Scopri il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo
La Scala dei Turchi è una parete rocciosa (falesia) che si erge a picco sul mare lungo la costa di Realmonte, vicino a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. Si erge fra due spiagge di sabbia fine e dalla sommità si scorge tutta la costa agrigentina; è diventata nel tempo un'attrazione turistica sia per la singolarità della bianca scogliera, dalle peculiari forme, sia a seguito della popolarità acquisita grazie ai romanzi de il commissario Montalbano di Andrea Camilleri. La Scala è costituita di marna, una roccia sedimentaria di natura calcarea e argillosa. La Scala dei Turchi presenta una forma ondulata e irregolare, con linee non aspre bensì dolci e rotondeggianti. Il nome le deriva, oltre che dal particolare aspetto a gradoni, anche dalle passate incursioni di pirateria da parte dei saraceni, che trovavano riparo in questa zona meno battuta dai venti e quindi più sicura per l'approdo. Nell'agosto del 2007 è stata presentata all'UNESCO, da parte del comune di Realmonte, una richiesta ufficiale affinchè questo sito geologico, insieme alla villa romana, sia inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità. Dagli anni '80 la falesia era deturpata da un ecomostro, un cantiere per un complesso alberghiero bloccato dalle denunce di Legambiente. Grazie alla mobilitazione al censimento del 2008, il FAI ha agito in favore del bene affiancando Legambiente nella sua battaglia per l'abbattimento dell'ecomostro.
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IL BENE
La Scala dei Turchi è una falesia bianca che si erge tra due spiagge di sabbia fine, dalla cui sommità si scorge tutta la costa agrigentina. E’ un monumento della natura vivo: uno sperone di marna bianca modellato, nel corso dei secoli e ancora oggi, dall’erosione del vento e del mare in forma di una gigantesca spettacolare candida scalinata, oggi simbolo della bellezza, della Sicilia e dell’Italia nel mondo, oltre che monumento più visitato ad Agrigento dopo la Valle dei Templi. Il suo nome rimanda alla curiosa conformazione, ma anche ai pirati saraceni, erroneamente chiamati dalla popolazione locale “turchi”, che imperversarono nel Cinquecento su queste coste e che, secondo la leggenda, invasero il territorio dell’odierna Realmonte risalendo dal mare proprio grazie ai gradini della Scala dei Turchi.
PROGETTO SOSTENUTO
Negli anni Ottanta un piano di lottizzazione ha permesso l’avvio di un cantiere per la costruzione di un complesso alberghiero proprio sulla spiaggia ai piedi della Scala dei Turchi. I lavori sono stati bloccati nel 1992, il luogo è stato vincolato perché riconosciuto "di particolare pregio" ed è oggi "protetto e immodificabile".
Nel 2013 l’ecomostro è stato abbattuto, dopo una lunga battaglia giudiziaria che ha visto le associazioni ambientaliste - Legambiente e FAI - a fianco del Comune di Realmonte.
Nell’ottobre 2015, grazie alla sinergia tra FAI e Comune, è stato abbattuto un altro ecomostro che sorgeva su un piccolo terrazzo roccioso e da tempo deturpava significativamente la scogliera. Alla demolizione, resa possibile dal contributo di 20.000 euro de "I Luoghi del Cuore" e all’azione del Comune, è seguita la riqualificazione dell’area, trasformata in belvedere pubblico.
CONTRIBUTO: 20.000 €