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La chiesa di San Filippo e Prospero si affaccia sulla piccola piazzetta di San Filippo, che nasce sullo slargo tra via Buozzi, via Curtatone e Montanara e via Abbi Pazienza. Questa area, già molto vivace in epoca medievale e ad oggi caratterizzata dalla presenza di palazzi signorili e fu la sede Della Chiesa abbaziale benedettina di San Prospero già dal dodicesimo secolo quando era situata poco fuori l'angolo nord-ovest della cerchia di mura urbane. Ad oggi la chiesa si sviluppa poi all'interno di un complesso che arriva fino a via Abbi Pazienza.
Nel dodicesimo secolo al di fuori delle mura urbane alto e medievali era presente la chiesa abbaziale di San Prospero che fu poi ampliata nel XIII e XIV secolo pur mantenendo l'impianto rettangolare ad aula unica. Successivamente la chiesa fu abbandonata, poi venne assorbita all'interno della Pieve di Sant'Andrea e ancora successivamente affidata alla Congregazione del Santissimo Crocifisso. Questi ultimi decisero poi di votarsi alla vita dei padri oratoriani di San Filippo e ne furono promotori in modo stabile a Pistoia dal 1667. La chiesa vide un profondo riallestimento nel 1623 grazie al mecenatismo Di Girolamo di Taddeo Rospigliosi. Per tutto il 1700 l'edificio fu ulteriormente decorata grazie al gusto per l'arte dei Padri, fino ad ottenere alla fine del secolo l'aspetto che essa manti
L'edificio sacro fu aggiornato stilisticamente dal 1623 seguendo il disegno dell'architetto e scultore Leonardo Marcacci, acquistando connotazioni tardomanieristiche: l'aula fu divisa in quattro campate voltate a botte, il presbiterio fu rialzato e separato dal resto della Chiesa mediante un arco trionfale fiancheggiato da due piccole arcate, mentre l'area presbiteriale venne sormontata da una cupola centrale che coronava il sottostante altare maggiore. Fu inoltre realizzato un ampio coro ottagonale posteriore all'altare e due vani ricavati entro il perimetro della Chiesa per andare a richiamare la forma della Croce. La chiesa in questo periodo venne decorata da confessionali in legno e altari di patronato con numerose tele, tra cui ricordiamo anche la Flagellazione di Giovanni Lanfranco. Nel 1709 venne realizzato un programma iconografico dedicato a San Filippo e ancora nel 1730 i padri decisero di decorare la volta con gli affreschi di Giovan Domenico Ferretti e Lorenzo del Moro. Tra il 1743 e il 1745, la zona d'organo fu riallestita e ammodernata, per dare risalto al ruolo che i Padri ebbero nella stoia della musica della città.
I Volontari del Gruppo Fai Pistoia – Montagna Pistoiese apriranno le porte della Chiesa di San Filippo e Prospero, la cui storia affonda le radici nell'epoca altomedievale. Durante il percorso verrete trasportati nella scoperta di un edificio che conserva ancora oggi la sua immagine Settecentesca e le decorazioni di artisti di epoca Barocca che hanno segnato la storia dell'arte della nostra regione come Giovan Domenico Ferretti. La chiesa, esempio scenografico di Barocco pistoiese, vi accoglierà per raccontarvi la sua evoluzione e le sue decorazioni, che nascondono il gusto e la lungimiranza dei Padri Filippini i quali la resero, insieme al vicino Oratorio, uno dei luoghi più frequentati dalla nobiltà pistoiese del Settecento.
Visite a cura dei volontari del Gruppo Fai Pistoia – Montagna Pistoiese