Ponte romano del III sec. a.C. situato presso il vicus di FORULI, oggi Civitatomassa, frazione di Scoppito (L’Aquila) La cosiddetta via Caecilia, che secondo Persichetti scendeva dalle montagne di Tornimparte attraverso una “tagliata” in località “Ruella”, superava un ruscello attraverso il c.d. “Ponte Nascoso” e si portava ad Amiternum, città Sabina situata a circa 12 km ad ovest dell’Aquila. Il Ponte “nascoso”, situato nei pressi del vicus romano di Foruli, oggi Civitatomassa, frazione di Scoppito (L’Aquila), risale all’età Repubblicana ed è stato datato al III sec. a.C. (P. Gazzola, 1963; S. Segenni, 1985). Secondo Tito Livio Annibale, dopo la battaglia del Trasimeno (217 a. C.) e dopo aver devastato il territorio Pretuzio, “Albensi agro Marsos, hinc Amiternum Forulosque vicum venisse”, si diresse verso Amiternum. E’ pertanto veramente affascinante ipotizzare che Annibale, con i suoi elefanti, sia transitato sul cosiddetto ponte “nascoso”, già esistente, per dirigersi verso Amiternum.
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Ponte romano del III sec. a.C. situato presso il vicus di FORULI, oggi Civitatomassa, frazione di Scoppito (L’Aquila) La cosiddetta via Caecilia, che secondo Persichetti scendeva dalle montagne di Tornimparte attraverso una “tagliata” in località “Ruella”, superava un ruscello attraverso il c.d. “Ponte Nascoso” e si portava ad Amiternum, città Sabina situata a circa 12 km ad ovest dell’Aquila. Il Ponte “nascoso”, situato nei pressi del vicus romano di Foruli, oggi Civitatomassa, frazione di Scoppito (L’Aquila), risale all’età Repubblicana ed è stato datato al III sec. a.C. (P. Gazzola, 1963; S. Segenni, 1985). Secondo Tito Livio Annibale, dopo la battaglia del Trasimeno (217 a. C.) e dopo aver devastato il territorio Pretuzio, “Albensi agro Marsos, hinc Amiternum Forulosque vicum venisse”, si diresse verso Amiternum. E’ pertanto veramente affascinante ipotizzare che Annibale, con i suoi elefanti, sia transitato sul cosiddetto ponte “nascoso”, già esistente, per dirigersi verso Amiternum.
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