I Luoghi del Cuore
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CATTEDRALE DI SAN PIETRO APOSTOLO

CATTEDRALE DI SAN PIETRO APOSTOLO

ISERNIA

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CATTEDRALE DI SAN PIETRO APOSTOLO
La cattedrale di San Pietro Apostolo è l'edificio di culto cattolico più importante della città di Isernia, chiesa madre della diocesi di Isernia-Venafro e sede dell'omonima parrocchia. Si trova in piazza Andrea d'Isernia, nel centro storico della città e sorge su un antico tempio pagano italico del III secolo a.C.; Anche il tempio era strettamente affine ai templi dell'epoca ed anche se non era il più grande della città, se ne hanno i maggiori resti grazie alla preservazione dell'intero podio al di sotto dell'attuale cattedrale. Ulteriori scavi recenti hanno appurato le forme del tempio. Il podio in travertino che sporge da un lato è caratterizzato da un massiccio basamento, sopra il quale sono poste due sagome rigonfie a "cuscino", sovrapposte simmetricamente (dritta e rovescia) e sormontate dal plinto. La dedica era a Giove, Giunone e Minerva. Per la costruzione dell'edificio alcuni materiali dell'antico tempio sono stati riciclati: ciò ha chiaramente reso più difficoltoso la ricostruzione delle fattezze dell'antico stabile, ed è lecito supporre che questo sia stato a lungo abbandonato ed utilizzato unicamente come cava cui attingere materiale per l'edilizia. La pianta dell'edificio prevedeva tre celle, una per l'adorazione di ciascuna delle divinità componenti la triade: l'ingresso era sull'attuale vico Giobbe, e probabilmente la toponomastica conserva questo nome come modificazione del pagano Giove. L’aspetto odierno della Cattedrale di Isernia è il risultato di numerosi interventi, effettuati sia dopo i numerosi terremoti, sia in seguito a progetti di rinnovamento dell'edificio. Addossata alla fiancata sinistra della chiesa, su Corso Marcelli, vi è l'antica torre campanaria, comunemente chiamata Arco di San Pietro,per via del grande arco ogivale attraverso il quale passa il corso. L'attuale campanile, che sorge sul luogo di uno più antico di almeno quattro secoli, deve il suo aspetto ai restauri del 1456, voluti dal vescovo Giacomo Montaquila. La struttura ha la forma di una tozza torre a pianta quadrata, suddivisa in quattro ordini da cornicioni: in quello inferiore si apre l'arco, a sesto acuto, con quattro statue togate di origine romana; nei due superiori, invece, si aprono le finestre della cella campanaria e vi è l'orologio civico. Sulla sommità del campanile, l'unica parte della torre danneggiata durante il terremoto del 1805, vi sono le due campanelle che suonano le ore.

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