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L'edificio, iniziato nel 1695 dopo il devastante terremoto del Val di Noto, fu progettato dal capomastro catanese G. B. Longobardo, con un progetto che si attribuisce all'architetto veneto Sanarelli, il quale diresse i primi lavori. Il palazzo ha un impianto simmetrico, con un cortile quadrato centrale collegato all'esterno da quattro passaggi coperti: tre della stessa larghezza conducono rispettivamente su Via Etnea, Piazza Università e Via Merletta, mentre un quarto, più largo, serve come passaggio principale su Piazza Duomo.
Nel 1701, dopo tre anni di lavori, il piano terra del Palazzo fu utilizzato dai senatori e dal patrizio per accogliere il Capitano di giustizia, don Antonio Paternò della Sigona, nonostante l'edificio fosse ancora incompleto. I lavori si interruppero per oltre 30 anni, fino al 1729, quando l'architetto Giovan Battista Vaccarini giunse da Palermo. Nel 1732 riprese i lavori e, nel 1735, ricevette la cittadinanza onoraria per il suo talento. Sebbene dovesse adattarsi allo stile di Longobardo, i lavori ripresero con entusiasmo.
L'edificio si sviluppa su tre livelli: il piano terra, il piano nobile e il piano ammezzato. L'ingresso principale, situato al centro della facciata su Piazza Duomo, è delimitato da due coppie di colonne e sormontato da un balcone che permette l'affaccio sul salone d'onore. Sopra il balcone sono visibili le armi della Città di Catania, tra due statue rappresentanti la Giustizia e la Fede. Le finestre del piano nobile, più grandi e con timpano triangolare spezzato, sono affiancate da quelle più piccole del piano ammezzato. Il piano terra è caratterizzato da un timpano ad omega sopra le finestre. Anche sugli altri lati, i balconi del piano nobile sono decorati con pregevoli balaustre.
Durante le Giornate FAI di Primavera, sarà possibile visitare il cortile e lo Scalone d'onore, che conducono al piano nobile del Palazzo, dove si trovano la Sala Bellini, la Sala Giunta intitolata a Giuseppe Sciuti, e una serie di corridoi che portano agli uffici. Giuseppe Sciuti, nato a Zafferana, è l'artista principale del Palazzo grazie alle sue opere pittoriche. Tra i suoi lavori più celebri vi sono: "Episodio della spedizione di Pisacane a Sapri", "Restauratio Aerarii" nel Salone Bellini, "San Sebastiano dopo il primo martirio", "Giulio Cesare", "Presepe" e "Adultera" nella Sala Giunta. Oltre a Sciuti, il palazzo ospita anche opere di Emilio Greco e Francesco Contraffatto, due artisti catanesi del Novecento. Le opere di questi maestri arricchiscono gli spazi del Palazzo, offrendo ai visitatori un'esperienza immersiva nella storia e nell'arte catanese.
Apprendisti Ciceroni ICS "Dalla Chiesa" di San Giovanni la Punta, ICS "San Giovanni Bosco" di Catania, IC "Leonardo da Vinci" di Misterbianco
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