L area in cui è ubicato l’albero , inserito nella lista degli alberi monumentali della Puglia , ha una posizione centrale nella borgata di Quasano ,frazione del comune di Toritto (BA), e necessità di una sistemazione delle strade e degli spazi circostanti . Il monumentale leccio è stato sicuramente piantato nella seconda metà dell'ottocento per non averne riscontrato tracce negli ex voto e nelle piante demaniali che testimoniano i luoghi, prima delle quotizzazioni post-murattiane, dopo l'eversione della feudalità. La sua posizione determina il decadimento funzionale della masseria del barone, oggi frazionata in tante piccole proprietà. Nel 1856 il duca Caravita, che non si era rassegnato alla perdita dei privilegi nobiliari, intenta una causa contro il comune per rivendicare la proprietà dell'aia antistante alla masseria (la perderà). L'albero è situato avanti il cancello dell'antica fattoria e ne impedisce il facile accesso ai traini o alle carrozze; di fronte ha la chiesetta, divenuta in seguito dell'università. L'albero è secondo solo alla: "Quercia La Gloria" situata sulla collina della "Lama d'Enza"; dimenticata da tutti per il suo isolamento, ma rimarcata dall'Istituto Geografico Militare. Le bugie che può aver raccolto sotto le sue fronde sono solo quelle dei poveri braccianti, in epoca umbertina, che avevano visto tradite le aspettative di libertà e giustizia dai "patrioti" garibaldini. L'ex voto fotografa un sito brullo ed arido, solo con alcune querce superstiti che fanno da sfondo alla facciata della nuova chiesa edificata negli anni '70 dell'800. Infatti vi era stato un abbattimento insensato dell'intero millenario bosco con tutte le implicazioni nefaste del disequilibrio ecologico: furono anni di arida carestia e disastrose inondazioni. Ma il vecchio saggio ora è lì ad ammonirci dei nostri errori e ad ascoltare, paziente, le eterne false promesse degli uomini...