22 maggio 2025
Villa Rezzola è un’antica dimora con ampio parco e con una lunga storia: documentata fin dal Cinquecento, abitata da nobili locali nell’Ottocento, nel 1900 fu acquistata da una coppia di facoltosi inglesi, i Cochrane, che adattarono la villa al loro stile, e soprattutto diedero al parco la forma di un tipico giardino all’inglese, che ancora conserva. Venduta nel 1935 alla contessa Mara Braida Carnevale, per una breve parentesi entrò nella Grande Storia, quando durante la Seconda Guerra Mondiale fu requisita dall’esercito e usata come sede del comando militare, prima italiano, da Aimone d’Aosta Savoia, e poi tedesco, da Rudolf Jacobs, capitano della Marina passato dalla parte dei partigiani e morto da eroe della Resistenza sulle alture di Sarzana. Dalla figlia della contessa Carnevale, Maria Adele Carnevale, detta Pupa, che vi abitò con il marito, Piero Miniati, è stata lasciata in legato al FAI nel 2020 “perché fosse restaurata, valorizzata e aperta a molti frequentatori”, e perché fosse ben mantenuta anche grazie a una generosa dote che accompagna il lascito testamentario, consistente in cespiti immobiliari a Roma e a Lerici.
Il FAI ha raccolto questa preziosa eredità perché Villa Rezzola, oltre alla bellezza della dimora e del giardino, e del suo contesto, è un monumento storico, che testimonia un’epoca – gli inglesi nel Golfo dei Poeti –, che ha lasciato il segno nelle architetture e nei giardini inglesi delle ville di Riviera come questa: luoghi speciali, beni e paesaggi unici al mondo. Per il FAI, inoltre, Villa Rezzola dimostra l’importanza – il valore culturale e ambientale – della conservazione di un giardino storico, che non è solo piacevole da visitare, ma che educa: insegna che la cura per il giardino, che apparteneva ai Cochrane, ma anche e in special modo all’ultima proprietaria, Pupa Carnevale, è una pratica culturale da promuovere: è cultura a tutti gli effetti, che si nutre di conoscenza e di passione, di tecnica e di creatività, di stile e di tradizione, con uno sguardo all’attualità.
Perché prendersi cura di un giardino, anche piccolo, insegna anche ad avere più cura, considerazione e rispetto, per il giardino planetario che è l’Ambiente che ci circonda.
Il Giardino di Villa Rezzola è stato inaugurato il 22 maggio alla presenza di Marco Magnifico, Presidente FAI; Leonardo Paoletti, Sindaco di Lerici; Daniela Bruno, Direttrice Culturale FAI; Alessandro Piana, Vicepresidente Regione Liguria; Cristina Bartolini, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia; Alessandro Giuli, Ministro della Cultura, in collegamento video.
Queste le parole del Ministro della Cultura Alessandro Giuli: «Un risultato che oggi permette ai cittadini di godere di un paradiso di rara bellezza e di bellissima armonia. Il che ci fa comprendere quanto ciò che finora alcuni hanno ritenuto inconciliabile nelle sue istanze profonde, cioè il rapporto tra il pubblico e il privato, sia in realtà parte del tutto nel preservare l'essenza della nostra italianità, il dono più prezioso delle innumerevoli civiltà fiorite nel corso dei millenni sul territorio italiano, il nostro patrimonio culturale. Conoscerlo, curarlo, amarlo, come fa il FAI, come fa il Ministero della Cultura, è ciò che ci rende consapevoli di chi noi siamo e capaci di orientarci nel mondo in cui viviamo».
Il Presidente FAI Marco Magnifico ha dichiarato: «Questa casa, questo giardino, in questo luogo, con questa vista, con questo clima, con queste muraglie di ficus repens, questi alberi di canfora, di olivo e di agrumi, con questa pergola che per lunghezza mi ricorda la scala sognata da Giacobbe (quella percorsa solo da angeli e che conduce dalla Terra al Paradiso) diventano da oggi – per sempre e per tutti – un luogo destinato a ricordarci ancora una volta che l’Italia è il Paese più bello del mondo e che esserne i figli e diventarne i temporanei custodi è un privilegio di cui ringraziare ogni giorno la sorte».
