Villa Rezzola: la donazione e la nuova sfida del FAI

Villa Rezzola: la donazione e la nuova sfida del FAI

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Villa Rezzola: la donazione e la nuova sfida del FAI
Focus

25 giugno 2021

Nel ricordare Maria Adele (Pupa) Carnevale Miniati, la luce del sole ligure e i profumi dei glicini, il Vicepresidente Esecutivo Marco Magnifico racconta la nuova impegnativa ed entusiasmante impresa del FAI: Villa Rezzola, affacciata sul Golfo dei Poeti a Lerici.

Quando andavo a Lerici ospite di Pupa Miniati a Villa Rezzola ero sempre colpito dalla assoluta meraviglia della vista sul Golfo dei Poeti, dal calore col quale ero ricevuto in questa grande villa abitata fino ai primi anni del ’900 da una famiglia inglese – i Cochrane – e poi acquistata dalla madre di Pupa che la amò intensamente, così come poi sua figlia, arredandola con gusto squisito per il piacere di viverla assieme ad amici con i quali condividere la piacevolezza così speciale del luogo; ero affascinato dal grande e complesso giardino all’inglese per il quale mi conduceva Pupa, appassionata botanica e – come ogni «giardiniere» che si rispetti – inesausta collezionista di nuove specie di piante e arbusti da fiore con i quali rendere sempre più simile all’Eden questo pezzo di mondo che le era capitato in sorte; la mia visita, durante la quale si discuteva di quel futuro lontano (arrivato poi in un baleno…) che avrebbe visto questo ben di Dio entrare come eredità nel patrimonio del FAI perché venisse visitato, goduto e vissuto da quanta più gente possibile, si concludeva poi con un magnifico the servito sulla spettacolare terrazza che si affaccia sul golfo amato da Shelley e Byron: il Golfo dei Poeti, appunto.

Il primo ingresso del FAI

Mancata Pupa all’inizio di quest’anno sono tornato a Villa Rezzola assieme a qualche collega, in un certo senso per prenderne possesso e decidere i primi interventi utili a una sua prima apertura al pubblico. L’assenza di Pupa fu come l’assenza del sole in una bella giornata di primavera, la mancanza della sua inimitabile risata come la mancanza del canto dell’usignolo in una sera di plenilunio…; mi sentii quasi un usurpatore nel camminare senza di lei su quei tappeti, sotto a quelle lunghe pergole di glicini che dopo poco sarebbero come sempre fiorite ma non più per lei, lungo quegli eleganti vialetti nel bosco di lecci e cipressi tra i quali di tanto in tanto fa capolino il blu intenso del mar ligure. Ma non solo: invece di parlare con Pupa del Viburnum fragrans che in primavera regala al giardino il profumo che l’Olea dona in autunno («Ma Pupa secondo te profuma di più quella col fiore arancione o quella col fiore avorio?» risata argentina… «Tu che dici Marco? Io dico un giorno l’una e un giorno l’altra…» e di nuovo la sua risata riempiva il silenzio…) invece di parlare di fiori, dicevo, abbiamo dovuto con i colleghi scrutare quel paradiso con gli occhi severi di chi deve da subito fare i conti con l’inevitabile abbandono di una proprietà non più mantenuta con la necessaria attenzione (Pupa stava avvicinandosi ai cent’anni…), con le prosaiche necessità di prevedere una biglietteria, dei servizi igienici per i visitatori, dei parcheggi per (ne siamo certi) decine e decine di automobili, della messa in sicurezza di muri di cinta che crollano, di balaustre di pietra scolpita che scivolano verso il mare, delle inevitabili sanguinose potature di piante ammalorate, dei canali di gronde da sostituire, degli impianti elettrici non a norma, del tetto che resiste ma non per tanto… Pupa provvide il dono al FAI anche di una generosa dote che consentirà, dopo i restauri, la sua perfetta manutenzione «per sempre e per tutti».

Una nuova sfida da sostenere insieme

Ma ora per noi inizia la dura fase dei preventivi, dei progetti di restauro e valorizzazione, dello studio del progetto di gestione: ci spaventeremo (come sempre succede) delle cifre che ci forniranno i vari uffici, lavoreremo con gli uffici Raccolta Fondi, inizieremo i pellegrinaggi alla ricerca di partner da coinvolgere nei finanziamenti, apriremo i cantieri… Anni di lavoro ci aspettano, ma il ricordo incoraggiante di Pupa, la luce del sole ligure e i profumi dei glicini ci daranno il coraggio per affrontare anche questa nuova, impegnativa ed entusiasmante impresa.

Ma più di tutto – credetemi! – sarà importante per noi il continuo sostegno di tutti voi! Fate proseliti! L’Italia delle meraviglie ha bisogno di essere sostenuta da un esercito sempre più numeroso ed entusiasta!

Marco Magnifico, Vicepresidente Esecutivo FAI

Nel mese di ottobre 2020, alla morte della contessa Maria Adele (Pupa) Carnevale Miniati, il FAI ha ricevuto come legato la sua dimora di Pugliola, frazione di Lerici: Villa Rezzola. Dopo l’apertura dei sigilli avvenuta il 16 febbraio, ci siamo immediatamente attivati per l’inventario degli arredi. Circa 1.500 pezzi tra mobili, dipinti, stampe, tappeti, argenti, servizi di piatti, oggetti d’arte e d’uso quotidiano, alcuni con storie davvero curiose alle spalle (come un arcolaio, montato successivamente a lampada, regalato dal Mahatma Gandhi alla madre di Pupa), sono stati descritti fotografati e stimati. Finiti i lavori di inventario sono iniziate le indagini, gli studi preliminari e i rilievi dello stato di conservazione generale del complesso architettonico (solo nell’abitazione le stanze coinvolte sono circa una trentina, distribuite su tre livelli), delle strutture e degli arredi. Un lavoro fondamentale per approfondire la conoscenza del Bene e acquisire le informazioni necessarie alla programmazione dei primi interventi e alla pianificazione dei restauri futuri. Mentre nel parco abbiamo già proceduto con la messa in sicurezza delle componenti architettoniche, le manutenzioni di siepi, alberature, manti erbosi e parterre fioriti, per l’apertura al pubblico dal 25 giugno 2021.

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