotto pestando con gli zoccoli le spighe, guidati da un contadino che, al centro, estremità gestiva la raggiera. Un ex voto del 1885 mostra la rotonda e la chiesa del borgo durante la festa. Qui è anche visibile un carro che porta in trionfo il quadro della Vergine, il chè posticiperebbe di quasi un secolo la tradizione dei carri allegorici che alcuni vogliono nata nel 1944. Negli anni ‘70 vengono costruite le prime abitazioni e piantumata la pineta che "sana". Oggi Quasano è un centro di villeggiatura noto anche per gustare le specialità degli "spiedi" locali a base di cervellata. Quasano è anche luogo di ricerca per gli studiosi di orchidee. Qui sono stati individuati i primi esemplari di Ophrys exaltata archipelagi e di Ophrys mateolana, trasformando questa zona in un punto di riferimento per i ricercatori.

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Quasano è una delle poche borgate che si affacciano sul perimetro del Parco Nazionale della Murgia. Alcuni sostengono che abbia origini antichissime, fungendo da crocevia tra gli insediamenti di Legna, Casette di Castigliolo e il Parco della Mena. E’ evidente che questa località fosse abitata nell'antichità, come attestano alcune sepolture e anfore vinarie scoperte nell'attuale Largo della Bugia. Secondo la leggenda popolare, il nome del borgo avrebbe origine dall'esclamazione di una nobildonna chiamata Prosapia, che durante una villeggiatura avrebbe pronunciato le parole "qui si sana". La prima citazione della località appare però ne “Parchi antichi in tempo del libro degli erbaggi, e straordinari insoliti nell'anno 1575" dove si troverebbe scritto "Parco di Acquasana prima nominato il Parco di Acqua Sana, quale fu dell'Ecc.mo Padrone; carro uno, versure due e quattro noni", e successivamente nel Tavolario Pompeo Basso, dove si leggerebbe "...e nello loco dove si dice Acquasana una masseria con stalle, cisterna, e cappella poco discosto dalle fontane di acqua surgente". Anche sulla carta geografica dello Zannoni viene citata una “Masseria Madonna degli Angeli ad Acquasana”, Tale toponimo sembrerebbe così il più convincente e del resto l’area doveva essere molto ricca di acque. Una lama taglia la borgata, e varie risorgive erano presenti lungo tutta l’area delle Matine e lungo l'antica via Caprile, nonchè presso il "Largo delle Fontane" e il vicino Lago della Mandria. La Masseria Madonna degli Angeli richiama nel nome il culto della Vergine legato ad un ritrovamento miracoloso. La leggenda racconta che durante l'aratura dei campi, un contadino osservò i suoi buoi inginocchiarsi vicino a un albero dove scoprì un dipinto raffigurante la Vergine Maria. Venne eretta una modesta cappella rurale per consentire ai lavoratori locali una sosta per la preghiera. All'esterno, in una nicchia, è ancora visibile un affresco risalente al XVI-XVII secolo mentre all'interno si trova un altare in pietra con un dipinto del 1863 realizzato dal pittore andriese Francesco Segalepre. Purtroppo, nella parte inferiore, un Cristo deposto è parzialmente abraso. Sono presenti anche due dipinti sferici con le immagini di san Giuseppe da Copertino con sullo sfondo una città bombardata, e una donna in preghiera con alle spalle un borgo, probabilmente Toritto. Almeno fino agli anni Sessanta, il borgo era caratterizzato dalla sola presenza della Masseria del barone dalla piccola chiesetta, e dalla nuova Chiesa di Maria SS. degli Angeli, edificata nel 1872, se si escludono le costruzioni rurali limitrofe jazzo Crocitto, jazzo la Sentinella, e il bellissimo jazzo Lamadenza. E’ di fine Ottocento la tradizione della distribuzione dei pani durante la festa della Madonna che le massaie di Toritto preparano marchiato MSSQ, Maria Santissima degli Angeli di Quasano. La festa si inserisce, nei riti agrari e si svolge nei pressi della “rotonda” del paese, probabilmente realizzata alla fine dell’800. In passato era usanza ricoprire il terreno di un folto tappeto di spighe, sul quale i cavalli, giravano al trotto pestando con gli zoccoli le spighe, guidati da un contadino che, al centro, estremità gestiva la raggiera. Un ex voto del 1885 mostra la rotonda e la chiesa del borgo durante la festa. Qui è anche visibile un carro che porta in trionfo il quadro della Vergine, il chè posticiperebbe di quasi un secolo la tradizione dei carri allegorici che alcuni vogliono nata nel 1944. Negli anni ‘70 vengono costruite le prime abitazioni e piantumata la pineta che "sana". Oggi Quasano è un centro di villeggiatura noto anche per gustare le specialità degli "spiedi" locali a base di cervellata. Quasano è anche luogo di ricerca per gli studiosi di orchidee. Qui sono stati individuati i primi esemplari di Ophrys exaltata archipelagi e di Ophrys mateolana, trasformando questa zona in un punto di riferimento per i ricercatori.
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