La chiesa entrò a far parte del Convento dei Padri Cappuccini che, abbandonando il convento di San Michele, ne edificarono uno nuovo a ridosso della chiesa tra il 1590 e il 1595, comprendente un vasto orto con stalle e fienili.
Nel 1865 il convento, intitolato al SS. Salvatore, venne soppresso e adibito a scuola, a lazzaretto, a colonia e a deposito finché nel 1948 fu demolito per costruire delle palazzine comunali.
L’edificio, da sempre dedicato a San Rocco, danneggiato più volte da eventi sismici è stato sempre ricostruito dalla pietà popolare che riponeva nel Santo taumaturgo di Montpellier la propria fiducia soprattutto nei periodi di gravi epidemie.
Notevole l’altare maggiore in legno del XVIII secolo finemente intarsiato, nel quale è inserito un ciborio del XVI secolo, restaurato dopo il sisma del 1980.
Il polittico che adorna la parete di fondo, realizzato da Pietro Antonio Ferro tra il 1590-95, riporta la Trasfigurazione, L’eterno, l’Annunciazione, San Bonaventura, San Michele.
Vi e' una predella che raffigura santi martiri francescani, lo stemma del committente e l’autoritratto dell’artista, e una statua di San Rocco (XVIII sec) attribuita a Nicola Fumo.
In questa chiesa era presente una statua di San Rocco più antica, di cui non si ha più notizia