La Chiesa parrocchiale di Santa Maria del Carmine di Rigosa, si trova in un angolo suggestivo e riposante, lontano dal traffico, ma vicino alla città di Bologna e la sua peculiarità è quella di essere raggiungibile percorrendo uno scenografico viale di imponenti tigli.
Durante le notti estive è possibile ascoltare il canto degli assioli, simpatici volatili migratori simili ai gufi, che abitano i rifugi scavati dai picchi nella corteccia dei tigli durante la stagione invernale.
Il luogo si presenta al visitatore come un piccolo gioiello incastonato tra il torrente Lavino e la pianura coltivata a seminativo e frutteto, tipico paesaggio della pianura non ancora contaminato dall'espansione urbanistica della periferia bolognese.
Fu Matilde di Canossa a far costruire il primo nucleo della Chiesa che successivamente venne modificata e ampliata in diversi momenti storici per essere infine completamente ricostruita intorno al 1885 e orientata verso la nuova strada di Rigosa.
Tra il 1912 e il 1924, durante la reggenza del Canonico Alberto Matteuzzi (primo parroco di Rigosa), fu inaugurata la nuova facciata in stile tardo neoclassico, caratteristico delle chiese di campagna della pianura bolognese; fu risistemata internamente e furono costruite la sagrestia, la casa del campanaro, la sala parrocchiale, l'asilo e le scuole (attualmente non in uso).
Il campanile, contenente cinque campane ancora funzionanti, la copertura e le facciate hanno visto recentemente importanti interventi di manutenzione sostenuti attivamente dai cittadini del borgo.
I 26 esemplari di Tilia tomentosa, lungo il viale di accesso alla Chiesa, hanno un valore monumentale, sottoposti a tutela della Regione Emilia-Romagna (decreto n. 1194 del 1994) conferiscono un notevole valore paesaggistico a questo luogo già ricco di storia e cultura.