Ponte romano ad arco unico su due campate di epoca romana; per lungo tempo ritenuto di epoca medioevale,si deve all'archeologo Giambattista Carducci la definitiva attribuzione all'epoca repubblicana attraverso affinità con altri ponti coevi. Fatto saltare dai Tedeschi durante la ritirata nel giugno 1944, furono raccolti tutti i conci nel Castellano e ricostruito integralmente come era con tutto il suo materiale originario. Probabilmente era la via di uscita dalla città attraverso la via Salaria che ipotizzano alcuni studiosi traversasse la città; Il nome taluni lo attribuiscono alla leggenda medievale che fosse stato edificato in una sola notte da Cecco D'Ascoli in combutta con il diavolo, alimentando cosi la diffidenza verso un personaggio scomodo, tacciato di eresia; altri lo attribuiscono a Cecco Aprutino, maestro medioevale cui Galeotto Malatesta si sarebbe rivolto per farlo restaurare. Si può percorrerlo in quanto aperto nella GFA in un paesaggio fluviale di rara bellezza.