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GROTTA DELLA MADONNA DELL'ARMA

GROTTA DELLA MADONNA DELL'ARMA

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GROTTA DELLA MADONNA DELL'ARMA

La grotta della Madonna dell’Arma, o Nostra Signora dell’Annunziata, si trova sulla costa, all’estremo sud della collina dei Castelletti, tra i comuni di San Remo e Taggia. In passato, la grotta dava il nome a un’ampia zona, mentre oggi il toponimo "Arma" si riferisce solo all'abitato di Arma di Taggia. La cavità, lunga circa 55 metri, è caratterizzata da stretti cunicoli che si estendono per oltre 100 metri. Attualmente, una parte della grotta ospita un santuario dedicato alla Madonna, probabilmente dal Mille.

Il primo documento che menziona la grotta risale al 1153, mentre nel 1250 si attesta che la popolazione si riuniva qui per discutere questioni comunitarie. L’attuale architettura del santuario risale in gran parte al XVII secolo, con alcune modifiche successive.

L’interesse archeologico per la grotta fu segnalato per la prima volta nel 1893 dal dott. Alessandro Lupi, ma fu solo nel 1958 che due speleologi di Sanremo riscoprirono il giacimento preistorico, riportando alla luce focolari contenenti resti di fauna pleistocenica e manufatti litici. Questo portò all’inizio di scavi archeologici tra il 1961 e il 1963, guidati da Giuseppe Isetti per la Soprintendenza Archeologica della Liguria e l’Istituto Internazionale di Studi Liguri, con la collaborazione di Henry de Lumley.

La grotta ospita due depositi stratificati: uno interno e uno esterno. All’interno, vi sono tre principali insiemi di strati risalenti al Pleistocene superiore (55.000-35.000 anni fa), al Paleolitico medio (73.000-88.000 anni fa) e alla spiaggia tirreniana dell’interglaciale Riss-Würm (circa 95.000 anni fa). All’esterno, un deposito di 17 metri presenta una stratigrafia complessa, con livelli moderni, medievali, romani e del Paleolitico medio. Gli scavi hanno rivelato manufatti dell’uomo di Neanderthal, oggi conservati e in parte esposti nel Museo Civico Archeologico di Sanremo. Dalla grotta provengono anche tre frammenti ossei attribuibili all'Uomo di Neanderthal.

 

 

 

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GROTTA DELLA MADONNA DELL'ARMA
L'odierno santuario sorge su un antico sito monastico bizantino, alle pendici del monte Sellaro, anche noto come monte santo. Già nel X secolo si ha notizia nella Vita di san Saba di un monachus ascetarii Armon (un monaco proveniente dall'ascetario delle Armi) e, poco distante, dell'esistenza del celebre monastero bizantino di Sant'Andrea, guidato dagli abati (egùmeni) Pacomio e san Gregorio da Cerchiara. Nel 1192 una ricca donazione in greco di un facoltoso cerchiarese, Gervasio Cabita, menziona, tra gli altri beneficiari, il monastero femminile di Santa Maria delle Armi e la sua chiesa.
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