Scopri il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo
La chiesa di San Cassiano di Controne è menzionata per la prima volta in un documento redatto nel 772, rendendola la più antica chiesa documentata della Val di Lima. L’edificio altomedioevale è stato sicuramente ampliato e rimaneggiato in epoche successive così come si evince dalla lettura dei paramenti murari. A oggi possiamo riscontrare brani di murature in conci di arenaria grigia, nella parte orientale, su cui si innestano i paramenti in calcare bianco che, a occidente oltre a definire la facciata, inglobano nella navata laterale sinistra la torre campanaria, edificata nel 1030, come testimoniato da un’epigrafe sulla stessa. Molti storici dell’arte, dal XIX secolo fino ai giorni nostri, hanno studiato la chiesa di San Cassiano senza concordare in modo unanime né sull’epoca di edificazione né sulle maestranze, toscane, lombarde o locali, che vi hanno prestato la loro opera. L’edificio fin dal XIX secolo è presente negli elenchi dei monumenti nazionali e oltre ad aver subito poche alterazioni, nella sua configurazione romanica, presenta un vasto repertorio di motivi ornamentali scolpiti, una pavimentazione originale a tarsia, nonché un bacino ceramico, datato al XI secolo, murato alla sommità della facciata proveniente dal mondo islamico. Nella facciata a salienti, la preesistente torre campanaria ha impedito la realizzazione di un prospetto perfettamente simmetrico. Al centro si apre il portale di ingresso, decorato con elementi zoomorfi e ad intreccio, ed è sormontato da una lunetta, anch’essa con decorazioni ad intreccio, geometriche e antropomorfe. L’edificio con l’asse maggiore orientato a est, nell’interno è articolato a pianta basilicale a tre navate, la navata principale è conclusa da una scarsella. Il Museo di San Cassiano è stato inaugurato come sala espositiva nel 2012 e presenta al suo interno quattro opere: il gruppo equestre del san Martino a Cavallo, due statue lignee rappresentanti un Angelo Annunciante e una Madonna Annunciata e un bacino ceramico di provenienza islamica databile al X-XI secolo. Il gruppo equestre del San Martino a cavallo, casualmente rinvenuto nel 1909 nella legnaia della Chiesa, sembra provenire dalla Cattedrale di Lucca, dedicata a San Martino. Recuperato dopo un recente restauro, il Santo Cavaliere segna un vertice della scultura a Lucca all´inizio del Quattrocento e anche della produzione giovanile di Jacopo della Quercia, al cui operato è stata attribuita l’opera. Le statue lignee della Madonna Annunciata e dell’Angelo Annunciante, attribuite ad autore ignoto, e databili alla prima metà del Trecento, si distinguono per la loro qualità ed eleganza e per il sorriso dell’Angelo sul cui viso si riflette per la prima volta in Toscana l’ideale di bellezza del “dolce sorriso” un sorriso segno distintivo della scultura Gotica d’oltralpe. Il Bacino ceramico che risale alla fine del X o agli inizi dell’ XI secolo rappresenta un falconiere in groppa al suo cavallo. Sebbene l’uso di decorare le chiese con questo tipo di ceramica sia ampliamente testimoniato è piuttosto raro trovare esemplari con motivi decorativi di questa complessità. San Cassiano si trova sul territorio detto “Controneria” che indica oggi una vasta area collinare lungo la sponda destra del torrente Lima, denominata sin dall’antichità Fines Contronenses, a indicare uno dei tre distretti amministrativi in cui era divisa la montagna lucchese in età longobarda e carolingia.
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IL BENE
San Cassiano di Controne è la prima chiesa storicamente documentata nella Val di Lima, con un documento del 772, al tempo dell’ultimo re longobardo Desiderio, cui seguì una ricostruzione nel XII secolo. La facciata, di grande impatto scenografico e tra le più belle della lucchesia, si presenta tripartita e ornata da una ricca partitura di arcate cieche. Spiccano inoltre la decorazione scultorea del portale e dei fianchi, di ispirazione longobarda e l'interno, che conserva ancora in buona parte intatto il pavimento originario, con un raffinato gioco di tarsie marmoree. Nell’archivio parrocchiale si conservano tutti i documenti relativi alla costruzione, voluta da tutto il paese: “Tale strumento che simile non v’è in tutta la nostra valle sarà motivo di vanto per il nostro paese”. Il Museo di San Cassiano, inaugurato nel 2012 e visitato da circa 700 persone all’anno – un numero notevole se si considera la sua collocazione a quasi un’ora da Lucca, per strade in parte tortuose, presenta al suo interno quattro sole opere, ma di eccezionale valore: il gruppo con San Martino a cavallo, due statue lignee rappresentanti un Angelo Annunciante e una Madonna Annunciata e un bacino ceramico di provenienza islamica databile al X-XI secolo.
PROGETTO SOSTENUTO
FAI e Intesa Sanpaolo sostengono il progetto di valorizzazione presentato dalla Parrocchia di San Cassiano, che prevede la realizzazione di un’installazione multimediale - i cui contenuti saranno affidati a storici dell’arte e ricercatori delle Università di Pisa e di Firenze – con un documentario che indagherà il metodo di lavoro e la produzione dello scultore quattrocentesco Jacopo della Quercia – tra i massimi esponenti della plastica tra Gotico e Rinascimento - a cui è attribuito il San Martino a cavallo conservato nel museo. L’intervento del FAI vuole sostenere la conoscenza non solo di questo straordinario patrimonio, ma anche del piccolo borgo alle pendici dell’Appennino toscano, nell’ottica di valorizzare le aree interne montane, che la Fondazione promuove attraverso il Progetto Alpe.
LE PERSONE CHE HANNO RACCOLTO I VOTI
A guidare la raccolta voti per questo Luogo del Cuore è stato il comitato “Amici del Cavaliere” composto da persone di San Cassiano – residenti e non – emotivamente legate a questi luoghi.
CONTRIBUTO: 8.400 euro
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