I Luoghi del Cuore
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CARCERE ANTICO
Poggioreale è un quartiere di Napoli che ora conta circa 30 mila abitanti, ma un tempo era considerata una zona periferica e marginale, forse proprio per questo nel 1914 ci fu costruito il carcere. I lavori per il carcere Giudiziario, ebbero inizio nel 1905 per far fronte al sovraffollamento delle carceri in funzione all’epoca: Vicaria, già Castel Capuano, Carcere del Carmine e del Forte di Vigliena. I lavori furono inizialmente affidati all’impresa “Cacciapuoti fu Salvatore” che avrebbe dovuto completare l’opera in 4 anni. La costruzione terminò, invece, nel 1914 e solo nel 1919 il Ministero dell’Interno dispose il trasferimento temporaneo dei detenuti provenienti dal Carcere giudiziario del Carmine. Durante la prima guerra mondiale, 1915-1918, infatti, alcuni padiglioni furono occupati dalle truppe militari e fu cambiato temporaneamente l’uso di destinazione degli stessi. Durante l’occupazione, da parte delle truppe militari, vennero eseguiti nell’immobile anche lavori di adattamento per adeguare la struttura alle nuove necessità. Inoltre, le truppe arrecarono non pochi danni all’edificio e, per tale motivo, fu necessario eseguire ulteriori lavori per il ripristino dei luoghi. Nel 1921, a seguito dell’evasione di due detenuti dal penitenziario si senti l’esigenza di provvedere senza indugio a servizio di vigilanza esterna. Per tale motivo si penso di trasferire al nuovo Istituto l’intero corpo di guardia in servizio nel carcere del Carmine, poiché l’autorità militare dichiarò di non poter assecondare in altro modo le ripetute richieste di guardie avanzate dalla Direzione del carcere per la sicurezza della struttura penitenziaria. Fu costruito per poter ricevere circa 700 detenuti con celle di tipo cunicolare di due metri per due metri per due metri – quindi assolutamente singole – ma venne successivamente trasformato in una struttura con lunghe camerate al fine di poter alloggiare un maggior numero di detenuti, tanto che nella prima metà degli anni quaranta e nell’immediato dopoguerra, la popolazione detenuta raggiunse le 7000 unità. 1_626 I reparti presero, nel tempo, il nome di città italiane: Napoli, Milano, Livorno, Genova, Torino, Venezia, Avellino, Firenze, Salerno, Roma – nato come carcere femminile -, Italia. Solo in seguito fu realizzato il padiglione “S. Paolo” – cioè il Centro Diagnostico Terapeutico, l’ospedale del carcere che raccoglie ora degenti provenienti anche da altre strutture penitenziarie. Ne 1998 è stata realizzato un tunnel di collegamento tra l’Istituto ed il nuovo Palazzo di Giustizia, lungo ben 900 metri.

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Poggioreale è un quartiere di Napoli che ora conta circa 30 mila abitanti, ma un tempo era considerata una zona periferica e marginale, forse proprio per questo nel 1914 ci fu costruito il carcere. I lavori per il carcere Giudiziario, ebbero inizio nel 1905 per far fronte al sovraffollamento delle carceri in funzione all’epoca: Vicaria, già Castel Capuano, Carcere del Carmine e del Forte di Vigliena. I lavori furono inizialmente affidati all’impresa “Cacciapuoti fu Salvatore” che avrebbe dovuto completare l’opera in 4 anni. La costruzione terminò, invece, nel 1914 e solo nel 1919 il Ministero dell’Interno dispose il trasferimento temporaneo dei detenuti provenienti dal Carcere giudiziario del Carmine. Durante la prima guerra mondiale, 1915-1918, infatti, alcuni padiglioni furono occupati dalle truppe militari e fu cambiato temporaneamente l’uso di destinazione degli stessi. Durante l’occupazione, da parte delle truppe militari, vennero eseguiti nell’immobile anche lavori di adattamento per adeguare la struttura alle nuove necessità. Inoltre, le truppe arrecarono non pochi danni all’edificio e, per tale motivo, fu necessario eseguire ulteriori lavori per il ripristino dei luoghi. Nel 1921, a seguito dell’evasione di due detenuti dal penitenziario si senti l’esigenza di provvedere senza indugio a servizio di vigilanza esterna. Per tale motivo si penso di trasferire al nuovo Istituto l’intero corpo di guardia in servizio nel carcere del Carmine, poiché l’autorità militare dichiarò di non poter assecondare in altro modo le ripetute richieste di guardie avanzate dalla Direzione del carcere per la sicurezza della struttura penitenziaria. Fu costruito per poter ricevere circa 700 detenuti con celle di tipo cunicolare di due metri per due metri per due metri – quindi assolutamente singole – ma venne successivamente trasformato in una struttura con lunghe camerate al fine di poter alloggiare un maggior numero di detenuti, tanto che nella prima metà degli anni quaranta e nell’immediato dopoguerra, la popolazione detenuta raggiunse le 7000 unità. 1_626 I reparti presero, nel tempo, il nome di città italiane: Napoli, Milano, Livorno, Genova, Torino, Venezia, Avellino, Firenze, Salerno, Roma – nato come carcere femminile -, Italia. Solo in seguito fu realizzato il padiglione “S. Paolo” – cioè il Centro Diagnostico Terapeutico, l’ospedale del carcere che raccoglie ora degenti provenienti anche da altre strutture penitenziarie. Ne 1998 è stata realizzato un tunnel di collegamento tra l’Istituto ed il nuovo Palazzo di Giustizia, lungo ben 900 metri.
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