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FUNIVIA DI MONTICCHIO

RIONERO IN VULTURE, POTENZA

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43

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FUNIVIA DI MONTICCHIO
Con delibera N.127 del 2.9. 1957, Enzo Cervellino, assessore provinciale P.I. e Turismo dal 1955 al 1960, promosse la “costruzione della funivia Monticchio laghi – Monte Vulture”, principalmente per “migliorare sensibilmente le comunicazioni specialmente tra la strada statale 167, che si ferma ai laghi, e la montagna”, assolutamente priva di strade se non di piccoli e semplici sentieri. L’assessore Cervellino riuscì a scovare una legge, il R.D. 13-2-1933 N.215, che, all’art. 43, ammetteva tra l’altro anche l’intervento finanziario del Ministero Agricoltura e Foreste in ragione del 50 per cento, per “la costruzione ed il riattamento di strade interpoderali e la teleferica che possano sostituirle”. Secondo uno studio di fattibilità, la costruzione della funivia tra la Strada Statale 167, presso i laghi di Monticchio e la località “Croce del Vulture”, avrebbe avuto un impatto straordinario dal punto di vista turistico. Enzo Cervellino coinvolse nel progetto anche E.P.T., Atella e Rionero. Il progetto presentato all’ E.P.T. previde “la costruzione di una funivia con la stazione di partenza a quota 652 m. presso i Laghi di Monticchio e la stazione di arrivo a quota 1214 m. sul Monte Vulture: funivia, sistema bifune, con capacità oraria di trasporto di 120 persone in un solo senso (240 nei due sensi) oppure di 5000/6000 kg. di merce. La linea composta di 4 campate con 3 cavalletti intermedi è prevista di dispositivi di sicurezza in modo che, in caso di bloccaggio, vi fosse la possibilità di accedere alla stazione di valle alle vetture in linea a mezzo di cabine di soccorso”. Il progetto fu affidato all’ing. Holz, esperto in progettazioni di tale natura. L’importo complessivo per la costruzione della funivia fu di Lire 99.990.000, col sussidio statale in misura del 50% pari a Lire 49.995.000, col contributo dell’E.P.T. di Lire 10.000.000 e dell’Amministrazione Provinciale con Lire 20.000.000 rateizzate in 4 quote annuali, di cui la seconda già iscritta nel bilancio 1957 all’art.88 ter, mentre le spese restanti di Lire 19.995.000 da ripartirsi tra il Comune di Atella ed il Comune di Rionero in Vulture. Il piano esecutivo e finanziario venne approvato dal Consiglio provinciale di Potenza per alzata di mano ed all’unanimità. Il progetto ardito di Cervellino, decollato nonostante le diverse difficoltà, non mirava soltanto alla costruzione di una via aerea, come la funivia, per unire le comunità residenti presso le campagne di Monticchio (essendo l’Ente provinciale competente soltanto per la costruzione e manutenzione della rete viaria) ma a promuovere lo sviluppo turistico e la valorizzazione dei due laghi immersi nel paesaggio lussureggiante del Vulture. Stat magni nominis umbra, scriveva Lucano, pensava a Pompeo. Resta l’ombra di un grande nome. Centro Studi Leone XIII, Rionero, agosto 2018 Giovanni Caputo e Pasquale Tucciariello

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Con delibera N.127 del 2.9. 1957, Enzo Cervellino, assessore provinciale P.I. e Turismo dal 1955 al 1960, promosse la “costruzione della funivia Monticchio laghi – Monte Vulture”, principalmente per “migliorare sensibilmente le comunicazioni specialmente tra la strada statale 167, che si ferma ai laghi, e la montagna”, assolutamente priva di strade se non di piccoli e semplici sentieri. L’assessore Cervellino riuscì a scovare una legge, il R.D. 13-2-1933 N.215, che, all’art. 43, ammetteva tra l’altro anche l’intervento finanziario del Ministero Agricoltura e Foreste in ragione del 50 per cento, per “la costruzione ed il riattamento di strade interpoderali e la teleferica che possano sostituirle”. Secondo uno studio di fattibilità, la costruzione della funivia tra la Strada Statale 167, presso i laghi di Monticchio e la località “Croce del Vulture”, avrebbe avuto un impatto straordinario dal punto di vista turistico. Enzo Cervellino coinvolse nel progetto anche E.P.T., Atella e Rionero. Il progetto presentato all’ E.P.T. previde “la costruzione di una funivia con la stazione di partenza a quota 652 m. presso i Laghi di Monticchio e la stazione di arrivo a quota 1214 m. sul Monte Vulture: funivia, sistema bifune, con capacità oraria di trasporto di 120 persone in un solo senso (240 nei due sensi) oppure di 5000/6000 kg. di merce. La linea composta di 4 campate con 3 cavalletti intermedi è prevista di dispositivi di sicurezza in modo che, in caso di bloccaggio, vi fosse la possibilità di accedere alla stazione di valle alle vetture in linea a mezzo di cabine di soccorso”. Il progetto fu affidato all’ing. Holz, esperto in progettazioni di tale natura. L’importo complessivo per la costruzione della funivia fu di Lire 99.990.000, col sussidio statale in misura del 50% pari a Lire 49.995.000, col contributo dell’E.P.T. di Lire 10.000.000 e dell’Amministrazione Provinciale con Lire 20.000.000 rateizzate in 4 quote annuali, di cui la seconda già iscritta nel bilancio 1957 all’art.88 ter, mentre le spese restanti di Lire 19.995.000 da ripartirsi tra il Comune di Atella ed il Comune di Rionero in Vulture. Il piano esecutivo e finanziario venne approvato dal Consiglio provinciale di Potenza per alzata di mano ed all’unanimità. Il progetto ardito di Cervellino, decollato nonostante le diverse difficoltà, non mirava soltanto alla costruzione di una via aerea, come la funivia, per unire le comunità residenti presso le campagne di Monticchio (essendo l’Ente provinciale competente soltanto per la costruzione e manutenzione della rete viaria) ma a promuovere lo sviluppo turistico e la valorizzazione dei due laghi immersi nel paesaggio lussureggiante del Vulture. Stat magni nominis umbra, scriveva Lucano, pensava a Pompeo. Resta l’ombra di un grande nome. Centro Studi Leone XIII, Rionero, agosto 2018 Giovanni Caputo e Pasquale Tucciariello
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