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CASTELLO DI CASALE MONFERRATO (CASTELLO DEI PALEOLOGI)

CASTELLO DI CASALE MONFERRATO (CASTELLO DEI PALEOLOGI)

CASALE MONFERRATO, ALESSANDRIA

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CASTELLO DI CASALE MONFERRATO (CASTELLO DEI PALEOLOGI)
Il Castello di Casale Monferrato, chiamato anche Castello dei Paleologi, sorge nella piazza omologa del borgo piemontese. L'edificio ha pianta esagonale asimmetrica con torrioni angolari ed è circondato da un fossato. Sul portone principale, come simbolo del potere signorile, è presente un bassorilievo marmoreo raffigurante le insegne gentilizie dei signori del Monferrato: Aleramo, Paleologi e Gonzaga. Degni di nota sono i cammini di ronda e gli spettacolari sotterranei dell'ala occidentale ricostruiti nel Settecento, entrambi visitabili. Negli ultimi anni è stato oggetto di restauri che hanno riportato a piena fruibilità il primo cortile e numerosi ambienti interni, compresa la cappella settecentesca e le due casematte dei torrioni verso la città. Nei sotterranei si conservano elementi difensivi che vanno dal Trecento, al Cinquecento fino agli ultimi rimaneggiamenti settecenteschi. Tuttavia non sono al momento visitabili nella loro interezza. Giovanni II Paleologo marchese di Monferrato diede inizio alla costruzione dell'attuale Castello, i cui lavori vennero portati a termine entro il 1357. Quando Casale assunse un ruolo di capitale all'interno del marchesato del Monferrato, ottenendo nel 1474 il titolo di città, anche il Castello, sede della corte, cambiò volto: venne aggiunti un secondo cortile e il castello divenne anche dimora del marchese. Con il passaggio ai Gonzaga vengono aggiunte poderose fortificazioni: trattasi dei cosiddetti "rivellini", uno per ogni lato del castello, che renderanno il complesso una invidiabile macchina da guerra. In epoca settecentesca vi sono stati alcuni profondi rimaneggiamenti che hanno interessato due dei quattro torrioni, diversi ambienti interni, e hanno comportato altresì l'aggiunta di un ulteriore rivellino. Nel XIX secolo il castello perde le sue funzioni difensive e viene utilizzato come caserma. Dagli anni '70 del secolo scorso il complesso viene abbandonato, essendo interessato da interventi di restauro solo a partire dai primi anni 2000. Il complesso oggi necessita ancora di restauri urgenti, per circa la metà della sua estensione e per le imponenti mura perimetrali. Sono ancora presenti, inoltre, i resti dei rivellini, oggi rimasti sotto l'attuale piazza, in attesa di una migliore valorizzazione.

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Il Castello di Casale Monferrato, chiamato anche Castello dei Paleologi, sorge nella piazza omologa del borgo piemontese. L'edificio ha pianta esagonale asimmetrica con torrioni angolari ed è circondato da un fossato. Sul portone principale, come simbolo del potere signorile, è presente un bassorilievo marmoreo raffigurante le insegne gentilizie dei signori del Monferrato: Aleramo, Paleologi e Gonzaga. Degni di nota sono i cammini di ronda e gli spettacolari sotterranei dell'ala occidentale ricostruiti nel Settecento, entrambi visitabili. Negli ultimi anni è stato oggetto di restauri che hanno riportato a piena fruibilità il primo cortile e numerosi ambienti interni, compresa la cappella settecentesca e le due casematte dei torrioni verso la città. Nei sotterranei si conservano elementi difensivi che vanno dal Trecento, al Cinquecento fino agli ultimi rimaneggiamenti settecenteschi. Tuttavia non sono al momento visitabili nella loro interezza. Giovanni II Paleologo marchese di Monferrato diede inizio alla costruzione dell'attuale Castello, i cui lavori vennero portati a termine entro il 1357. Quando Casale assunse un ruolo di capitale all'interno del marchesato del Monferrato, ottenendo nel 1474 il titolo di città, anche il Castello, sede della corte, cambiò volto: venne aggiunti un secondo cortile e il castello divenne anche dimora del marchese. Con il passaggio ai Gonzaga vengono aggiunte poderose fortificazioni: trattasi dei cosiddetti "rivellini", uno per ogni lato del castello, che renderanno il complesso una invidiabile macchina da guerra. In epoca settecentesca vi sono stati alcuni profondi rimaneggiamenti che hanno interessato due dei quattro torrioni, diversi ambienti interni, e hanno comportato altresì l'aggiunta di un ulteriore rivellino. Nel XIX secolo il castello perde le sue funzioni difensive e viene utilizzato come caserma. Dagli anni '70 del secolo scorso il complesso viene abbandonato, essendo interessato da interventi di restauro solo a partire dai primi anni 2000. Il complesso oggi necessita ancora di restauri urgenti, per circa la metà della sua estensione e per le imponenti mura perimetrali. Sono ancora presenti, inoltre, i resti dei rivellini, oggi rimasti sotto l'attuale piazza, in attesa di una migliore valorizzazione.
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