In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Castelvecchio è una delle più importanti "castella" tra le dieci che compongono la c.d. "Svizzera Pesciatina" sulle cui origini non si hanno notizie certe. Le "castella" sono piccoli borghi disseminati nelle tre valli (Val di Torbola, Valleriana e Val di Forfora) a nord della città di Pescia, lungo una direttrice che parte da Pietrabuona ed arriva a Pontito (il borgo più alto). La loro struttura urbanistica si basa su due diverse tipologie: quella del castrum romano (mura distinte dagli edifici) oppure quella dei casseri (edifici perimetrali integrati in bastioni.
Castelvecchio presenta una contaminazione delle due tipologie, probabilmente perché oggetto di inteventi strutturali impegnativi nel tardo medioevo, quale polo ecclesiastico della Valleriana. In un importante documento del 1260 "Libellus Extimi Lucani Episcopatus" sono elencati i pivieri lucchesi tra cui il piviere "Vallis Arianae" detta poi Castelvecchio. La sua Pieve, intitolata ai SS. Ansano e Tommaso, è situata ai margini del paese, immersa in un paesaggio verdeggiante e rigoglioso, risale all'XI-XII secolo ed è senza dubbio il monumento romanico più importante della Valdinievole. Si trova lungo una delle due strade secondarie, che dalla Via Francigena, che attraversa Altopascio, si diramano in direzione Modena e Bologna.
E' un edificio imponente, realizzato in pietra serena, a tre navate, di cui quella centrale molto alta. Nella parte inferiore della facciata corre un finto portico, ad archi ciechi su colonne, l'arco centrale decorato a tutto sesto, incornicia la porta. E' un motivo che richiama caratteristiche architettoniche d'area lombarda, le decorazioni sono state in gran parte sostituite durante i restauri di fine ottocento che portarono anche al rifacimento della facciata principale, crollata nel corso degli stessi lavori. Si presume che il suo rifacimento sia avvenuto in maniera fedele, come dimostrano i vecchi capitelli consevati all'interno della chiesa che costituiscono gli unici reperti autentici dell'edificio romanico, così come l'organizzazione dello spazio che è stata conservata. All'interno le navate sono scandite da colonne che sorreggono archi a pieno centro dominati dalla copertura a capriate lignee. Interessanti e unici elementi decorativi presenti all'interno sono i capitelli, uno diverso dall'altro e arricchiti da motivi astratti e raffigurazioni antropomorfe e zoomorfe. Particolare dal punto di vista architettonico e molto scenografica è la zona presbiteriale, elevata rispetto al piano delle navate, sotto il presbiterio si trova la cripta.
Durante le Giornate FAI di Primavera questo gioiello dell'architettura romanica sarà visitabile sia il sabato che la domenica accompagnati dal racconto di giovani studenti "apprendisti ciceroni" e di "guide" locali che narreranno le curiosità e le leggende della zona che erano dette le "canzone" (al singolare la canzona). Senza dimenticare quanto anche i luoghi più lontani dalla città e meno conosciuti possano svelare ai visitatori più curiosi e attenti veri e propri tesori. Visite Speciali per Iscritti al FAI sabato e domenica alle ore 11.00 e 15.00 , presentarsi al Banco FAI
visite speciali per Iscritti al FAI sabato e domenica alle ore 11.00 e 15.00 , presentarsi al Banco FAI all'oratororio di Castelvecchio - via Piana 10
le visite speciali per iscritti includono il giro del Borgo.
Apprendisti Ciceroni Liceo Artistico "Berlinghieri", Volontari FAI