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SANTUARIO S. CHIARA DA MONTEFALCO AGOSTINIANA

SANTUARIO S. CHIARA DA MONTEFALCO AGOSTINIANA

MONTEFALCO, PERUGIA

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SANTUARIO S. CHIARA DA MONTEFALCO AGOSTINIANA
La Chiesa del Santuario di S. Chiara da Montefalco, è costruita nel 1615, progettata dall’architetto perugino Valentino Martelli. Nel braccio destro del transetto, in fondo si trova l’altare dell'Urna di Santa Chiara da Montefalco, Monaca Agostiniana, con le reliquie del cuore. Avvicinandoci al cuore di S. Chiara, entriamo in confidenza con una terra santa visitata dal Mistero, e quando si tratta delle lettere d’amore che il Signore scrive nelle anime, occorre tanta delicatezza e rispetto. Il corpo di Chiara, sigillato dalla Croce impressa nel cuore, è reso vero dal dono e dall’offerta di sé, nella semplicità del quotidiano. La croce nel cuore non è una decorazione: essa autentica l’unione di Chiara con la passione d’amore di Gesù, il quale ha dato tutto per tutti sino alla fine. Santa Chiara nasce a Montefalco nel 1268. Entra nel reclusorio della sorella Giovanna, costruito dal padre Damiano, all’età di sei anni, per amare il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze e servire la Chiesa attraverso la preghiera e la contemplazione. Nel 1290 la comunità chiede e ottiene di adottare la Regola di S. Agostino. La Cappella di S.Croce all'interno del Santuario è l’oratorio fatto costruire da S. Chiara nel 1303. Probabilmente si tratta della parte absidale dell’antica chiesetta. Venne fatta ornare di affreschi nel 1333 dal rettore del ducato di Spoleto, il canonico Jean d’Amiel, a conclusione del suo incarico. "La cappella è il centro e il simbolo di una spiritualità largamente presente nei documenti e che gli affreschi rappresentano con intima persuasione. Sono opere di grande importanza che testimoniano l'origine di una scuola pittorica veramente umbra, riproposte nel loro giusto valore, riconoscendo agli ignoti pittori "qualità di immediatezza sentimentale di espressione affannata e appassionata". All’interno del Monastero si trova un piccolo giardino: è l’antico orticello che Chiara coltivava. Si narra che proprio qui Chiara ‘incontra’ un misterioso Pellegrino che le lascia il suo bastone, origine dell’albero che in primavera si copre di fiori delicati e profumati. Con gli acini del frutto si confezionano oggi le caratteristiche Corone del Rosario. E’ questo l‘albero detto ‘di Santa Chiara’, il cui nome scientifico è Melia azedarach, comunemente chiamato “albero dei paternostri”, originario dell’Himalaya. Visita il nostro Sito: http://www.agostinianemontefalco.it

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La Chiesa del Santuario di S. Chiara da Montefalco, è costruita nel 1615, progettata dall’architetto perugino Valentino Martelli. Nel braccio destro del transetto, in fondo si trova l’altare dell'Urna di Santa Chiara da Montefalco, Monaca Agostiniana, con le reliquie del cuore. Avvicinandoci al cuore di S. Chiara, entriamo in confidenza con una terra santa visitata dal Mistero, e quando si tratta delle lettere d’amore che il Signore scrive nelle anime, occorre tanta delicatezza e rispetto. Il corpo di Chiara, sigillato dalla Croce impressa nel cuore, è reso vero dal dono e dall’offerta di sé, nella semplicità del quotidiano. La croce nel cuore non è una decorazione: essa autentica l’unione di Chiara con la passione d’amore di Gesù, il quale ha dato tutto per tutti sino alla fine. Santa Chiara nasce a Montefalco nel 1268. Entra nel reclusorio della sorella Giovanna, costruito dal padre Damiano, all’età di sei anni, per amare il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze e servire la Chiesa attraverso la preghiera e la contemplazione. Nel 1290 la comunità chiede e ottiene di adottare la Regola di S. Agostino. La Cappella di S.Croce all'interno del Santuario è l’oratorio fatto costruire da S. Chiara nel 1303. Probabilmente si tratta della parte absidale dell’antica chiesetta. Venne fatta ornare di affreschi nel 1333 dal rettore del ducato di Spoleto, il canonico Jean d’Amiel, a conclusione del suo incarico. "La cappella è il centro e il simbolo di una spiritualità largamente presente nei documenti e che gli affreschi rappresentano con intima persuasione. Sono opere di grande importanza che testimoniano l'origine di una scuola pittorica veramente umbra, riproposte nel loro giusto valore, riconoscendo agli ignoti pittori "qualità di immediatezza sentimentale di espressione affannata e appassionata". All’interno del Monastero si trova un piccolo giardino: è l’antico orticello che Chiara coltivava. Si narra che proprio qui Chiara ‘incontra’ un misterioso Pellegrino che le lascia il suo bastone, origine dell’albero che in primavera si copre di fiori delicati e profumati. Con gli acini del frutto si confezionano oggi le caratteristiche Corone del Rosario. E’ questo l‘albero detto ‘di Santa Chiara’, il cui nome scientifico è Melia azedarach, comunemente chiamato “albero dei paternostri”, originario dell’Himalaya. Visita il nostro Sito: http://www.agostinianemontefalco.it
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