La Ramiera era una delle tante strutture industriali poste in serie lungo il condotto dell'acqua, fonte di energia. Nelle immediate vicinanze, oltre a diversi mulini (uno ancora oggi funzionante), vi erano una ferriera, una gualchiera e una maccaronera. Erano presenti vari laboratori artigianali legati alla lavorazione del rame, di cui si conservano vari resti costituiti da ruderi di fabbricati. Originariamente appartenente ai Pinelli, signori di Rivello, passò in proprietà all'Università tramite la "Restituta Libertas" del 1719. Con decreto di Ferdinando II di Borbone dal 1834 toccò a Nemoli. Attualmente la Ramiera è di proprietà privata ed è in stato di abbandono, usata come ovile.