In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
È documentato che tra il XII e il XIV secolo all'interno del borgo vi fossero cinque edifici di culto tra chiese e cappelle. L'antica pieve di Lippiano, intitolata a San Michele Arcangelo, era anch'essa originariamente posizionata all'interno delle mura del borgo, dove oggi si apre la piazza di fronte al Castello.
Confrontando la situazione attuale con due piante di Lippiano del XIX secolo ("Pianta di Lippiano e delle case d'affitto del Cav. Montino numerate come al Libro dei Conti", 1807; Catasto Gregoriano, 1837) si evince come il borgo fosse maggiormente edificato all'interno delle mura e quale fosse l'originaria localizzazione della chiesa parrocchiale, con annessa la casa dell'arciprete. La chiesa fungeva inoltre da "cappella domestica" della famiglia dei marchesi Bourbon del Monte. Dopo la metà del XIX secolo, la pieve fu trasferita dal castello nel luogo dove sorgeva la chiesa di San Sebastiano, fino al 1652 officiata dai Francescani che avevano lì un piccolo convento. La chiesa, già fortemente danneggiata, crollò con il violento terremoto del 1917.
La chiesa venne ricostruita tra il 1920 e il 1940 nelle forme attuali in stile neogotico grazie al contributo di tutta la popolazione che partecipò materialmente ed economicamente ai lavori. Per l'inaugurazione vera e propria si dovette aspettare il 1951. L'edificio si presenta con la facciata caratterizzata da un grande rosone con vetri istoriati e da portale ad arco a sesto acuto con raffigurata, nella soprastante lunetta, l'immagine della Vergine Maria, realizzata a mosaico dalla ditta Mellini di Firenze. A sinistra della facciata si erge un campanile quadrato dalle forme romaniche. L'interno si presenta a croce latina con una navata unica, coperta da una volta decorata, ci si aprono dei finestroni, sempre in stile neogotico a bifore, realizzate a spese di tre famiglie che gravitavano attorno a Lippiano: le famiglie Andreini (abside), Capacci (cappelle del transetto) e Mignini (lato destro della navata). I quattro grandi affreschi che decorano il battistero e le tre cappelle, databili agli anni '40 del ‘900, sono opera del pittore e restauratore padovano Antonio Lazzarin, all'epoca studente presso l'Accademia di belle Arti di Venezia, fratello di suor Scolastica Lazzarin, ancella del Sacro Cuore nel convento di Lippiano poi sede dell'ordine delle Spigolatrici.
Una passeggiata nell'antico borgo di Lippiano costituirà l'occasione per approfondirne la ricca e insolita storia. Oltre al castello, particolare attenzione sarà rivolta agli edifici sacri del borgo, compresa la neogotica chiesa di San Michele Arcangelo, ricostruita dopo il terremoto del 1917. Al suo interno, oltre alle cappelle delle famiglie più importanti, sarà possibile vedere l'opera artistica di maggior rilievo, un'immagine lignea policroma della Vergine originariamente conservata nella scomparsa chiesa di San Sebastiano. Secoli di continui restauri e ridipinture rendono difficile datare il manufatto, che viene tradizionalmente fatto risalire al tardo Medioevo/prima metà del Cinquecento.
Apprendisti Ciceroni Liceo Statale "Plinio il Giovane" di Città di Castello