Presentazione del programma nazionale FAI per la Scuola 2025-2026

Presentazione del programma nazionale FAI per la Scuola 2025-2026

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Presentazione del programma nazionale FAI per la Scuola 2025-2026
Scuola

29 ottobre 2025

In occasione dei 50 anni del FAI, per la prima volta alla presenza del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, è stato presentato il programma nazionale della Fondazione per la Scuola 2025-2026 presso il Ministero dell’Istruzione a Roma.

Un piano ricco e articolato che ben esprime la vocazione del FAI all’educazione della collettività alla conoscenza, al rispetto e alla cura del patrimonio culturale italiano, proprio a partire dalle giovani generazioni.

Più di 4 milioni di bambini e ragazzi, dalle scuole dell’infanzia alle scuole secondarie di II grado, hanno partecipato a oggi al programma del FAI per la scuola.

Un programma che si articola ogni anno in quattro grandi progetti che accompagnano l’intero anno scolastico, e che offre a docenti e studenti attività formative speciali, anche riconosciute con crediti formativi o come esperienze di Formazione Scuola Lavoro, e contenuti originali, progettati e realizzati per integrare, supportare e arricchire l’insegnamento curricolare e l’attività scolastica con esperienze coinvolgenti e formative, di educazione e di svago.

Oltre all’intervento del Ministro, che ha sottolineato l’importanza di educare le nuove generazioni alla bellezza, e al discorso del Presidente FAI Marco Magnifico, che ha messo in risalto il valore “civico” delle attività della Fondazione, la Direttrice Culturale Daniela Bruno ha illustrato nel dettaglio i singoli progetti, intervallata dalle voci di bambini e ragazzi che hanno raccontato la loro esperienza. Sono intervenuti due studenti Apprendisti Ciceroni della V A del Liceo Classico G. Mameli di Roma, una rappresentanza di classi IV e V primaria dell’IC Tivoli I - Tivoli Centro che hanno partecipato a visite e laboratori a Villa Gregoriana a Tivoli (RM), i ragazzi della III A della scuola secondaria di I grado dell’ IC Anzio IV, vincitori della scorsa edizione del concorso, e una docente dell’IIS N. Turriziani di Frosinone, scuola che da più di dieci anni iscrive le classi al FAI.

Il programma nazionale del FAI per la Scuola 2025-2026

Apprendisti Ciceroni

“Apprendisti Ciceroni” è il più noto dei progetti del FAI per la scuola: ogni anno, da vent’anni, coinvolge decine di migliaia di studenti (550 mila in tutto, oltre 30 mila nel 2024) nella valorizzazione del patrimonio culturale italiano, dapprima invitandoli a studiare, in classe, con i loro docenti e con i volontari del FAI, luoghi speciali del proprio territorio, e poi rendendoli protagonisti delle Giornate FAI di Primavera e di Autunno come narratori di quei luoghi: in veste di Ciceroni, appunto.

Giornate FAI per le Scuole

Il secondo grande progetto annuale, ormai alla quattordicesima edizione, sono le Giornate FAI per le scuole: stesso format delle più famose “Giornate FAI”, ma esclusivamente riservato al mondo della scuola, con studenti (5 mila nel 2024) che accompagnano in visita studenti (29 mila nel 2024), in un esempio efficace e coinvolgente di educazione tra pari; quest’anno saranno oltre 200 i luoghi eccezionalmente aperti nelle Giornate per le scuole, dal 24 al 29 novembre.
I beni aperti, di diverse tipologie, offrono ricchi spunti didattici per le scuole di ogni ordine e grado. Rientrano nelle attività di scoperta del territorio e del patrimonio locale la visita al Castello di Arco (TN), gioiello medievale che svelerà agli studenti ambienti solitamente chiusi, ai Sassi di Matera, dove gli studenti approfondiranno in un percorso tematico l’antica economia della cera, fino al quartiere Maria Ausiliatrice di Alcamo (TP), protagonista di un progetto di rigenerazione urbana attraverso la street art. Altri beni sono legati all’educazione civica e alla memoria, come il Museo Falcone-Borsellino di Palermo, il percorso nella Forlì colpita nel 1944, o il Palazzo Vivante di Trieste, testimone della storia asburgica e del primo dopoguerra. Alcuni luoghi offrono, poi, spunti di educazione ambientale e scientifica, come la scuola di Balmuccia, presidio contro lo spopolamento ed esempio di sostenibilità in alta Valsesia, l’Istituto Zooprofilattico di Portici, impegnato nella tutela ambientale e animale, e il Museo della Scuola di Bolzano, che racconta l’evoluzione dell’istruzione nelle diverse culture locali.

