
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Posto nella zona centrale di Brescia, il Palazzo presenta il suo affaccio sulla via, in modo semplice e quasi dimesso (soprattutto se si pensa che si trova dinanzi ad dinanzi al Santuario rinascimentale di Santa Maria dei Miracoli) . Offre un bel portale dalle linee rinascimentali. Assolutamente simmetrico, venne elevato nel XVIII secolo, in modo armonico.
Il Palazzo, le cui origini si perdono nel XV secolo, voluto e costruito dalla famiglia Appiano, potente a Brescia già a tempi di Pandolfo Malatesta e successivamente modificato nel XVIII sec. al passaggio di proprietà della famiglia Arici, presenta alcuni ambienti particolarmente rilevanti per la comprensione dell'ultimo barocco inteso come creazione di spazi architettonici "aumentati" attraverso l'uso delle quadrature prospettiche.
Lo scalone d'onore e soprattutto il Salone del piano nobile, ultimo resto (molto ben conservato) della revisione degli Arici presenta quel dialogo tra il mondo della quadreria bresciano e la Serenissima. Non è possibile al momento definire chi sia il gruppo di maestranze che hanno dato vita all'illusione del Salone. Compiuto prima del 1723, presenta codici simbolici collegati all'uso della raffigurazione dei fiori, dei personaggi teatralmente in scena, come pure degli dei che animano l'Olimpo sfonadando con la sua luminosità il tetto del Salone.
Durante le giornate FAI si potranno ammirare il cortile con emergenze architettoniche del ‘500, lo scalone d'onore (probabilmente risistemato dal Marchetti, con il contributo artistico di Scalvini) e l'imperdibile Salone del piano nobile.
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