Pur se in cattivo stato di conservazione, sulla parete rocciosa si riconoscono almeno quattro figure dipinte di animali, che consentono un confronto cronologico e culturale con altri ritrovamenti europei. Nello specifico è possibile ricondurre a una probabile fase del tardo Paleolitico una figura zoomorfa, tracciata a linea di contorno di dimensioni ridotte (12×8 cm) con pigmento anche interno al dorso, che ne accentua il carattere naturalistico. Inoltre si annovera la traccia di una raffigurazione schematica ad andamento obliquo (4,5×5,5 cm), con un asse centrale da cui dipartono quattro coppie di segmenti tra loro sub paralleli, il cui riferimento a contesti neolitici è possibile grazie al confronto con quanto rinvenuto nella Grotta dei Cervi di Porto Badisco in provincia di Lecce.