
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Situata lungo il tratto finale del Naviglio Grande e all'interno del Parco Agricolo Sud Milano, sin dai tardi Anni '50 del Novecento, Corsico è stata fra i centri del Milanese maggiormente interessati dalla crescita insediativa legata all'espansione postbellica. L'industrializzazione in zona era cominciata già agli inizi del Novecento con le Cartiere Burgo e la Società Materiali Refrattari. L'origine del nome è incerta. Potrebbe derivare dal ‘'correre'' delle acque oppure da ‘'corsare'': infatti
Il Centro Ikeda è il risultato del progetto di restauro conservativo della Cascina della Guardia di Sopra, uno dei più antichi ed importanti esempi storici delle costruzioni di impronta rurale a Sud Ovest di Milano. L'antica cascina del Cinquecento, alla fine del XVIII secolo divenne una grande azienda di 4 ettari, passata di proprietà dagli Sforza, ai Visconti ai Padri di San Simpliciano, fino al Comune di Corsico, che la acquisì nel 1975. La cascina è stata recuperata, in collaborazione con la Soprintendenza di Milano, secondo rigorosi criteri di restauro filologico che permettono di apprezzare le diverse stratificazioni storiche dell'edificio e le ricostruzioni dei corpi mancanti.
Il complesso, costruito su un'area di 40mila metri quadrati, è formato dalla cascina recuperata e dalla nuova sala civica / sala di culto / auditorium per 1000 posti. La sala rivestita di metallo dorato all'esterno e legno all'interno, funziona come un teatro, il cui boccascena si apre ulteriormente sulla parte sacra che contiene il Gohonzon, l'oggetto di culto, che può essere separata dal palco più "laico" con un sistema di grandi paratie scorrevoli. La forma è sicuramente anche un riferimento alla carpa d'oro, che, nella tradizione buddista giapponese, incarna la metafora della trasformazione (la carpa risale con forza la corrente del fiume e si trasforma in drago). Lo specchio d'acqua solcato da passerelle che circonda il tempio/sala civica (Kaikan in Giapponese significa castello) e i vari padiglioni evoca il rapporto col naviglio e l'importanza dell'acqua di falda e di superficie come risorsa di vita. In primavera si colora del bianco e del rosa dei fiori di loto.
La visita al più grande centro buddista d'Europa inizia con un percorso che illustra le principali fasi di progettazione dei nuovi edifici e di restauro del complesso monumentale vincolato che si è sviluppato in 4 anni di lavoro fino a raggiungere la loro perfetta integrazione, recuperando uno dei gioielli storici viscontei lungo il naviglio. Resteremo poi a bocca aperta entrando nel cuore del Centro: lo straordinario tempio/sala civica dove membri della comunità Soka Gakkai ci illustreranno brevemente la storia ed i principi religiosi del buddismo. Attraverso il portico/stoà lungo 120 metri che ricuce e riallinea il sistema delle corti storiche in una sequenza analoga al modello del foro romano o dell'agorà greco, proseguiremo poi verso la porzione storica del complesso con le antiche stalle e scuderie, i portici recuperati con volumi vetrati e le sale destinate alla rappresentanza e all'ospitalità, che ne valorizzano il carattere aulico.
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni Liceo Rebora di Rho