Questo il commento del Vicepresidente Regione Liguria Alessandro Piana: «Con l’apertura al pubblico del Giardino di Villa Rezzola si compie un’opera esemplare di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale e paesaggistico. Questo intervento, reso possibile grazie alla sinergia tra FAI, istituzioni e soggetti privati, restituisce alla collettività un luogo di straordinaria bellezza, memoria e identità. La Regione è orgogliosa di sostenere progetti che, come questo, generano sviluppo, cultura e nuove opportunità per il territorio. Il Giardino di Villa Rezzola rappresenta oggi un presidio di eccellenza per l’educazione ambientale e la promozione del turismo consapevole. Un simbolo del legame profondo tra la nostra terra di Liguria e il suo paesaggio che la rende unica al mondo».
Il Sindaco di Lerici Leonardo Paoletti ha affermato: «L’inaugurazione del Giardino di Villa Rezzola rappresenta un momento di grande orgoglio per tutta la nostra comunità. Questo luogo straordinario, restituito alla collettività grazie all’impegno del FAI, è un simbolo di bellezza, memoria e tutela del paesaggio che caratterizza la nostra identità. Siamo il Golfo dei Poeti e questo luogo rappresenta quella parte della nostra eredità legata ai grand tour europei di giovani rampolli e artisti soprattutto inglesi che hanno contribuito a costruire l’aura di questi luoghi. Mi sento in dovere di ringraziare anche la Contessa Carnevale che alla sua morte ha deciso di lasciare alla comunità, tramite il FAI, questa meravigliosa residenza. Aprire questi spazi al pubblico significa offrire a cittadini e visitatori un’esperienza unica di armonia tra natura, arte e storia. Ringrazio il FAI per aver creduto nel valore di questo patrimonio e per aver collaborato con il Comune di Lerici in un progetto che arricchisce il nostro territorio e ne rafforza la vocazione culturale e ambientale».
Il FAI ha aperto Villa Rezzola nel 2021, in anteprima rispetto ai restauri, che sono cominciati nel 2023 grazie ai fondi del PNRR stanziati dal Ministero della Cultura, cui si sono aggiunti ulteriori finanziamenti da privati e aziende. Oggi Villa Rezzola riapre al pubblico a conclusione di quei lavori: con il giardino, che costituisce la metà del parco (di quattro ettari in tutto), restaurato e valorizzato, nella vegetazione e nelle architetture, dal pergolato alla serra, e nelle infrastrutture, dai viali alle balaustre, dalle fontane alle scalinate, ai belvedere – riaperti al panorama del mare, che era ostruito dal bosco infittito e inselvatichito –, e dagli impianti idrici a quello per l’illuminazione notturna, progettato dal light designer marionanni. Al recupero del giardino si aggiunge ora l’offerta di nuovi spazi e servizi culturali: una biglietteria con negozio, realizzata nel garage del vecchio casale all’ingresso della villa, riarredato in stile, e un ricco apparato di nuovi contenuti culturali multimediali, di accompagnamento alla visita, realizzati in forma di podcast e di brevi videoracconti fruibili on line e attraverso un monitor interattivo a disposizione del pubblico.
Villa Rezzola è un giardino storico, e come tale è un documento: un monumento. Testimonia e racconta, come altre ville nel Levante e nel Ponente ligure, quel curioso fenomeno di migrazione che dall’Ottocento portò una certa borghesia inglese a prendere casa sulla Riviera ligure, ispirata da viaggiatori e artisti – pionieri furono alcuni poeti inglesi, come Byron e Shelley, da cui prende nome il Golfo dei Poeti –, che ne decantavano il clima mite tutto l’anno, il paesaggio rigoglioso, romanticamente selvaggio, ai loro occhi vergine ed esotico. Gli inglesi in Riviera lasciarono la loro impronta soprattutto nei giardini, che erano un vanto dell’architettura delle nobili magioni inglesi, ma anche una moda e un costume a tutti i livelli della società, e il riflesso di una cultura che univa il gusto romantico per la natura con l’interesse per il collezionismo botanico favorito in Inghilterra dalle spedizioni nelle colonie dell’impero.