Attività didattiche nei Beni del FAI

Il terzo grande impegno del FAI per la scuola riguarda le visite didattiche negli oltre 70 Beni del FAI in tutta Italia, che contano a oggi quasi un milione e mezzo di presenze tra docenti e studenti, 70 mila nel 2024; i Beni del FAI, dalla spiccata innata vocazione educativa, per via delle tante storie che incarnano, e testimoniano e raccontano la nostra civiltà, di ieri e di oggi, sono come “scuole fuori dalla scuola”, aperte e disponibili specialmente a docenti e studenti in visita, con contenuti e attività multidisciplinari appositamente pensati e costruiti.

Per l’anno scolastico 2025-2026 il FAI amplia la sua offerta educativa nei Beni: Villa Rezzola a Lerici (SP) – inaugurata nel maggio 2025 proprio in occasione dei 50 anni del FAI – apre per la prima volta le porte alle classi, mentre Villa e Collezione Panza (Varese) e l’Aula del Simonino (Trento) propongono nuovi percorsi didattici. Dalle esperienze sensoriali alle riflessioni sul linguaggio e l’arte contemporanea, gli studenti di ogni età potranno sperimentare attività formative innovative.

Proprio per il riconoscimento dell’importante attività educativa che il FAI svolge nei suoi Beni – in accordo con il Ministero dell’Istruzione e del Merito – verrà posta in essi una targa che ne certifica il valore di «luogo di istruzione al di fuori delle aule scolastiche».
FAI pe rla scuola

Concorso e formazione

Il quarto progetto, infine, consiste in un concorso annuale a tema, cui partecipano ogni anno migliaia di classi (38 mila studenti nel 2024). Con i loro docenti, anche grazie a una piattaforma di contenuti dedicati e a eventi di formazione come webinar con specialisti della materia, i ragazzi sono chiamati a realizzare un progetto che viene valutato e premiato a fine anno.

Quest’anno sarà un piccolo progetto di rigenerazione dello spazio urbano: il concorso si intitola, infatti, Decoro Urbano. Diamo tutti una mano. Godere della bellezza dell’Italia è un diritto. Preservarla è un dovere. Ma anche un piacere e promuove un concetto, ben esplicito nelle linee guida emanate dal Ministero e ben caro anche al FAI, che unisce l’educazione civica e la tutela del patrimonio, e che si fonda su principi costituzionali (articolo 9 e 118), per cui il cittadino può e deve fare la sua parte anche nella tutela e nella cura dell’ambiente che ci circonda.

Ogni città e paese italiano possiede monumenti di valore, di storia, arte o natura, o semplicemente spazi comuni, piazze o giardini, strade o edifici pubblici, che meritano di essere puliti, ordinati, salubri e sicuri, cioè decorosi. Basta poco per deturpare gli ambienti in cui viviamo: l'abbandono di rifiuti, l'imbrattamento di muri e monumenti, il danneggiamento di beni pubblici e del patrimonio arboreo sono elementi che compromettono bellezza e funzionalità, togliendo dignità allo spazio collettivo. Non è solo questione di regole, è anche questione di cultura, da apprendere fin dall’infanzia, per poi contribuire, da cittadini, al decoro dello spazio urbano, alla tutela del patrimonio e alla difesa dei beni comuni, e magari anche alla rigenerazione di piccoli ambiti di paesaggio.

Il progetto inviterà gli studenti ad affinare i propri saperi estetici, acquisendo consapevolezza sugli elementi che compongono il patrimonio culturale e naturalistico del loro territorio, per promuovere proposte concrete – anche nel loro piccolo – di miglioramento dei loro spazi di vita.

Il FAI, ente accreditato per la formazione dal MIM, offre ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado e agli studenti delle scuole secondarie di II grado un calendario di webinar per approfondire le tematiche relative alla riqualificazione, alla rigenerazione e al decoro urbano, attraverso esempi concreti e casi di studio. Gli incontri saranno di ispirazione per la partecipazione al concorso, in cui le classi dovranno mettere in pratica quanto appreso durante la formazione teorica, proponendo un progetto di rigenerazione urbana legata al loro territorio.

Le “Classi Amiche FAI” hanno un’opportunità formativa in più: una speciale piattaforma e-learning che approfondisce le professioni dei Beni Culturali, nell’ottica delle attività di orientamento che le scuole secondarie devono obbligatoriamente fornire.

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