All'alba del 10 marzo 1821, il Colonnello Guglielmo Ansaldi, che insieme al Conte Santorre di Santarosa ed al Capitano Isidoro Palma di Borgofranco guidava l'occupazione della Cittadella, sull'onda dei moti che - accesisi a Cadice nel gennaio 1820 ed estesisi dalla penisola iberica al napoletano, sventolò in questo luogo il vessillo tricolore. Non era ancora il tricolore tradizionale che oggi rappresenta l'unità politica e morale degli italiani ma quello coi colori della Carboneria (rosso, azzurro e nero). E' l'episodio che Giosuè Carducci descrive nei versi di "Piemonte", nelle "odi Barbare": "Innanzi a tutti, o nobile Piemonte, quei che a Sfacteria dorme e in Alessandria diè a l'aure il primo tricolore, Santorre di Santarosa".