Quello di Villa Rezzola è un tipico giardino inglese della Riviera: una sintesi felice, unica al mondo, tra la spontaneità e il rigoglio del paesaggio italiano mediterraneo, fatto di boschi e terrazzamenti coltivati, e la varietà e la ricercatezza di specie importate, esotiche e tropicali, che in Inghilterra sopravvivevano solo in serra, ma in Riviera trovano un clima perfetto per crescere anche all’aria aperta.
Ne deriva un giardino originale, ricco di specie come un orto botanico, ma affascinante come un angolo di paesaggio, che sembra spontaneo, ma è costruito ad arte, dove spazi più formali, di giardino all’italiana, con prati, siepi, aiuole e viali – tra cui un pergolato di glicine lungo 150 metri –, si alternano a spazi più informali, dove sentieri serpeggiano nel bosco apparentemente selvaggio, tra cui spuntano ninfei, scalinate e belvedere monumentali rivolti a squarci di panorama. Caratteristica di questo giardino, che denota la sapienza e l’esperienza degli inglesi in questo campo, sono le infrastrutture, funzionali a una gestione efficiente, che oggi si rivela utile ed ecologicamente sostenibile: una grande serra, un ombrario, un semenzaio (che oggi accoglie 18 pannelli fotovoltaici) e un sistema idrico che capta, raccoglie, accantona e distribuisce l’acqua attraverso una fitta rete di canali, collegati a vasche, cisterne e fontane, per sfruttare al massimo la risorsa, a scopo irriguo ma anche ornamentale, il che è tipico dei giardini inglesi.
Con un investimento di circa 2.300.000 euro, a fronte di un contributo di 2.000.000 euro ricevuto nell’ambito del PNRR “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici”, il FAI ha restaurato e riqualificato 1,5 ettari di aree verdi attorno alla villa, che da oggi saranno nuovamente visitabili. A questo intervento si sono aggiunti 1.200.000 euro di investimenti per completare il recupero di balaustre, scale e belvederi, restaurare e adeguare il casale d’ingresso, dove sono biglietteria e negozio, e realizzare gli altri servizi di accoglienza al pubblico e quelli culturali, oltre che per mettere in sicurezza gli esterni della villa e illuminare il giardino. Da 400 metri di pergolati recuperati a18 scalinate in pietra e mattoni restaurate, 12 vasche e fontane riattivate, più di 8.000 tra fiori, arbusti e alberi piantati: sono solo alcuni dei numeri di un gran lavoro, che ha coinvolto in 17 mesi oltre 20 professionisti diversi, dall’agronomo all’archeologo, e oltre 50 maestranze specializzate. Un lavoro impegnativo, lungo e oneroso, che permette oggi di godere della bellezza di questo originale giardino, tra i più belli della Riviera di Levante, e di apprezzarne la storia; ma già la Fondazione sta raccogliendo fondi per avviare un nuovo cantiere che completerà nei prossimi anni il restauro del parco e soprattutto metterà mano alla villa, dagli impianti agli interni, dalle decorazioni alle collezioni di arredi e oggetti e documenti, fino all’aggiunta di ulteriori servizi ricreativi e culturali che daranno ancora più soddisfazione alla visita e più valore al patrimonio che questo Bene rappresenta, per il FAI e per l’Italia.
Parallelamente al cantiere di restauro del giardino, il FAI si è già portato avanti con alcuni lavori negli interni della villa, in particolare negli ambienti del piano terra, che è già visitabile nella sua interezza. Le collezioni e gli arredi – dai dipinti agli oggetti d’arte, dagli orologi ai punti luce, ai tessili – sono stati oggetto di studio, catalogazione, mappatura conservativa e campagne di pulitura, oltre a messa in sicurezza e primi restauri, realizzati in accordo con la Soprintendenza competente.
