24 giugno 2021
Una corsa contro il tempo quella del FAI per aprire entro l’estate Villa Rezzola a Pugliola di Lerici (SP) a soli otto mesi dal lascito testamentario di Maria Adele “Pupa” Carnevale Miniati.
Villa Rezzola, cinquantaduesimo Bene aperto al pubblico del catalogo della Fondazione, sesto in Liguria, apre in anteprima e rimarrà regolarmente visitabile per tutta la stagione estiva durante i fine settimana.
Dal 25 giugno 2021 il FAI propone la visita di una parte della casa e di una porzione del giardino perché questo luogo fino a oggi privato sia accessibile a tutti e la sua bellezza offra conforto ai visitatori, dopo un periodo tanto difficile.
Immersa in un ampio giardino terrazzato che digrada verso il mare, Villa Rezzola si affaccia su un panorama simbolo del nostro Paese, il “Golfo dei Poeti”, celebrato, tra gli altri, da Dante, Petrarca, Byron e Shelley.
Inglesi furono anche i proprietari di Villa Rezzola nei primi tre decenni del Novecento, i coniugi Cochrane (1900-1935), la cui impronta britannica è tuttora rintracciabile in alcuni dettagli architettonici e nello splendido giardino dalla straordinaria varietà botanica.
Tra i parchi e giardini del FAI quello di Villa Rezzola è forse il più complesso, un giardino che nasce dallo spirito collezionistico botanico dei proprietari che si sono avvicendati negli anni. La villa è una tipica residenza di villeggiatura dell’alta borghesia o dell’aristocrazia inglese che, tra l’Ottocento e il primo Novecento, raggiungeva la Liguria, da Ponente a Levante, per sfuggire alle rigide temperature d’Oltremanica. Qui il clima mite consentiva loro di sperimentare la coltura di piante impossibili da coltivare in Inghilterra, creando così un giardino ricco di specie rare ed esotiche. Alla passione per la botanica si aggiungeva il gusto britannico nel progettare i giardini senza assoggettare la natura a un disegno geometrico e proponendo un’immagine di spontaneità pur guidata da un preciso senso estetico.
Il percorso di visita contemplerà una porzione del vasto giardino e alcuni ambienti della Villa: attraversando l’atrio, da cui è visibile la biblioteca in stile tipicamente inglese, si entrerà nel salotto, da cui ci si potrà affacciare sulla sala da pranzo e sul salottino, per poi raggiungere la terrazza sul mare, con una vista mozzafiato sul Golfo che spazia dal castello di Lerici all’isola della Palmaria, fino al borgo di Portovenere. Dalla terrazza si proseguirà verso la parte accessibile del giardino.
Per rendere possibile questa apertura eccezionale, il FAI ha realizzato una serie di interventi preliminari, facendo in primis ordine e pulizia, e ha iniziato a lavorare all’inventario dei beni mobili, circa 1.500 pezzi tra arredi, dipinti, stampe, tappeti, argenti, servizi di piatti, oggetti d’arte e di uso quotidiano. Si procederà quindi con le indagini, gli studi e i rilievi dello stato di conservazione del complesso architettonico, per approfondire la conoscenza del Bene e programmarne i futuri restauri.
«Quando andavo a Lerici ospite di Pupa Miniati a Villa Rezzola - ricorda Marco Magnifico, Vicepresidente Esecutivo del FAI - ero affascinato dal grande e complesso giardino all’inglese per il quale mi conduceva Pupa, appassionata botanica e inesausta collezionista di nuove specie di piante e arbusti da fiore con i quali rendere sempre più simile all’Eden questo pezzo di mondo che le era capitato in sorte».
Creato secondo lo stile e l’ispirazione tipica dei giardini di fine Ottocento e inizio Novecento, sulla scia dei parchi di acclimatazione, il giardino di Villa Rezzola è il frutto della passione e dell’impegno dei rappresentanti di una borghesia nord-europea attratta dalla Riviera Ligure per trascorrere la stagione invernale. Il contesto originario era una collina aspra e soleggiata coltivata a ulivi, che la famiglia Cochrane trasformò in un ampio giardino mediterraneo, con spazi attraversati dalla luce del sole alternati a zone fresche e ombreggiate, corredati da elementi architettonici quali balaustre, fontane, passaggi e viali. Qui introdussero piante esotiche, importate appositamente: eucalipti australiani, magnolie dell’Himalaya, palme e una ricca vegetazione costituita da piante provenienti da ex colonie britanniche. Nella parte alta della collina, nei pressi della Villa, sono stati costruiti i giardini più formali con lunghe aiuole a prato bordate da bosso, pergolati con pilastri coperti di glicine, aiuole per la coltivazione dei fiori da taglio e rose. Un singolare esemplare di magnolia è stato coltivato con l’utilizzo di una struttura metallica a cerchi di larga circonferenza, per reggere i rami e creare un angolo fresco nei pressi della terrazza.
Nata a Roma nel 1922, Maria Adele Carnevale Miniati, detta Pupa, trascorse gli ultimi decenni della sua vita a Pugliola. Nel 1950, Maria Adele sposò il tenente di vascello Piero Gualberto Miniati. È in quest’epoca (1951) che la villa fu sottoposta al vincolo statale, venendo dichiarata «di notevole interesse pubblico per la sua non comune bellezza». La coppia si occupò della dimora pugliolese, arredandola in parte con beni provenienti dalla dimora romana dei Carnevale, in parte con acquisti più recenti. Pupa Miniati ha lasciato al FAI anche una dote costituita da alcuni importanti immobili la cui rendita contribuirà al mantenimento e alla cura di Villa Rezzola.
Al termine del periodo di apertura estivo, il FAI avvierà l’articolato e complesso programma di restauri di cui la Villa necessita. Si procederà con l’allestimento degli ambienti per l’accoglienza dei visitatori e si progetteranno e realizzeranno gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, delle strutture del parco, il restauro degli elementi ammalorati. Le componenti architettoniche dei fabbricati verranno sottoposte a interventi di conservazione, per ripristinarne la funzionalità mantenendo la ‘patina nobile’ del tempo.
Il recupero e il restauro paesaggistico del parco comporteranno non solo la manutenzione e la riqualificazione delle alberature, delle aiuole fiorite, dei manti erbosi e degli orti, ma anche il restauro della serra, dell’ombrario e del semenzaio, con l’obiettivo di ripristinarli alla loro funzione originaria, fondamentale per la gestione dell’ampio giardino.
Particolare attenzione nella pianificazione di tutti gli interventi sarà dedicata alla sostenibilità ambientale, con il rifacimento degli impianti elettrici e termoidraulici, oramai obsolescenti, all’insegna di una razionalizzazione e del massimo efficientamento per il risparmio delle risorse energetiche. In quest’ottica si studierà lo storico sistema di regimentazione delle acque piovane e di captazione e raccolta delle risorgive che un tempo serviva ad approvvigionare la Villa dell’acqua necessaria per irrigare e mantenere l’imponente giardino e per alimentare le fontane e i giochi d’acqua.
Il recupero del giardino storico sarà progettato con la consulenza dell’architetto Paolo Pejrone, uno dei più celebri paesaggisti europei, da anni generoso collaboratore della Fondazione.
Si ringrazia per il fondamentale contributo la Deutsche Post Foundation che, da anni generosamente al fianco del FAI, ha deciso di sostenere il restauro di Villa Rezzola.