Il percorso di visita al piano terra permette di ammirare ambienti caratterizzati dal tipico gusto inglese di inizio Novecento con cui furono rivisitati dai coniugi Cochrane e si snoda attraverso l’ingresso e l’atrio, il salone, da cui si accede alla grande terrazza panoramica sul mare con una magnifica vista sul Golfo dei Poeti, la sala da pranzo con il soffitto decorato con motivi neogotici, che si ritrovano anche nelle vetrate a piombo dell’ingresso, il salottino, caratterizzato da arredi, oggetti e ricordi della famiglia Carnevale, due studioli dedicati rispettivamente a Maria Adele Carnevale e a Piero Miniati, infine la biblioteca o sala della musica, con la boiserie in legno, il parquet posato a spina di pesce e i tipici bow windows di sapore inglese protesi verso l’esterno.
Grazie al contributo del PNRR e in collaborazione con l’Università degli Studi di Genova e l’Università degli Studi dell’Insubria, il FAI ha inoltre avviato nel 2022 un’importante campagna di studi multidisciplinari che ha permesso di gettare le basi per una conoscenza articolata e approfondita di Villa Rezzola, della sua storia, del suo parco, dei personaggi che vi hanno vissuto e del contesto storico e culturale in cui si inserisce. Di grande rilievo anche lo studio della flora e della fauna del giardino, realizzato con l’obiettivo di incrementare la biodiversità e migliorarne l’efficienza ecosistemica.
Il percorso di visita è libero e supportato da podcast audio: una prima serie di brevi audio accompagna il pubblico negli ambienti della villa, mentre tre nuove serie di podcast sono dedicate alla storia del solo giardino e alle sue caratteristiche architettoniche e botaniche. Nella serra, inoltre, è allestito un monitor touch screen, che offre ulteriori contenuti audio e video, dal titolo “Racconti dal giardino”. Una mappa interattiva del parco consente di scoprire le specie botaniche coltivate e alcune curiosità, due brevi video racconti a cura del FAI ripercorrono la storia del giardino e i lavori eseguiti dal FAI, e infine, grazie ai tutorial video “Lezioni di giardinaggio”, fruibili anche on-line e creati in collaborazione con l’influencer e content creator Simonetta Chiarugi, i visitatori possono apprendere alcuni rudimenti di giardinaggio e, soprattutto, le competenze per essere “giardinieri del pianeta”, responsabili e consapevoli dell’Ambiente che ci circonda.
Il giardino di Villa Rezzola è accessibile a persone con ridotta capacità motoria, grazie alla dotazione di due ausili alla mobilità: una carrozzina elettrica per la visita in autonomia e una joelette elettrica per la visita accompagnata anche in presenza di gradini e dislivelli più significativi. Inoltre, grazie al servizio Museo per Tutti dell’Associazione L’Abilità Onlus, guide in linguaggio easy-to-read e in CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa) consentono una visita consapevole, autonoma e soddisfacente a persone con disabilità intellettiva.
Si ringrazia il Ministero della Cultura, Amministrazione titolare dei fondi PNRR-NextgenerationEU che hanno consentito il restauro e la valorizzazione del Giardino di Villa Rezzola.
Si ringrazia Ales Spa, società in house del Ministero della Cultura, per il supporto tecnico e amministrativo nella gestione del finanziamento.
Si ringrazia per il Patrocinio Regione Liguria e il Comune di Lerici.
A completamento dei lavori per l’apertura al pubblico si ringraziano per il fondamentale contributo Deutsche Post Foundation e Nora McNeely Hurley/Manitou Fund, e per il generoso sostegno Friends of FAI, FIMESA, Maria Enrica Bonatti e Giovanni Mameli.
I lavori sono stati resi possibili anche grazie ai generosi lasciti di Claudio Franco Fassi e di Dolly Costopoulos, quest’ultimo giunto tramite FAI UK.
Si ringraziano inoltre per la concreta partecipazione Fondazione Berti Onlus e Fondazione Passadore 1888.
Infine, un grazie a Epta, per il contributo alla valorizzazione e al racconto culturale, a MADWORKSHOP, per il sostegno agli studi sul Bene, a FAI SWISS – Délégation Suisse Romande e a Tom e Catrin Treadwell.
Un ringraziamento speciale va a Mayda Bucchioni, negli anni 2000 Capo Delegazione di La Spezia, che portò all’attenzione del FAI Villa Rezzola ed ebbe la costanza di perseverare in questa direzione.
nei Beni FAI tutto l'anno
Gratis